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Primo Welfare

Le Considerazioni del Governatore di Bankitalia sul declino demografico

Di fronte alle incertezze e alle sfide poste dalla situazione internazionale, il documento della Banca d'Italia rivolge la sua attenzione anche alla questione demografica, che condiziona la crescita, la produttività e l’equilibrio tra generazioni.

Il 31 maggio sono state pubblicate le Considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia, che da decenni forniscono una valutazioni aggiornate sulla vicende socio-economiche che riguardano il Paese. Quest’anno le Considerazioni, presentate dal governatore Ignazio Visco, si aprono con una riflessione sulla crisi umanitaria, politica ed economica derivata dalla guerra in Ucraina, ma i temi affrontati sono molti, come gli effetti perduranti della pandemia nonostante la forte ricrescita del 2021 (+6,6%) e gli impatti della rincaro dei prezzi di gas e petrolio sulla transizione energetica.

La Relazione Annuale che accompagna le Considerazioni pone particolare attenzione anche alla situazione demografica, indicando come nel 2021 si sia assistito a un calo della popolazione tra i 15 e i 64 anni di 270.000 unità rispetto al 2020, confermando l’andamento negativo del contributo demografico all’offerta di lavoro (che perdura dal 2012). Sono paradossalmente le fasce più anziane ad aver fornito un contributo crescente all’offerta di lavoro, anche perché le riforme pensionistiche hanno progressivamente allungato la vita lavorativa. Come riportato nelle Considerazioni, le proiezioni dell’Istat delineano per i prossimi 15 anni una diminuzione della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni pari a circa 5 milioni di persone (un calo del 13% rispetto alla situazione odierna), di cui la metà nel Sud Italia.

Poiché la crescita della produttività dipende fortemente dalle prospettive demografiche, nei prossimi anni si assisterà a una continua riduzione della forza lavoro (abbiamo parlato di questo e degli strumenti per il contrasto alla denatalità qui) e quindi delle prospettive di sviluppo economico del Paese.

Sul fronte del lavoro, lo studio di Via Nazionale segnala inoltre un altro grave problema: il tasso di attività femminile è pari al 55% in Italia, contro una media europea del 68%, è inferiore di 18 punti percentuali rispetto a quella degli uomini. Le Considerazioni evidenziano in particolare la necessità di promuovere il rientro in breve tempo delle madri nel mercato del lavoro dopo la nascita dei figli. In questo senso i finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per i servizi dedicati alla famiglia potrebbero rappresentare un primo passo per raggiungere questo obiettivo. Nelle proprie riflessioni la Banca d’Italia pone particolare attenzione al PNRR, indicato come uno strumento di fondamentale importanza per le nuove tendenze e sfide dell’economia italiana: il ristagno della produttività, il debito pubblico e, soprattutto, il declino demografico.

 

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