Povertà e inclusione

Tradizionalmente nel nostro Paese la lotta alla povertà ha trovato poco spazio nelle agende politiche dei Governi che si sono succeduti negli anni della Seconda Repubblica. Di conseguenza, gli strumenti di policy per il contrastare le situazioni di maggior indigenza sono rimasti estremamente deboli. In questo quadro, tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un rinnovato impegno dell’attore pubblico nel campo del contrasto alla povertà che, dopo un lungo percorso, ha portato l’Italia a dotarsi per la prima volta di misure strutturali in questo campo. Funzionano? Sono efficienti? Come si potrebbero migliorare?

Percorsi di secondo welfare vuole contribuire a sostenere il dibattito e far conoscere le azioni che le istituzioni pubbliche e gli attori del secondo welfare stanno sviluppando per contrastare la povertà. In questo senso, il Focus supovertà e inclusione mira a realizzare un costante monitoraggio:

  1. del fenomeno della povertà, attraverso la rassegna dei principali rapporti pubblicati in materia;
  2. delle azioni pubbliche volte ad implementare le misure di contrasto all’indigenza;
  3. delle iniziative che vedono protagonisti gli attori del secondo welfare.
L'implementazione del Reddito di Inclusione sta richiedendo notevoli sforzi da parte di tutti i soggetti del welfare locale e per questa ragione modificarne l'impianto comporterebbe un notevole ed ulteriore dispendio di energie. Come procedere dunque nella costruzione del Reddito di Cittadinanza senza stravolgere quanto fatto finora? Vi proponiamo la riflessione di Cristiano Gori, docente dell'Università di Trento e referente scientifico dell'Alleanza contro la povertà.
L'Osservatorio statistico dell'Inps ha pubblicato il terzo monitoraggio del Reddito di Inclusione, relativo ai primi nove mesi di funzionamento delle misura. Il rapporto, che si basa sulle domande trasmesse all'istituto dai comuni di residenza dei richiedenti, contiene i dati relativi all'accesso al REI e alcune informazioni sui nuclei familiari beneficiari. In questo articolo Chiara Agostini analizza i principali dati contenuti nel documento.
Il Governo ne parla solo per annunciare che sarà sostituito dal Reddito di Cittadinanza, ma il Reddito di Inclusione per adesso è vivo e vegeto. Questa misura, che si articola in un beneficio economico e in servizi alla persona, ha rappresentato un primo passo per l'Italia nella costruzione di un sistema universalistico di contrasto alla povertà. Per questo è necessario dargli continuità. Lo spiega Chiara Agostini in un articolo uscito su "L'Economia", inserto del Corriere della Sera.
Secondo Maurizio Ferrera, quello che più sorprende del percorso di progettazione del Reddito di Cittadinanza è l'assoluta mancanza di interlocuzione con la società civile. In particolare, secondo Ferrera, sarebbe mancato un dialogo tra il Governo e l'unica associazione che ha qualche titolo a parlare in nome degli italiani poveri, visto che è quella che ha promosso la prima misura veramente universale (il ReI, Reddito di Inclusione): l'Alleanza contro la Povertà.
Per combattere la povertà occorre combattere a monte la mancanza di reddito, attraverso un ventaglio di politiche preventive, riparative e compensative. Puntare tutto sul Reddito di Cittadinanza vuol dire aggirare i reali problemi da cui dipende il fenomeno della povertà e puntare tutto sull'ultimo passo: il sussidio. A sostenerlo è Maurizio Ferrera, Docente presso la Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell'Università di Milano e supervisore scientifico del nostro Laboratorio.
Il Reddito di cittadinanza promette di "abolire la povertà" in Italia, eppure uno strumento per sostenere chi si trova in condizioni di indigenza già esiste nel nostro Paese. Si chiama Reddito di Inclusione ed è una misura che, dopo un lungo lavoro di riflessione, confronto e implementazione, pare aver creato le condizioni ideali per sostenere adeguatamente chi si trova in povertà. In questo approfondimento Chiara Agostini e Lorenzo Bandera ci spiegano meglio di cosa si tratta.
Venerdì 5 ottobre ha avuto luogo l'evento conclusivo della campagna nazionale "Tutta un'altra storia" di Con i Bambini, pensata per stimolare i territori a riflettere su temi quali esclusione, periferie e povertà educativa. Le esperienze e buone pratiche messe in campo dalle comunità educanti locali, raccolte nelle diverse tappe della manifestazione, sono state così presentate alle istituzioni radunate a Roma presso la Camera dei Deputati.
L'Alleanza contro la povertà in Lombardia ha lanciato un appello affinché la Regione completi al più presto la stesura del Piano regionale volto a recepire il Piano nazionale contro la povertà, che andrebbe a sbloccare 32 milioni di euro stanziati per rafforzare i progetti personalizzati previsti dal Reddito di Inclusione. Nell'attuale situazione di stallo i beneficiari del REI rischiano di vedersi sospeso l'assegno mensile erogato dall'Inps.
Il governo ha annunciato che il Reddito di Cittadinanza sarà solo per gli italiani. Ma lo slogan "prima gli italiani" spesso si scontra con obblighi costituzionali che prevedono pari trattamento per chi soggiorna regolarmente in Italia da lungo tempo. In questo articolo, uscito all'interno del portale LaVoce.info, Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini e Chiara Tronchin riflettono sulla questione prendendo in considerazione leggi, ricorsi e sentenze che regolano tale materia.
In vista della prossima Legge di Bilancio l'Alleanza contro la povertà ha presentato alcune proposte al Governo. L'Alleanza, in particolare, chiede all'Esecutivo di compiere scelte decisive e di dotare il Paese di una misura di contrasto alla povertà assoluta in grado di offrire risposta a tutti coloro che si trovano in tale condizione. E per raggiungere questo obiettivo bisogna ripartire dal Reddito di Inclusione piuttosto che implementare nuove misure come il Reddito di Cittadinanza.
Lo scorso luglio, l'Istituto Nazionale Previdenza Sociale ha pubblicato il secondo monitoraggio del Reddito di Inclusione, al misura nazionale di contrato alla povertà, relativo al primo semestre di funzionamento delle misura. Il rapporto contiene i dati relativi all'accesso al REI e alcune informazioni sui nuclei familiari beneficiari. In questo articolo Chiara Agostini analizza sinteticamente i principali risultati emersi dalla rilevazione.
Il Decreto legislativo che ha attuato il Reddito di Inclusione (REI) ha previsto che alcune funzioni relative alla progettazione dei servizi di contrasto alla povertà e alla marginalità siano di competenza esclusiva regionale. Le Regioni sono state quindi chiamate a disciplinare, attraverso appositi interventi di programmazione, le modalità di collaborazione e cooperazione tra i servizi. Dopo aver analizzato il Piano regionale dell'Emilia Romagna, in questo articolo ci concentriamo su quello del Piemonte.
Il Decreto legislativo 147/2017 che ha attuato il Reddito di Inclusione (REI) ha previsto che alcune funzioni relative alla progettazione dei servizi di contrasto alla povertà e alla marginalità siano di competenza esclusiva regionale. Le istituzioni regionali sono state quindi chiamate a disciplinare, attraverso appositi interventi di programmazione, le modalità di collaborazione e cooperazione tra i servizi. In questo articolo vi raccontiamo l'esperienza avviata dalla Regione Emilia Romagna.
L'Europa, spesso richiamata a proposito del rigore nei conti pubblici, ha svolto un ruolo importante nello spingere il nostro Paese ad adottare politiche significative di contrasto alla povertà. Anche grazie all'azione dell'Unione Europea, infatti, l'Italia si è finalmente dotata di un piano nazionale di contrasto alla povertà e di una misura - il ReI (Reddito di Inclusione) - ti stampo universalistico. Per approfondire questa questione, vi proponiamo questo articolo uscito nel numero 2/2018 di Welfare Oggi.
È di questi giorni l'uscita del Rapporto Invalsi 2018, che annualmente scatta una fotografia dei livelli di apprendimento degli studenti italiani. Il rapporto si rivela infatti estremamente interessante per comprendere come affrontare, sia dal punto di vista dell'intervento che della ricerca valutativa e sociale, la povertà educativa in Italia, permettendo di fare anche alcune riflessioni sul ruolo che la valutazione dovrebbe giocare per affrontare questa sfida.