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Il Terzo Settore in questi mesi di emergenza sanitaria si è rivelato preziosissimo per garantire supporti concreti alle persone più fragili, attivare nuove soluzioni per rispondere ai bisogni emergenti e mantenere intatti legami sociali che il lockdown rischiava di spazzare via. Oggi, tuttavia, una parte importante di questo sistema diffuso, che opera in modo trasversale sui territori e svolge una funzione di aggregatore e promotore di comunità, si trova a rischio sopravvivenza. Tanti attori fondamentali per la creazione di opportunità e valore sociale, culturale e ambientale non sono certi di poter continuare la propria attività a causa di un quadro economico in continuno deterioramento.

Per questa ragione Fondazione Cariplo ha scelto di lanciare LETS GO!, un bando realizzato in collaborazione con Fondazione Peppino Vismara e con la partecipazione delle 16 Fondazioni di comunità legate alla stessa Cariplo (di cosa si tratta?), che mette a disposizione 15 milioni di euro per sostenere l’operatività degli enti del Terzo Settore in sofferenza economica a causa dell’emergenza Covid-19. La misura è rivolta a realtà attive sul territorio operativo di Fondazione Cariplo (la Lombardia e le Province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola); potranno accedere alle risorse gli attori che garantiscono servizi e iniziative che contribuiscono in modo significativo alla coesione e alla crescita del territorio, i servizi alle famiglie e alle persone più fragili. 

Il bando LETS GO! rappresenta il primo intervento frutto della riprogrammazione delle attività, approvata dalla Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo lo scorso 28 aprile, per rispondere alla situazione generata dalla pandemia: una misura straordinaria che si aggiunge a quelle già intraprese a marzo e aprile per sostenere le necessità immediate in campo sanitario e socio-sanitario. Di seguito proviamo a fare il punto sulla situazione in atto e sugli obiettivi dell’iniziativa.


La sofferenza del Terzo Settore

Il Covid-19 è entrato prepotentemente nelle vite di tutti, sconvolgendo le abitudini, minando le certezze, rarefacendo i rapporti sociali, togliendo lavoro, scuola e servizi. Proprio in questi mesi di emergenza è apparso ancora più importante il ruolo delle organizzazioni del Terzo Settore che operano in modo trasversale sui territori, impegnati nella promozione sociale e in interventi a sostegno delle persone all’interno delle loro comunità. Ora tuttavia, a causa della sospensione parziale o completa delle attività, degli sforzi di riorganizzazione per il mantenimento dei servizi, dell’aumento dei costi per lavorare in sicurezza e della contrazione della domanda da parte della committenza tradizionale, sempre più organizzazioni si trovano ad affrontare grosse difficoltà occupazionali e tensioni finanziarie. Il rischio, che in alcuni casi è già realtà, è la chiusura di molti servizi, la conseguente diminuzione di posti di lavoro e la dispersione di competenze e patrimonio relazionale

Secondo alcune stime recenti della Camera di commercio di Milano-Monza Brianza-Lodi sui dati Istat, nella sola Lombardia le istituzioni non profit sono 55mila (il 16% di quelle attive in tutto il Paese), impiegano quasi 200.000 lavoratori, coinvolgono 1,1 milioni di volontari e producono un valore di 17,5 miliardi di euro, pari all’incirca al 4,5% del PIL lombardo. Questo settore così significativo per la regione rischia tuttavia di bloccarsi di fronte ai problemi socio-economici generati dal Covid. 

Un’analisi svolta dai CSV della Lombardia sulle conseguenze della pandemia per gli enti non profit rileva infatti che il 51% delle organizzazioni non profit prevede una riduzione delle proprie entrate pari alla metà di quelle delle scorso anno; il 23% un calo tra il 50 e il 20%; il 26% prevede una contrazione inferiore al 20%. A questo si aggiunge il fatto che il 52% delle realtà interpellate dichiara di non avere convenzioni in atto con la pubblica amministrazione (che in questo momento potrebbe rappresentare una boccata di ossigeno) mentre il 41% ha dovuto sospendere quelle che aveva in atto. 


Fosti: non possiamo perdere la rete

In questa situazione in cui il futuro del Terzo Settore appare fosco con mai e in cui paradossalmente, di fronte al previsto aumento di povertà e disuguaglianze, gli attori del Terzo Settore sono destinati ad avere un ruolo sempre più cruciale, Fondazione Cariplo ha quindi deciso di intervenire consistentemente per aiutare questo mondo in difficoltà a ripartire. 

Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, ha dichiarato: “per costruire il nostro futuro la coesione delle nostre comunità sarà un elemento fondamentale. Gli enti di Terzo Settore sono cruciali per le nostre persone, per le nostre comunità e per le nostre Istituzioni, alle quali propongono iniziative nel campo dell’ambiente, della cultura e del welfare. Perderli significherebbe perdere pezzi di comunità. Perdere questa rete creerebbe un enorme danno economico, metterebbe in difficoltà le nostre famiglie ma significherebbe anche disperdere l’insieme di lavoratori e di volontari ad essa collegato, un patrimonio preziosissimo di cui le nostre comunità non possono fare a meno.”

Sul concetto della rete Fondazione Cariplo ha scelto di puntare anche per creare lo stesso LETS GO!, coinvolgendo la Fondazione Peppino Vismara e le 16 Fondazioni comunitarie che operano sul territorio lombardo e del Piemonte orientale. Come ha spiegato Paolo Morerio, Presidente della Fondazione Peppino Vismara, "in uno scenario così difficile consideriamo di grande rilievo la messa in comune di risorse e competenze da parte di diverse Fondazioni, ritenendo che tale collaborazione debba rappresentare la nota caratteristica delle azioni future per l’intero Terzo Settore. Il nostro auspicio è che le risorse ora messe a disposizione possano garantire per il futuro l’indispensabile apporto degli ETS alla costruzione di comunità sempre più solidali e inclusive”.


Il bando, in breve

LETS GO! prevede la concessione di contributi a fondo perduto (in conto esercizio 2020) con la specifica finalità di dare continuità all’attività ordinaria dell’ente garantendo l’adeguamento e la prosecuzione di servizi messi a rischio a causa dall’emergenza Covid-19.

Al bando potranno partecipare gli enti già beneficiari di almeno un contributo nell’ambito dei bandi e dei progetti di Fondazione Cariplo, o delle Fondazioni comunitarie o di Fondazione Peppino Vismara, negli ultimi dieci anni. Saranno sostenuti tutti gli enti del Terzo Settore operanti nel territorio di riferimento di Fondazione Cariplo (Lombardia e province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola) in ambito sociale, culturale, ambientale.

Le richieste saranno valutate in maniera comparativa, in base alla vulnerabilità e fragilità economica cui è esposto l’ente a causa della pandemia e alla tipologia e all’impatto dei servizi e dei destinatari. La misura ha tempi di richiesta molto stretti: è stata aperta il 9 giugno e scadrà il 30 giugno. Maggiori informazioni sul bando sono disponibili qui.
 

Foto: jcomp/freepik