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A Torino, la Rete delle Case di Quartiere ha lanciato la prima edizione del corso di formazione "Artigiani Sociali nelle Case del Quartiere". L’obiettivo è quello di formare "manager di comunità", cioè operatori socio-culturali capaci di trasferire sapere creativo e sociale al territorio, supportando gruppi e persone e mettendo in relazione organizzazioni private, enti e servizi pubblici. Ne parla questo articolo pubblicato originariamente nel numero 3/2019 di Rivista Solidea.


La Rete delle Case del Quartiere APS lancia a Torino la prima edizione del corso di formazione “Artigiani Sociali nelle Case del Quartiere”
: un percorso di scoperta e riflessione sulle competenze che oggi possiede il profilo professionale ibrido del “manager di comunità”, il cui ruolo attinge trasversalmente capacità da figure come quelle del rigeneratore urbano, dell’educatore professionale, dell’animatore sociale e del progettista socio-culturale.

Il percorso di formazione nasce da un lavoro di riflessione interna degli operatori delle otto Case del Quartiere sulla propria professionalità

A partire dal 2012, infatti, gli operatori delle Case del Quartiere di Torino hanno iniziato a collaborare fra loro per diffondere buone pratiche e aumentare l’impatto dei propri progetti sulla città. Nel 2014, a seguito della vincita del Premio nazionale per la cultura Che Fare 2, gli operatori hanno avviato un percorso collettivo di confronto per definire l’identità di questi spazi di comunità, da cui è nato un Manifesto in dieci punti pubblicato nel 2015.

Il sesto punto del Manifesto definisce gli operatori delle Case come Artigiani Sociali.


Un kit formativo

Nel 2017, con la fondazione dell’associazione di secondo livello “Rete delle Case del Quartiere APS”, sono stati proposti momenti di apprendimento e dibattito per definire le peculiarità e competenze che caratterizzano la figura dell’Artigiano Sociale nelle Case del Quartiere.

Ne è nato un quaderno (scaricabile sul sito www.retecasedelquartiere.org), che da un lato fornisce uno strumento di autovalutazione per il singolo operatore, e dall’altro propone una lettura per favorire e migliorare la conoscenza, la comunicazione e lo scambio tra gli operatori del settore.

Oltre al quaderno, è stato messo a punto un KIT formativo con video interviste e lezioni che danno voce agli operatori delle Case, giochi di ruolo e attività di gruppo per permettere agli operatori del Terzo Settore di confrontarsi sul proprio ambito professionale.


Una nuova comunità di pratica di Artigiani Sociali

Non a caso, il primo gruppo di operatori che ha iniziato il percorso formativo il 25 ottobre scorso, è proprio costituito da persone coinvolte in progetti di spazi di comunità e Case del Quartiere in Italia. Una conferma della diffusione del modello “Casa del Quartiere” oltre i confini torinesi e della necessità di incrementare la consapevolezza degli operatori del settore sulle proprie competenze.

Nasce così a Torino una nuova comunità di pratica di Artigiani Sociali: operatori socio-culturali che trasferiscono sapere creativo e sociale al territorio, supportando gruppi e persone, mettendo in relazione organizzazioni private, enti e servizi pubblici, attingendo da competenze e capacità multidisciplinari in ambito sociale, educativo e culturale.

Una comunità di operatori sociali, che gestiscono strutture con funzione pubblica radicate al territorio, che coproducono l’offerta culturale con i cittadini di ogni età: un “enzima” sociale, un catalizzatore di processi territoriali, in grado di facilitare tali processi nel loro svolgimento, rendendo più rapido il loro sviluppo.

Oggi l’Artigiano ha trovato uno spazio di confronto a livello nazionale.