Realizzare una nuova economia che sia in grado di combinare sostenibilità economica e impatto sociale e ambientale positivo attraverso l’impact investing. È la mission di Social Impact Agenda per l’italia (SIA) network composto da investitori, imprese sociali, market builder e istituzioni filantropiche che vogliono promuovere la finanza a impatto sociale nel nostro Paese.

Per questo SIA ha avviato un progetto che mette sotto la lente di ingrandimento lo strumento che, come ha spiegato il Presidente del Consiglio Mario Draghi, “rappresenta un’opportunità straordinaria per rendere l’economia più innovativa e più sostenibile” e “per ridurre le disuguaglianze”: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Di seguito vi raccontiamo la logica di questa iniziativa e il suo primo tassello: il paper “PNRR e impact investing: sfide e opportunità” di Elisa Chiaf e Filippo Montesi.

Una serie di paper su impact investing e PNRR

Per riflettere sul PNRR ed identificare al suo interno gli aspetti che possono ricondurre a logiche, strumenti e metodi di impact investing, SIA pubblicherà cinque paper scritti da esperti italiani dell’ecosistema a impatto che andranno ad approfondire vari aspetti del Piano, che sarà letto con le lenti della finanza a impatto trattando temi che vanno dalla misurazione dell’impatto sociale ai regolamenti europei, dalle disuguaglianze alla sostenibilità.

La finanza a impatto rappresenta un’efficace exit strategy dal modello dell’economia capitalistica, che risulta ormai inadeguato a offrire risposte efficaci ai bisogni delle comunità e dei territori” ci ha detto Giovanna Melandri, Presidente di Social Impact Agenda. “Gli strumenti impact consentono infatti di ripensare il meccanismo economico di generazione del valore e di integrare al valore finanziario quello ambientale e sociale”.

Il PNRR in questo senso rappresenta “un’opportunità unica per dare impulso all’utilizzo degli strumenti impact e per aprire le porte della finanza pubblica alla finanza a impatto”, ha continuato Melandri, “offrendoci strumenti per affrontare l’attuale sindemia (la simultanea presenza di patologie pandemiche non solo sanitarie ma anche sociali, economiche, sociali e ambientali, nda) a cui ora si aggiunge lo spettro della guerra e le sue già visibili conseguenze economiche e sociali”.

PNRR e impact investing: sfide e opportunità

Il primo tassello di questo lavoro di riflessione è “PNRR e impact investing: sfide e opportunità”, paper di Elisa Chiaf (Centro Studi Socialis e Università di Brescia) e Filippo Montesi (Social Impact Agenda per l’Italia e Human Foundation).

Si tratta di un documento utile anzitutto per capire meglio cosa sia il PNRR. Nella prima parte, infatti, gli autori offrono un’analisi efficace della genesi del Piano, degli assi strategici e delle Missioni che lo compongono, ma anche delle riforme che lo dovranno accompagnare e degli obiettivi trasversali che dovrà raggiungere. Una sintesi utile, dunque, per capire il perimetro della riflessione in cui si inseriranno anche gli altri paper della serie.

Successivamente, prendendo in esame le singole Missioni, vengono evidenziati quei contenuti che meglio si collegano a iniziative impact e che permettono a Chiaf e Montesi di formulare diverse proposte e ipotesi di lavoro. Con riferimento alla Missione 4 (Istruzione e ricerca), ad esempio, si sottolinea come l’impact rappresenti un’opportunità per la lotta alla povertà educativa. Oppure, analizzando la Missione 5 (Inclusione e coesione) vengono indicate le possibilità legate all’housing sociale (di cui ci siamo occupati anche qui, ndr) e, più in generale, alla rigenerazione urbana, per cui è auspicabile un coinvolgimento di finanziamenti privati che si basino sui principi della sostenibilità sociale e ambientale. O, ancora, in merito alla Missione 6 (Salute) gli autori sottolineano come investimenti impact potrebbero andare a sostenere quelle realtà capaci di “alleggerire il SSN senza però sconfinare nelle finalità lucrative tipiche del privato”.

È interessante in questo senso anche il lavoro analitico svolto prendendo in considerazione le 10 Raccomandazioni che Social Impact Agenda, insieme ai suoi soci e al suo comitato scientifico, ha elaborato nel luglio 2021 per costruire un’agenda politica con cui diffondere la finanza a impatto anche in Italia. Queste raccomandazioni secondo gli autori “forniscono elementi concreti che possono orientare l’esecuzione del PNRR verso lo sviluppo di ecosistemi a impatto nei settori dell’imprenditoria, dell’ambiente, dell’inclusione sociale e della sanità”. In questo senso, per ogni raccomandazione vengono delineate le possibili influenze sul Piano.

Nelle conclusioni Chiaf e Montesi richiamano infine il valore della finanza ad impatto non solo nell’implementazione del PNRR ma anche nel mantenimento delle iniziative che andrà a realizzare. “Se in questa fase l’evidenza dei contributi del PNRR riguarda primariamente il sostegno alle strutture e quindi a investimenti pubblici tipici del Conto Capitale” scrivono “è necessaria una riflessione sulla sostenibilità dei servizi e della loro gestione, dei contenuti delle strutture, che come noto sono la vera risposta ai bisogni. Perché l’infrastruttura non resti “scatola vuota” è necessario alimentare e prevedere investimenti in Spesa Corrente, con un’azione fortemente innovativa e sfidante, anche per la finanza stessa.” E in questo senso la finanza a impatto può giocare un ruolo cruciale.

L’importanza delle partnership tra Pubblico e privato

Gli autori in più parti del paper spiegano che la prospettiva impact potrà diventare una delle bussole capaci di guidare il PNRR a condizione che si sviluppino partnership tra Pubblico e privato. Interloquendo con Chiaf e Montesi abbiamo provato a capire quali potrebbero essere le prospettive su questo fronte, che al momento appare ancora poco sviluppato come dimostrano anche gli ultimi dati relativi all’implementazione del Piano.

I bandi finora promossi”, spiega Elisa Chiafindicano come il driver principale che guida l’azione del Piano sia l’investimento pubblico, inteso soprattutto come in beni di proprietà pubblica. Ma in alcune Missioni è presente la possibilità di collaborare con il privato, e il privato sociale, tramite opportuni accordi e procedure”. Un’opportunità che andrebbe senza dubbio incoraggiata in contesti specifici “come la Missione 5 e, ancor di più, la Missione 6”, sottolinea Chiaf.  “Lotta alla povertà, supporto alle persone con disabilità e agli anziani, lo sviluppo di una sanità di territorio: non si può prescindere da un reale coinvolgimento degli attori che oggi agiscono concretamente queste azioni e gestiscono i servizi nei territori, fungendo da innovatori, e spesso da promotori, di nuovi servizi e importatori di best practices”, aggiunge.

“Le risorse di Next Generation EU sono concepite e dovrebbero essere utilizzate per interventi generativi che moltiplicano il valore economico e sociale sui territori. Capacitazione, collaborazione e mutuo apprendimento tra tutti gli stakeholder sui territori sono la chiave per realizzare investimenti orientati agli impatti ambientali e sociali positivi” le fa eco Montesi.

Ma come dare gambe a queste sinergie positive? “Si tratta di un movimento che dovrà partire anzitutto dal basso, dalle organizzazioni di rappresentanza del privato sociale” sottolinea Chiaf “e che dovrà essere capace di spingere le Istituzioni a disegnare bandi stessi che considerino la pluralità di governance che caratterizza il mondo dei servizi oggi in Italia”. “In molti casi sarà necessario un vero e proprio cambio culturale che richiederà tempo” aggiunge Montesi “ma solo assumendo  il coraggio di innovare è possibile avviare un percorso di trasformazione delle istituzioni pubbliche che deve urgentemente iniziare”.

Vedremo se nei prossimi mesi il PNRR, che Secondo Welfare sta seguendo con una serie ad hoc, sarà contraddistinto dallo sviluppo di queste partnership. Come spiegato in “PNRR e impact investing: sfide e opportunità” esse sono infatti fondamentali per lo sviluppo di forme evolute di impact investing, come dimostrano gli ecosistemi ad impatto più maturi, sia in Europa che a livello internazionale.

 


Memento PNRR

Quale comunità vogliamo realizzare grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza? È la domanda a cui vogliamo rispondere con la serie “MementoPNRR”.


Questo contributo è realizzato grazie al sostegno di Social Impact Agenda per l’Italia.