In un contesto come quello italiano, caratterizzato dalla diffusione di percezioni distorte sul fenomeno migratorio, spesso non basate sui dati, e da politiche nazionali deboli, lacunose e frammentarie, è a livello locale che trovano spazio esperienze virtuose di accoglienza e integrazione di richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati.

Partendo da questa considerazione, nel capitolo Capitolo 11 del Quinto Rapporto sul secondo welfare si fa riferimento ad un progetto esemplare di secondo welfare realizzato in Valle di Susa, in Piemonte. I concetti di rete multiattore e “narrazioni alternative”, applicati all’analisi del caso studio, sono centrali in questa esperienza, come anche nei percorsi di capacity building delle organizzazioni coinvolte a vario titolo nell’accoglienza e nell’integrazione nei territori coinvolti nel progetto Interreg Minplus (come la città di Novara e la Val d’Ossola).

Il Capitolo si conclude con alcune riflessioni sull’importante contributo del secondo welfare nel favorire il consolidamento di reti multiattore e nel promuovere nuove narrazioni sul fenomeno migratorio, fermo restando la necessità che le politiche nazionali di accoglienza e integrazione cambino rotta superando finalmente l’approccio emergenziale.

 

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Come citare: De Gregorio O. e Moroni P. (2021), Accoglienza diffusa, narrazioni alternative e Terzo Settore, in Maino F. (a cura di), Il ritorno dello Stato sociale? Mercato, Terzo Settore e comunità oltre la pandemia. Quinto Rapporto sul secondo welfare, Torino, Giappichelli, pp. 311-338.