terzo settore

La settima edizione dell'iniziativa conferma l'utilità di intercettare e valorizzare le organizzazioni del Terzo Settore capaci di generare innovazione sociale in risposta ai diversi bisogni delle comunità.
La crisi pandemica ha messo in evidenza lacune ormai note del nostro sistema di protezione sociale e fatto emergere forti squilibri territoriali. In questo contesto il Terzo Settore, nonostante diversi limiti, ha assunto un ruolo da protagonista.
Un'ampia compagine di enti pubblici e privati ha lavorato insieme per individuare i principali problemi dei giovani del territorio. Sulla base dei dati raccolti, anche grazie al sostegno di Secondo Welfare, gli attori locali hanno stabilito obiettivi e azioni da mettere in campo nei prossimi due anni.
A partire dall'evento di coprogettazione di WePlat, Marta Mainieri propone alcune riflessioni su opportunità e sfide che la costruzione di una community può lanciare alle piattaforme digitali di welfare.
Le risorse stanziate sono rimaste sostanzialmente le stesse di un mese fa. Sul fronte delle riforme qualcosa si è mosso anche se gli obiettivi di fine luglio restano distanti.
Sulle rive del lago il Comune sta sviluppando un modello di Comunità Energetica Rinnovabile originale, con molti attori del secondo welfare. Ma le difficoltà a livello nazionale pesano anche su quest’esperienza.
La Fondazione ha pubblicato le Linee guida 2023-2024 che stabiliscono le modalità di sostegno alle fondazioni comunitarie operanti in Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta al fine di rafforzarne le attività e i processi. Previste anche risorse per accompagnare la costituzione di nuove realtà.
Ad oggi non sappiamo se e quanto le piattaforme saranno in grado di affrontare dinamiche sociali di vario genere. Ma come dimostra la mappatura realizzata dal progetto WePlat siamo di fronte a una maturità evolutiva che, almeno, permette loro di “giocare la partita”
Inaugurata nel quartiere San Pietro a Patierno, la struttura punta a prevenire e contrastare la povertà educativa nel capoluogo della Campania, che secondo l’Indice sul maltrattamento all’infanzia è la Regione italiana in cui essere bambini è più rischioso.
I dati di "Il Punto sul PNRR" ci dicono che, dopo l'apparente cambio di passo del mese di marzo, ad aprile il Piano si è arenato ancora. I bandi pubblicati sono stati solo 3 e hanno stanziato appena 300 milioni di euro. E anche a livello generale le cose non vanno meglio.
Nel nuovo contesto globale le aziende sempre più spesso sono chiamate ad assumere nuove responsabilità rispetto al passato. Ad esempio interessandosi del tema della sostenibilità nelle sue diverse sfaccettature. In che modo agiscono in tal senso? Il punto di vista di Maurizio Ferrera.