La Fondazione CON IL SUD e ActionAid International Italia Onlus, in collaborazione con Fondazione Realizza il Cambiamento, hanno recentemente lanciato il bando “Realizziamo il cambiamento con il Sud”, che resterà aperto fino al prossimo 30 maggio. Con questa iniziativa rivolta agli enti del Terzo Settore che operano nel Mezzogiorno si vogliono sostenere interventi nell’ambito del contrasto alla povertà e della promozione dei diritti, con un approccio fondato sul welfare generativo e di comunità. Ne abbiamo parlato con Katia Scannavini, Vicesegretaria Generale di ActionAid, e Daniela Castagno, responsabile dei partenariati istituzionali per Fondazione CON IL SUD.

Realizziamo il cambiamento con il Sud: l’esito di intenti comuni

ActionAid (AA) e Fondazione CON IL SUD (FCS) hanno messo a disposizione 1 milione di euro, 500 mila euro per ciascuna annualità del bando nel 2022 e 2023, per sostenere gli interventi del Terzo Settore in due ambiti prioritari: povertà e diritti.  Gli interventi si rivolgono alle Regioni del Sud – Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia – con l’obiettivo di dare un supporto alle persone in difficoltà (immigrati, donne, giovani e le fasce sociali in condizioni di vulnerabilità o i cui diritti sono stati negati).

Si tratta di un’azione virtuosa e frutto di una comunione di intenti tra le due organizzazioni, con la collaborazione della Fondazione Realizza il Cambiamento, che esprime “la volontà di raggiungere nuovi soggetti, rispondere a nuovi bisogni sociali e mobilitare nuove risorse unendo gli sforzi rispetto ad un obiettivo comune” ci ha spiegato Daniela Castagno. La dura fase emergenziale ha infatti richiesto azioni concrete e durature, orientate strategicamente verso la realizzazione di un cambiamento sociale. Come ha sottolineato Katia Scannavini, “durante la fase della pandemia abbiamo pensato con Fondazione CON IL SUD e Realizziamo il Cambiamento di mettere in piedi un progetto concreto, che potesse essere innovativo. Per farlo, abbiamo realizzato una triangolazione di intenti al fine di intervenire nel Sud Italia, area operative di Fondazione CON IL SUD, per andare a contrastare lo sgretolamento del tessuto sociale”.

Questa convinzione è la forza motrice che ha portato le tre organizzazioni a collaborare su una proposta che potesse tenere insieme le rispettive mission: un migliore accesso ai diritti e il contrasto alle disuguaglianze, l’intervento prioritario nel Mezzogiorno, la promozione di un cambiamento sociale tangibile.

Povertà e Diritti: ambiti di intervento e obiettivi del bando

Gli ambiti di intervento individuati dal bando sono povertà e diritti. In tale perimetro saranno sostenuti, in particolare, interventi a favore di soggetti che vivono in condizioni di vulnerabilità (persone con background migratorio, donne, giovani e altre fasce sociali che si trovano in condizione di povertà e/o di diritti negati) con un’attenzione specifica su contrasto alle violenze e sull’ambito dell’inclusione sociale.

Le aree di intervento sono molto ampie e le proposte potranno rivolgersi a uno o più ambiti specifici. Gli interventi a contrasto della povertà, ad esempio, potranno riguardare la dimensione economica, materiale o dell’esclusione sociale. Le logiche e gli strumenti operativi dovranno ispirarsi a quelle del welfare comunitario, di prossimità e generativo al fine di – coinvolgendo competenze e professionalità diverse – facilitare l’accesso ai diritti al più ampio numero di beneficiari, ridurre le disuguaglianze, contrastare le vulnerabilità, colmare i gap esistenti nei sistemi di welfare locale. Come ha sottolineato Castagno “sarà apprezzato un approccio ‘intersezionale’, che guardi alla stratificazione delle disuguaglianze, delle incertezze sociali e che dia anche la possibilità di guardare alle opportunità e alle risorse territoriali con una lente più trasversale”.

Il bando intende valorizzare un approccio bottom-up che parta dalle esigenze delle persone – sempre più declinate al plurale e spesso disattese dal sistema di welfare vigente – e adotti una visione aderente al vero. “Noi crediamo che per migliorare la qualità della vita delle persone bisogna partire dalla tutela e dall’ampliamento dei diritti, contrastando le disuguaglianze” ha spiegato Scannavini di AA, “poi possiamo dirci che lo facciamo attraverso la lente dell’accountability, delle trasparenze dei dati e dei fondi, della partecipazione”.

Una progettazione compartecipata e accompagnata

La costruzione di solide partnership tra gli enti proponenti è un requisito centrale per la partecipazione al bando, che si rivolge a enti del Terzo Settore non societari, fondazioni, associazioni riconosciute e non riconosciute, comitati non ETS, imprese sociali senza scopo di lucro costituite in forma di associazioni o fondazioni, enti ecclesiastici e religiosi senza scopo di lucro. Il partenariato dovrà essere composto da almeno tre enti, di cui uno chiamato a ricoprire la funzione di soggetto proponente1.

Questi, inoltre, dovranno dimostrare la capacità di costituire e rafforzare le reti multi-attore per il raggiungimento degli obiettivi del bando. Si tratta di una duplice strategia che, da un lato, consente di veicolare l’attenzione verso il Terzo Settore del Sud Italiache in generale  è penalizzato nell’accesso alle risorse finanziarie e agli strumenti, alla possibilità di ricevere supporto per le comunità locali e di lavorare insieme” sottolinea Castagno di FCS e, dall’altro, di facilitare il “rammendo” del tessuto sociale e del protagonismo dell’associazionismo. Anche su questo punto le fa eco Scannavini “crediamo che le grandi organizzazioni abbiano ragion d’essere e possano far meglio il loro lavoro e raggiungere un impatto migliore solo se continuano a lavorare con le associazioni locali”.

Le organizzazioni promotrici hanno inoltre previsto un importante anticipo dei fondi ai soggetti vincitori. I contributi richiesti potranno variare da un minimo di 40.000 euro ad un massimo di 60.000 euro con un cofinanziamento previsto del 10% dell’importo richiesto. L’anticipo corrisponderò al 70% della cifra. L’obiettivo è facilitare il più possibile il lavoro delle organizzazioni, anche le più piccole, per diversificare sin da subito il portfolio degli interventi, in termini di competenze e tecniche, attraverso la “costruzione di azioni collettive e solidali, disegnate con e per le comunità e con il protagonismo della popolazione beneficiaria delle misure” spiega Castagno.

Le iniziative avranno una durata compresa fra i 18 e i 24 mesi e saranno oggetto di un accompagnamento che non si fermerà alle proposte progettuali e non sarà limitato ad una mera erogazione dei grant. Actionaid e Fondazione CON IL SUD saranno a disposizione delle proposte progettuali per l’intera durata delle iniziative. “Così facendo” sottolinea Katia Scannavini “vogliamo ascoltare i territori, intercettare e comprendere le proposte che verranno, credere nella forza delle idee e accompagnarle”.

Le prospettive future: ampliare le visioni, le azioni, le collaborazioni

L’innovazione dunque non sta solo nel bando, ma anche nelle modalità di lavorare insieme, in una chiave decentrata, in cui ciascuna delle organizzazioni interpreta il proprio ruolo in relazione a quello degli altri, riuscendo a collaborare con piccole-medio imprese e associazioni. Secondo Scannavini di ActionAid “l’innovazione è lavorare e agire in modo operativo, facendo sì che il networking non rimanga soltanto una parola scritta sulle carte e che non rimanga confinata soltanto tra soggetti che se la giocano in modo prioritario”

E questi sono anche i presupposti che portano a guardare in modo positivo alle prossime collaborazioni tra Actionaid e Fondazione CON IL SUD. In futuro, questa cooperazione potrà consolidarsi ma anche aprirsi e coinvolgere molti più soggetti, di varia natura e dimensione, che abbiano intenti coincidenti a quelli delle due organizzazioni. “Questa è una prima sperimentazione, siamo molto contenti di poterla mettere in piedi ed è già prevista una nuova edizione nel 2023” ci dice Castagno di Fondazione CON IL SUD “spero potremo raccontarvi delle idee coraggiose e degli spunti che giungeranno dalle proposte che sosterremo insieme, con Fondazione Realizza il Cambiamento”. Nuove collaborazioni coinvolgeranno, infatti, gli stessi proponenti delle proposte ma “l’idea è di poter allargare questa nostra relazione ad altri” aggiunge Scannavini “e sarebbe fruttuoso poter vedere crescere il protagonismo delle realtà locali che andremo a finanziare”.

Le proposte dovranno essere inviate entro il 30 maggio 2022 alle ore 12:00.

 

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Note

  1. Gli enti proponenti le iniziative dovranno avere sede legale nelle regioni indicate e ciascun partner potrà aderire ad una sola proposta progettuale.