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Ogni anno circa 1,5 milioni di ragazzi frequentano le università italiane. Per molti di loro, soprattutto per i "fuori sede" che sono lontani da casa, risulta difficile mantenersi senza il supporto delle famiglie, a cui restano in campo gran parte delle spese necessarie agli studi. Intesa Sanpaolo ha scelto di sostenere questi giovani con "Per Merito", un finanziamento senza garanzie pensato per valorizzare le potenzialità e le capacità degli studenti. Si tratta della prima misura sviluppata attraverso da Fund for Impact, il fondo creato dal Gruppo per le categorie con difficoltà di accesso al credito.

Studiare conviene, ma in pochi lo fanno

Secondo l’Istat laurearsi conviene ancora. Lo dimostra il maggior tasso di occupazione dei laureati (72%) rispetto ai diplomati (63%), ma anche il reddito medio percepito. Un adulto laureato guadagna infatti il 55% in più rispetto a un adulto senza titolo, il 39% in più di chi ha la terza media e il 25% in più di un diplomato. Eppure l’Italia è al penultimo posto in Europa per numero di laureati nella fascia 25 e 34 anni (peggio di noi fa solo la Romania) ed è molto lontana dalla media UE (38%) e OCSE (44%, peggio di noi solo il Messico).

A pesare su questi dati ci sono certamente (anche) ragioni economiche. Laurearsi infatti conviene, ma ha un costo che non tutti sono in grado di sostenere. Una analisi realizzata da Milena Gabanelli per il Corriere della Sera sostiene che chi frequenta atenei continuando a vivere a casa dei genitori spende mediamente 3.000 euro l’anno  – soprattutto per tasse universitarie e libri di testo – mentre può arrivare a 9.000 per i fuori sede. Una laurea triennale può quindi pesare fino a 27.000 euro sui bilanci delle famiglie, che salgono a 45.000 se si aggiunge il biennio di magistrale. 

Fonte: Corriere della Sera


Per le famiglie meno abbienti tali cifre sono spesso insostenibili. Lo Stato italiano prevede borse di studio per gli studenti meritevoli, ma non sempre queste sono sufficienti per coprire i costi di un percorso accademico. E in generale il nostro Paese investe molto poco – a differenza di altri – sul sistema formativo. Allo stesso tempo, sono ancora poco diffusi i prestiti d’onore per sostenere le spese universitarie. O, forse, potremmo dire che lo erano. Intesa Sanpaolo ha infatti scelto di lanciare un nuovo strumento per andare incontro alle esigenze di chi sceglie di studiare.


Un incentivo per chi sceglie l’università

Lo strumento si chiama "per Merito" ed è un finanziamento pensato per valorizzare le potenzialità e le capacità degli studenti, ai quali viene offerto l’accesso a una linea di credito alla sola condizione di essere in regola con gli studi. Gli studenti che mantengono un ritmo di almeno 20 crediti formativi (CFU) o l’80% degli esami previsti dal piano di studi nel semestre possono beneficiare del prestito senza fornire garanzie personali o familiari.
 
Sitratta del primo risultato reso possibile dal Fund for Impact, il fondo da 250 milioni di euro (lo 0,50% del patrimonio netto di Intesa) creato per per garantire l’erogazione di prestiti per 1,25 miliardi di euro alle categorie con minore accesso al credito: studenti universitari, ricercatori, nuova imprenditoria ovvero startup e imprenditrici donne.
 
Carlo Messina, CEO e Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato come l’intento sia "sostenere gli studenti nei loro studi universitari e post universitari. Siamo convinti che in Italia si debba investire di più nell’educazione e colmare un ritardo che ci separa da altri grandi economie europee. Questo è il contributo di Intesa Sanpaolo affinché l’istruzione torni ad essere un fattore chiave per la crescita economica e sociale del nostro Paese."

Come funzione "Per Merito" 

"Per Merito" si rivolge a tutti gli studenti residenti in Italia che frequentano le università italiane ed estere, enti di alta formazione post diploma come l’AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) o un master. Dal secondo trimestre 2019 la possibilità sarà estesa anche a chi frequenta gli ITS – Istituti Tecnici Superiori e altri enti formatori post diploma secondario, nonché agli studenti che sono interessati a partecipare o estendere il periodo all’estero dell’Erasmus. Il prestito offre una linea di credito fino a 5.000 euro l’anno per i fuori sede e 3.000 euro per chi studia in sede, fino a un massimo di cinque anni, per coprire: spese di studio, mobilità, residenza e periodi formativi all’estero. Per chi frequenta università estere, master o caratteristiche particolari del corso di studi la cifra può tuttavia arrivare fino a un massimo di 50.000 euro.

Il finanziamento ha un tasso fisso, più basso di quello previsto per i prestiti personali e per soluzioni analoghe sul mercato, definito al momento della sottoscrizione della linea di credito e pari oggi al 2%. La linea di credito può essere usata in tutto o in parte, subito o nel corso del tempo, in base alle esigenze emerse durante gli studi. Non ci sono vincoli di utilizzo: rette universitarie, PC, materiale scolastico, affitto per un alloggio per chi studia fuori sede o altro. È richiesto inoltre solo il pagamento del denaro effettivamente utilizzato. La banca garantisce inoltre la gratuità del conto corrente usato per la linea di credito e non sono previste spese accessorie. Gli interessi del prestito, inoltre, saranno tutti versati nel Fund for Impact, in modo da accrescerne l’efficacia con un meccanismo virtuoso di tipo mutualistico.

La restituzione può iniziare anche due anni dopo la laurea, un “periodo ponte” in cui il giovane laureato abbia la possibilità di trovare lavoro senza l’assillo delle rate. Inoltre è possibile restituire il credito anche in 30 anni, quindi con una bassa rata mensile. È inoltre possibile chiedere la sospensione del pagamento delle rate fino a 3 volte, con addebito di soli interessi, nonché modificare il piano di ammortamento, per una volta, riducendo o aumentando la durata del prestito.

L’attività di verifica e certificazione dei requisiti di accesso e mantenimento e il contatto con gli studenti e gli atenei viene svolta, su incarico di Intesa Sanpaolo, da Habacus, startup partecipata da H-FARM nata nel 2017 per facilitare l’accesso alle risorse finanziarie per lo studio, offrire percorsi formativi e servizi su misura per i bisogni degli studenti..