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Il Fondo per la Repubblica Digitale è stato istituito all’inizio del 2022 allo scopo di rafforzare le competenze digitali e ridurre il divario digitale nel nostro Paese, elementi considerati centrali per contrastare le disuguaglianze. Nei giorni scorsi si sono chiusi i primi due bandi, dedicati rispettivamente a donne e NEET.

Come funzione il Fondo

Il Fondo – di cui avevamo parlato approfonditamente qui – si basa su una collaborazione tra Pubblico e privato sociale, che permetterà alle Fondazioni di origine bancaria di investire 350 milioni di euro nel periodo 2022-2026 beneficiando di un credito d’imposta. La gestione del Fondo è affidata a un’impresa sociale che si occupa della redazione e la pubblicazione di bandi tematici, l’istruttoria ex ante delle proposte di progetto, il monitoraggio la selezione e approvazione dei progetti idonei.

In questo modo le Fondazioni potranno aumentare – di fatto – le risorse destinate a un ambito considerato cruciale per lo sviluppo del nostro Paese ma anche per la riduzione delle disuguaglianze. Infatti, come ha evidenziato Daria Perrotta, presidente del Comitato di Indirizzo strategico del Fondo l’auspicio è “che la sfida del miglioramento delle competenze digitali possa, con particolare riferimento al mondo del lavoro, fornire nuove opportunità e creare un nuovo ecosistema con effetti positivi anche nell’esercizio della cittadinanza attiva“.

Il meccanismo descritto riproduce il funzionamento di un’altra iniziativa sostenuta da Acri negli anni scorsi, come sottolineato da Francesco Profumo (presidente di Acri): “Il Fondo per la Repubblica Digitale rappresenta una nuova grande sfida che vede protagoniste le Fondazioni di origine bancaria. Traendo ispirazione dalla positiva esperienza del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile (di cui vi avevamo raccontato qui, qui e qui, ndr), il Fondo per la Repubblica Digitale è un nuovo partenariato Pubblico-Privato sociale che ha l’obiettivo di accrescere le competenze digitali del Paese“.

Chiusi i primi due bandi

A ottobre sono stati pubblicati i primi due bandi del Fondo, per raccogliere progettualità dedicate ad altrettanti gruppi particolarmente esposti al rischio di disuguaglianza: donne e NEET.

Il bando Futura, finanziato con 5 milioni di euro, si rivolge alle donne allo scopo di colmare un divario rilevante del nostro Paese. In Italia, infatti, solo il 43,10% delle donne possiede competenze digitali di base (48,20% per gli uomini), rispetto alla media Ue pari al 52,30%. Il bando Onlife, con una dotazione di 8 milioni di euro, è dedicato ai NEET, altro tema di particolare urgenza nel nostro Paese. L’Italia, infatti, presenta il più alto tasso di NEET all’interno dell’Unione europea, pari al 25,1%.

I due bandi si sono chiusi il 16 dicembre. Le 318 proposte progettuali pervenute, che saranno finanziate secondo un meccanismo di “pay for performance” (con pagamenti effettuati alla verifica dei risultati ottenuti), sono state presentate da enti del Terzo Settore, enti privati senza scopo di lucro ed enti pubblici. Nello specifico, le risposte al bando Futura sono state 174, mentre quelle a Onlife 144. Il 40% del totale dei progetti presentati sui due bandi si concentra nell’area Nord-Centro, il 43% nell’area Sud-Isole e il 17% è invece rivolto all’intero territorio nazionale.

Il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa Sociale ha già avviato l’iter valutativo delle proposte pervenute. Le idee progettuali più meritevoli e in linea con gli obiettivi dei bandi accederanno alla seconda fase di valutazione.

 

Foto di copertina: StartupStockPhotos via Pixabay.