terzo settore

Se ne è parlato in un convegno organizzato da Euricse presso il CNEL, durante il quale sono stati presentati i risultati di un'ampia ricerca sul ruolo della coprogrammazione e coprogettazione, strumenti attraverso i quali è possibile sviluppare nuove logiche collaborative per l'innovazione del welfare locale.
I sistemi reputazionali delle piattaforme digitali oggi vengono intesi sempre più spesso come il cardine di un nuovo dispositivo di controllo sui servizi e su chi li offre. Ma come si declina questa dimensione nel campo del welfare, in cui il fulcro del lavoro sono le relazioni stesse?
Riguardano circa 50.000 delle 134.000 iniziative che riceveranno le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di un passo avanti in termini di trasparenza e accountability che potrà dirci se e quanto siamo in ritardo (anche) nella "messa a terra" del Piano.
Nel Monzese si è sviluppato un progetto di contrasto della povertà educativa basato sull’educazione non formale, promosso da una rete di associazioni coordinate da Un Ponte Per e finanziato dalla Fondazione della comunità di Monza e della Brianza.
È il tema del Rapporto annuale di Labsus, che ha scelto di concentrarsi sulle scuole come beni comuni e sul ruolo dell'amministrazione condivisa nel sistema educativo italiano.
I dati dicono che a marzo i bandi del Piano hanno stanziato più risorse degli ultimi sei mesi messi assieme. La speranza è che si tratti dell'atteso cambio di passo, ma il ritardo è ormai evidente su tutti i fronti: riforme, investimenti e realizzazione dei progetti. E la cosa peggiore è che non è una sorpresa.
Il termine "abilitare" permette di fare diverse riflessioni sulle piattaforme di welfare italiane. Abilitare significa infatti costruire un ambiente gradevole in cui muoversi facilmente e rapidamente, significa facilitare il matching fra domanda e offerta e, ancora, significa attivare logiche di community building.
Il progetto dell'Università degli Studi di Milano e Polis-Lombardia mette a disposizione 10 video-lezioni tenute da docenti ed esperti di conciliazione vita-lavoro. Un armamentario di conoscenze su tematiche che sono sempre più importanti per persone, organizzazioni e istituzioni.
In Italia le imprese salvate dai lavoratori sono ormai un’esperienza consolidata, come anche in Francia e Spagna. Ora, l’Unione Europea vorrebbe sostenere lo strumento per diffonderlo ancora di più.
I dati raccolti nell'ambito del progetto WePlat indicano che, rispetto ad altri settori, le piattaforme di welfare operanti nel nostro Paese presentano caratteristiche ibride in termini di gerarchia, mercato e rete. Una complessità che porta con sé varie conseguenze.
Coprogrammazione e coprogettazione, che poggiano ormai su un quadro giuridico chiaro, potrebbero essere utilizzati anche per perseguire gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ma per evitare "gare mascherate" servono strumenti radicalmente alternativi a quelli competitivi.
Corinna Crippa ci racconta della figura professionale nata nell'ambito del progetto InRete sul territorio di Forlì e comprensorio. È stata un'innovazione nella definizione delle strategie di contrasto alla povertà educativa che ha mostrato la sua efficacia, tanto da essere oggetto di un percorso di modellizzazione.