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La quinta edizione del Rapporto del Gruppo Assimoco “Un Neo-Welfare per la Famiglia. Cooperare per il rafforzamento dell’infanzia e dei servizi per la famiglia” riporta i dati emersi dall’indagine realizzata da Ermeneia Studi e Strategie di Sistema, proprio per la compagnia assicurativa.

Tra i dati più significativi emerge che il 70,1% delle coppie che hanno bambini in età prescolare si appoggia ai nonni per la gestione quotidiana dei figli e il 36,5 % delle famiglie riceve aiuti in denaro da genitori o suoceri: negli ultimi 12 mesi sono stati ricevuti quasi 11 miliardi di euro. Gli aiuti forniti specificamente dai nonni ai nipoti di 0-5 anni ammontano a 2,7 miliardi di euro.

Per quanto riguarda i servizi per la prima infanzia, solamente il 55,7% dei Comuni li offre e solamente il 12,6% dei bambini di 0-3 anni frequenta l’asilo nido. L’incidenza della relativa spesa pubblica sul Prodotto interno lordo per l’intera fascia 0-5 anni è pari allo 0,5%: contro lo 0,8% dei Paesi Eu 22 (in Germania è pari allo 0,9%, in Francia e Spagna è pari allo 0,8%).

Il costo diretto di allevare e mantenere un figlio fino alla maggiore età è stimato attorno a 180mila euro, con valori simili tra i Paesi europei. Il costo risulta però maggiore in Italia se si considera la più prolungata permanenza dei giovani dai genitori (in media 5 anni in più rispetto alla media europea). Ai costi diretti vanno poi aggiunti quelli indiretti, che si riflettono principalmente nell’impatto sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro: anche qui l’Italia si distingue, con il resto del sud Europa, per i bassi livelli di occupazione materna. Le misure per ridurre i costi diretti e indiretti della gestione dei figli sono costituite principalmente da congedi di maternità e parentali, servizi per l’infanzia e politiche di sostegno al reddito.

Servizi per l’infanzia, tendenze demografiche e welfare informale

Di seguito, è interessante osservare i dati che riguardano i livelli di fecondità media degli Stati europei e le metropoli. Come ha spiegato Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, che ha curato il capitolo del Rapporto sulle politiche e i servizi per la famiglia e per l’infanzia in Europa: “La Francia è l’esempio di un Paese che ha mantenuto nel tempo elevati livelli di fecondità, mentre la Germania si distingue per una forte ripresa delle nascite negli ultimi anni. E’ però interessante notare che Parigi e Berlino presentano un numero medio di figli più basso se confrontato con la media dei rispettivi Paesi, mentre Madrid e Milano si mantengono al di sopra della propria media nazionale. Tra le grandi città considerate, Roma risulta quella con dinamiche recenti più negative, con un percorso opposto a quello positivo di Berlino. A incidere, oltre alle politiche nazionali, le iniziative messe in atto dai singoli comuni. Misure importanti attuate a livello locale sono quelle rivolte, in sinergia tra pubblico e privato, a migliorare la conciliazione fra tempi di lavoro e tempi per la famiglia, ancor più importante nelle grandi città, dove la percentuale di donne che lavorano tende a essere maggiore che altrove”.

Non è quindi un caso che il ruolo dei nonni e dei parenti, definito con il termine di alloparentalità, sia sempre più fondamentale, sia in termini di aiuti economici come abbiamo visto, sia in termini di aiuto nelle attività quotidiane.

Nadio Delai, presidente di Ermeneia Studi e Strategie di Sistema, ha sottolineato che se si sceglie il tema dell’accompagnamento all’asilo nido e alla scuola materna come pure ad altre attività educativo-formative – come nuoto, attività sportive, lettura, scrittura, musica, espressione artistica, danza, yoga – risulta immediatamente evidente che il ruolo del nonno si colloca sempre al terzo posto dopo quello della madre, al primo posto, seguito da quello del padre, secondo posto.

I rischi e le preoccupazioni dei genitori

Tra le prime 6 preoccupazioni evidenziate dai genitori per i bambini in età da asilo nido sono collocate ai primi due posti quelle relative alla salute e a una sana ed equilibrata alimentazione, ma vengono posizionate immediatamente a ridosso, per i bambini in età da scuola materna, in seconda e terza posizione, le preoccupazioni legate a una buona socializzazione e allo sviluppo dell’apprendimento, a cui si aggiunge in quinta posizione quella relativa all’acquisizione di un rapporto equilibrato con gli altri bambini: dunque l’empowerment dei figli assume le caratteristiche di un “pacchetto di testa” che intreccia quasi alla pari salute, alimentazione e apprendimento e socializzazione.

Ruggero Frecchiami, Direttore Generale del Gruppo Assimoco, ha spiegato che la fascia di età compresa tra 0 e 5 anni è un intervallo di tempo fondamentale per lo sviluppo cognitivo della prole e per lo sviluppo delle capacità relazionali che si proiettano sulle fasi successive della vita. Parlare di Neo-Welfare, quindi, non può prescindere dall’osservazione, dall’analisi e dallo studio di ciò che accade in questa fase e delle azioni e strategie che genitori, parenti, Istituzioni, imprese e Stato possono mettere in atto per garantire le migliori condizioni e le migliori opportunità di crescita e sviluppo dei bambini. Frecchiami ha poi annunciato che la Compagnia, mettendo a frutto dati, analisi e studio dei bisogni delle famiglie, ha realizzato delle soluzioni innovative proprio per garantire ai figli una maggiore tutela tenuto conto delle fragilità economica e sociale della famiglia di oggi.

La prima soluzione è un piano di accumulo del capitale, messo a punto con un team di lavoro formato da esperti della Compagnia Assimoco e da insigni giuristi, tra i quali avvocati esperti di diritto di famiglia e notai. “SogniSicuri”, questo il nome della soluzione, parte dal presupposto che la riforma della filiazione ha introdotto il concetto di responsabilità genitoriale, innalzando gli obblighi di mantenimento verso i figli ben oltre i diciotto anni sino alla autonomia patrimoniale. “Parlando della genesi del nostro piano di accumulo capitale, va detto che la famiglia e il suo ciclo di vita ci pongono di fronte alla responsabilità di fornire risposte concrete alle diverse esigenze che, nella vita stessa della famiglia, si possono manifestare. Le polizze assicurative possono essere un valido strumento per la soluzione alle problematiche familiari e al “welfare privato”. Gli obiettivi prioritari per le famiglie con figli riguardano il mantenimento della prole e la necessità di garantire loro gli studi e un aiuto per l’entrata nel mondo del lavoro o l’avvio di un’attività professionale”, ha aggiunto Frecchiami, che ha proseguito affermando che per fare ciò è necessario mettere da parte del denaro ma, come è emerso in maniera prepotente soprattutto negli ultimi decenni, è necessario tutelare questi accantonamenti da qualsiasi imprevisto sia esso esterno alla famiglia sia interno come, per esempio, in caso di eventuali crisi familiari.

La seconda soluzione presentata, denominata “Mamma Mia”, è destinata alla famiglia con figli minori e la supporta nel difficile compito di conciliare attività lavorativa e gestione della famiglia, fornendo assistenza nei momenti di emergenza e consulenza su argomenti di specifico interesse.