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Fondazione Cariplo ha annunciato i progetti vincitori nella quarta edizione del bando “Welfare di Comunità e Innovazione Sociale” realizzato nell’ambito del programma Welfare in Azione. Le otto iniziative selezionate si aggiungono alle ventisette delle precedenti tre edizioni, completando così la copertura di tutte le province di riferimento della Fondazione. 


Welfare in Azione: sperimentazione e innovazione sociale 

Il programma Welfare in Azione è una delle più importanti sfide che Fondazione Cariplo ha lanciato ai propri territori operativi, cioè tutte le province lombarde e le province piemontesi di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. 

Dal 2014, attraverso i bandi annuali "Welfare di Comunità e Innovazione Sociale", Fondazione Cariplo ha cercato di coinvolgere attori pubblici e privati dei territori al fine di raggiungere un duplice obiettivo. Da un lato sostenere sperimentazioni nate dal basso, “laboratori viventi” capaci di declinare nel concreto approcci innovativi (di governance, processi e servizi); dall’altro approfondire e diffondere conoscenza attraverso il monitoraggio degli interventi finanziati, la costituzione di una comunità di pratica che alimenti il confronto e lo scambio delle diverse competenze ed esperienze e la narrazione di quanto il progetto nel suo insieme stia muovendo nelle singole realtà territoriali coinvolte.

I primi risultati raggiunti grazie ai tre bandi precedenti sono stati raccontati nel settembre scorso, durante un grande convegno svoltosi a Milano. Grazie  alle prime tre edizioni (consultabili su questo sito) sono stati attivati 27 progetti, realizzati grazie a un contributo di Cariplo pari a 30,4 i milioni di euro a fronte di un valore complessivo delle iniziative di 67 milioni di euro. Oltre 114.000 persone e quasi 1.300 organizzazioni sono state finora coinvolte nelle diverse iniziative inserite nel quadro di questi progetti.

Le progettualità scelte per la quarta edizione

La quarta edizione del bando ha individuato otto progettualità che sono state ritenute in grado di organizzare importanti iniziative per il welfare di comunità partendo dalle fragilità emergenti a livello locale: dal disagio mentale all’inclusione, dai problemi di disoccupazione giovanile alle opportunità abitative. A temi già presenti nelle tre edizioni precedenti – quali lavoro e promozione giovanile, welfare aziendale, vulnerabilità – si aggiungono quindi interessanti sperimentazioni dedicate al ripensamento dei servizi rivolti alla salute mentale, alla legalità e all’abitare sociale.
 

  • Azienda Speciale Consortile Garda Sociale di Salò (Brescia): LegamiLeali 2.0
    Contributo: 950.000 euro
    L’obiettivo è la promozione della legalità e del contrasto del diffondersi – soprattutto tra i giovani –di comportamenti e stili di vita devianti e trasgressivi. LegamiLeali 2.0 si svilupperà nell’area del Garda e vuole attivare la comunità affinché la stessa sia sensibilizzata al tema della legalità, si prenda cura dei più giovani e del proprio territorio, anche attraverso l’utilizzo di 4 immobili confiscati alla criminalità organizzata.
     
  • Mestieri Lombardia – Consorzio di Cooperative Sociali di Milano “VALORIAMO per un welfare a Km0 e inclusivo”.
    Contributo: 900.000 euro
    Valoriamo si rivolge al territorio lecchese e vuole sviluppare una risposta comunitaria al problema delle nuove vulnerabilità mediante la messa a punto di percorsi personalizzati di inclusione lavorativa. Per raggiungere l’obiettivo, gli interventi sono agganciati allo sviluppo di una più ampia e innovativa circolarità tra domanda di welfare aziendale e offerta di servizi inclusivi a km0.
     
  • Consorzio Sociale Pavese Fare #BeneComune – Creare prossimità, promuovere attivazione, costruire legami nel distretto di #Pavia.
    Contributo: 800.000 euro
    Fare #BeneComune si focalizza sul tema della vulnerabilità delle persone e delle famiglie nella provincia di Pavia e si propone, tramite il ripensamento dei servizi e il coinvolgimento della comunità, di contenere gli effetti dell’onda d’urto della crisi economica che ha infragilito – anche a seguito della rarefazione delle reti di prossimità – soprattutto le famiglie di medio-basso reddito con figli minori o neo-maggiorenni.
     
  • Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona – Valle Camonica Breno SEGNI DI FUTURO: territorio#energia#comunità#verso una nuova economia collaborativa
    Contributo: 570.000 euro
    Segni di Futuro interesserà il territorio della Valle Camonica dove è presente un elevato tasso di disoccupazione giovanile. Il progetto vuole quindi sostenere l’occupabilità dei giovani e avviare un innovativo dialogo collaborativo tra i giovani, le scuole, le imprese e la comunità superando l’attuale frammentazione delle politiche del lavoro.
     
  • Cooperativa Sociale Sociale Grandangolo di Sondrio Valtellina. Morbegno #comunitàchediventafamiglia.
    Contributo: 680.000 euro 
    Il progetto si svilupperà sul territorio di Morbegno e vuole trasformare l’approccio dell’intera comunità rispetto al tema della vulnerabilità delle famiglie, facilitando una maggiore emersione del fenomeno. Attraverso la costituzione di alcuni punti Ri-Trovo famiglie il progetto sosterrà le famiglie in situazioni di vulnerabilità andando ad agire sulle risorse delle famiglie stesse e riqualificando i servizi per sviluppare una migliore capacità di risposta.
     
  • Cooperativa Sociale Lotta contro l’emarginazione di Sesto San Giovanni aMIcittà.
    Contributo: 950.000 euro. 
    Il progetto si articola sul territorio di Milano e desidera accrescere il benessere e la qualità della vita delle persone con malattia mentale ripensando il sistema attuale di risposta a partire dalla sperimentazione del budget di salute. Per raggiungere questo importante obiettivo aMIcittà mobiliterà e coinvolgerà attorno alla persona tutta la sua comunità, per creare opportunità di inclusione sociale sui fronti casa, lavoro e relazioni.
     
  • Fondazione DAR Cesare Scarponi di Milano. Milano 2030 – Coalizione per l’abitare giovanile
    Contributo: 990.000 euro
    Milano 2030 intende intervenire in risposta alla mancanza di opportunità abitative rivolte ai giovani tra i 18 e i 35 anni che si trovano a Milano per studio e lavoro e che vogliono intraprendere percorsi di autonomia dalle famiglie di origine. Come? Ampliando e diversificando l’offerta di alloggi per rispondere alle peculiarità delle domande dei giovani, connettendo i giovani alle informazioni e alle opportunità della città metropolitana.
     
  • ASST degli Spedali Civili di Brescia Recovery.Net: laboratori per una psichiatria di comunità
    Contributo di 980.000
    Il progetto intende migliorare i percorsi di cura individuali delle persone con disagio mentale nelle province di Brescia e Mantova attraverso una riconversione dell’attuale risposta nella prospettiva della recovery. L’obiettivo è di alleggerire il peso della residenzialità, attraverso interventi più centrati e inclusivi a favore della persona malata così da migliorare la sua qualità della vita e quella dei suoi familiari.

Si tratta di iniziative ritenute in grado di valorizzare la dimensione comunitaria dei processi di cura, la ricomposizione delle risorse pubbliche e private, la trasformazione dei servizi attraverso la co-progettazione e co-produzione delle risposte e degli interventi, coinvolgendo nel processo gli stessi beneficiari degli interventi, privilegiando la chiave preventiva e generativa. Analogamente alle edizioni precedenti, i progetti ammessi al contributo verranno accompagnati nei tre anni di implementazione da soggetti esterni selezionati e contrattualizzati da Fondazione che si occupano di supporto al fundraising, monitoraggio e comunità di pratica e attività di comunicazione.


Guzzetti: tutti possono e devono dare una mano 

Il Presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, ha dichiarato: "la povertà, i problemi legati ai temi del welfare, si sconfiggono con l’analisi del problema e la convergenza di tutti: cittadini, aziende, mondo dello sport possono e devono dare una mano. Non possiamo lasciare che migliaia di bambini non abbiano cibo a sufficienza o che le famiglie non trovino risposte di fronte alla cura degli anziani, all’assistenza dei disabili, all’educazione e alla formazione dei ragazzi".