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Le città e la sfida dell’invecchiamento urbano

Un nuovo rapporto OCSE propone politiche innovative per rendere le città più inclusive e sostenibili in risposta all’aumento della popolazione anziana

Occorre adottare quanto prima misure per rendere le città più inclusive per tutte le persone e, in particolare, quelle più anziane che nei prossimi anni cresceranno ulteriormente di numero. È questo il messaggio del rapporto “Cities for all ages” dell’OCSE.

Nei prossimi anni si prevede infatti una crescita della popolazione con più di 65 anni, che nei 35 Paesi Ocse passerà dal 20,9% del 2020 al 27,9% nel 2040. Senza politiche che tengano conto di questa situazione, spiega il documento, le città rischiano conseguenze sociali ed economiche molto incisive, tra cui isolamento, perdita di produttività e aumento della spesa pubblica. Per evitare che questo accada secondo l’OCSE occorre lavorare in una logica inclusiva che si declini in tre ambiti:

  1. Innovare la progettazione urbana per migliorare l’accessibilità e la sicurezza attraverso spazi pubblici adattati, come le “Slow Streets” e i “Care Blocks
  2. Soluzioni abitative mirate per offrire alloggi accessibili e adatti a diverse fasce d’età, favorendo la coabitazione e l’invecchiamento in casa.
  3. Economia locale intergenerazionale per integrare giovani e anziani nel mercato del lavoro e nei consumi, sostenendo programmi di formazione e imprenditorialità.

Per guidare le amministrazioni cittadine nell’affrontare la sfida dell’invecchiamento urbano, l’OCSE fornisce una checklist di nove azioni strategiche, tra cui la pianificazione urbana flessibile, lo sviluppo di risorse e il coordinamento tra stakeholder. Un approccio che mira a trasformare le città in ambienti più equi e sostenibili per tutte le generazioni.

 

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Foto di copertina: Ionela Mat, Pexels