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Terzo Settore / Impresa sociale

Lo stato di salute e il futuro dell’impresa sociale: l’Outlook di Intesa Sanpaolo

La rilevazione realizzata insieme a AICCON e Ipsos offre uno sguardo sullo stato dell'impresa sociale in Italia e sugli obiettivi e i corsi d'azione strategici che queste organizzazioni adotteranno nel prossimo futuro. Malgrado i problemi legati all'emergenza, i dati indicano una crescita del settore e una forte determinazione al cambiamento.

Outlook Intesa Sanpaolo dell’Impresa Sociale” è la rilevazione realizzata da Intesa Sanpaolo, AICCON e Ipsos, con il patrocinio di Confcooperative-Federsolidarietà e Legacoopsociali, sullo stato di salute dell’impresa sociale in Italia.

La ricerca evidenzia come, dopo la fase emergenziale legata alla pandemia di Covid-19, le imprese e le cooperative sociali siano cresciute. Stando ai dati raccolti, infatti, 4 imprese sociali su 10 hanno aumentato il fatturato nel secondo semestre del 2021 (+37%), grazie all’aumento delle entrate derivanti dalle vendite sul mercato (+27%) e dai dalle convenzioni con le P.A. (+21%). 

Questo trend positivo si riflette anche negli investimenti previsti per l’anno in corso: se nel 2021 l’obiettivo primario era coprire i costi di produzione e lavoro, per il 2022 aumenta il bisogno percepito di reperire personale specializzato. In questo senso le imprese sociali intendono puntare su corsi di formazione per dipendenti (+11%), assunzione di personale (+3%) ed innovazione organizzativa (+2%). Cresce quindi di pari passo l’investimento in capitale umano, che si traduce nel ricorso a servizi come il supporto alla ricerca di personale qualificato (+15% nel secondo semestre 2021), la formazione professionale dei dipendenti (+8%) e il welfare aziendale (+8%). E nel primo trimestre 2022 sono in arrivo nuove assunzioni (+15%).

L’Outlook rivela anche un aumento della consapevolezza dell’importanza di una transizione digitale, con il ricorso più frequente a servizi di digitalizzazione (+8%), e la percezione del ruolo strategico delle partnership per lo sviluppo con Pubblica Amministrazione (+14%) e istituti di credito (+3%). E nonostante qualche preoccupazione e un calo di ottimismo circa il coinvolgimento nella progettazione della ripartenza prevista dal PNRR, le imprese rimangono solide e convinte di avere un ruolo centrale nella ripartenza del Paese.

 

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