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L’Impact Investing è oramai un tema ampiamente popolare, come sostiene anche un recente articolo del New York Times dedicato alla finanza ad impatto, che definisce il 2019 come l’anno d’oro per misurare il ritorno finanziario e sociale degli investimenti ad impatto. Il report annuale del GIIN – Global Impact Investing Network, non smentisce questa ondata di ottimismo e disegna uno scenario in crescita esponenziale dove, si stima, nel 2019 le dimensioni del settore degli investimenti ad impatto saranno pari a 502 miliardi $ a livello globale. Questi numeri raddoppiano quasi le previsioni degli anni passati. E se nel 2017 le transazioni ad impatto erano 8.000 quest’anno potrebbero essere 15.000.

Ma al di là dell’entusiasmo per i numeri, se non si vuole perdere di vista la missione di questo settore, vale a dire la sua potenzialità trasformativa, è necessario capire con quali modelli e attraverso quali schemi affrontare questa crescente richiesta di investitori e imprenditori che chiede di operare in spazi tipici del settore sociale se non proprio del sistema di welfare.

Nella scorsa programmazione dell’Unione Europea, in particolare attraverso il piano Junker, l’attore pubblico ha avuto a disposizione un set di strumenti per avviare collaborazioni proficue con attori privati e sostenere così politiche di innovazione in grado di rispondere a determinati problemi sociali. In questo senso è esemplare il Fondo per l’Innovazione Sociale portoghese, che rappresenta sicuramente una best practice per finanziare l’innovazione attivando capitali aggiuntivi di privati interessati allo sviluppo dei territori, ma è soprattutto un framework di riferimento in cui operatori diversi (fondazioni filantropiche, operatori finanziari, imprese e soggetto pubblico) possono collaborare per individuare soluzioni comuni a problematiche sociali.

Nella prossima programmazione, si spera, questi spazi saranno più maturi, più ampi e potranno rispondere con maggiore esperienza all’esigenza di chi offre capitali da investire, alla necessità di risorse finanziarie per l’impresa sociale e al bisogno di innovazione del settore pubblico in un quadro di riferimento che assicura come priorità l’impatto sociale da generare. In questa direzione, l’incontro promosso da Social Impact Agenda e da Torino Social Impact, in programma a Torino il 9 luglio, sarà l’occasione per mostrare un’anteprima degli strumenti messi in campo dalla nuova programmazione europea per sostenere investimenti in grado di generare sviluppo per i territori.