enti locali

I valori e i principi dell’economia sociale sono considerati una leva per lo sviluppo da diversi attori locali. Per questo, da tempo, molti di loro lavorano insieme in Torino Social Impact, che sta contribuendo alla finalizzazione dei documenti di riferimento sia per l’ambito territoriale che nazionale.
Per gestire il welfare di comunità servono una vasta gamma di conoscenze e competenze specifiche. Ma è anche necessario coltivare una filosofia del lavoro in rete che riconosca il valore della persona e delle sue attitudini all’interno delle attività di gruppo, nei tavoli e nelle dinamiche di partenariato.
L’amministrazione cittadina ha avviato un processo volto a creare una visione politica sull’economia sociale e che possa portare a interventi concreti in vari ambiti. Questo grazie soprattutto al lavoro della Commissione Consiliare Speciale per l’Economia Civile e lo Sviluppo del Terzo Settore.
Promossa da Veneto Welfare e Percorsi di secondo welfare, intende individuare, analizzare e promuovere pratiche di welfare aziendale e territoriale nella regione. Al centro dell’analisi ci saranno soprattutto esperienze capaci di generare innovazione sociale, reti collaborative e relazioni fiduciarie tra diversi stakeholder.
Il progetto “A Tempo” del Comune di Piacenza intende accompagnare i giovani nella transizione scuola-lavoro. Vi raccontiamo alcune evidenze che emergono da questa esperienza, che speriamo possano essere utili per chiunque si trovi a gestire simili attività di partecipazione e collaborazione.
Il prezzo del difficile equilibrio tra vita e lavoro in Italia è pagato soprattutto dalle donne. Gli uomini che si dedicano ai compiti di cura sono però in crescita: tra politiche insufficienti, buone pratiche e cambiamenti culturali, anche loro sono alla ricerca dell’unicorno della conciliazione.
Grazie all'innovazione sociale e alla governance partecipata sostenute dall'Unione Europea, l'economia sociale si sta consolidando come modello di sviluppo inclusivo, basato sulla collaborazione tra Pubblico e privato, per rispondere ai nuovi bisogni sociali. È quanto sostiene Maurizio Ferrera nel suo contributo per "Sussidiarietà e... welfare territoriale", il 18° Rapporto sulla sussidiarietà.
La Rete Italiana di Cultura Popolare ha scritto un libro molto agile che, attraverso il racconto di esperienze concrete, descrive i cambiamenti che rinnovati legami comunitari possono portare sui territori. Riuscendo (anche) a influenzare le politiche pubbliche di welfare.
Al via l'iniziativa finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma CERV per migliorare le politiche di conciliazione vita-lavoro, contrastare gli stereotipi di genere e promuovere buone pratiche tra imprese e istituzioni in Italia, Lituania e Spagna. Percorsi di secondo welfare è partner scientifico del progetto.
Riceviamo e pubblichiamo questo contributo di Flaviano Zandonai che riflette su apprendimenti, ostacoli e strategie che riguardano i rapporti, esistenti e potenziali, tra Comunità energetiche rinnovabili e processi di community building.
La Città metropolitana di Bologna, grazie a un’ampia concertazione trasversale, ha elaborato un proprio Piano che identifica l’economia sociale come una opportunità per tutto il sistema locale. Quattro le macroaree strategiche di lavoro: abitare, lavoro di qualità, welfare di prossimità e turismo sostenibile.
Il kick-off meeting del progetto Interreg “Keep in Touch” ha riunito partner italiani e svizzeri per avviare un percorso di collaborazione volto a contrastare la marginalità giovanile. Attraverso un approccio integrato e innovativo, KiT mira a creare opportunità concrete per chi è in condizioni di vulnerabilità.
Fuori dalle grandi città vita e lavoro si riescono a bilanciare meglio? Molto dipende dai servizi, come gli asili nido. Lo Stato infatti fatica a farli arrivare anche nelle aree meno abitate, ma dove partono è spesso merito degli attori del secondo welfare.