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Cgil e Fondazione Di Vittorio hanno recentemente pubblicato il Secondo Rapporto sulla contrattazione di secondo livello. Stando al documento, il welfare aziendale sarebbe presente in oltre il 30% degli accordi stipulati nel triennio 2017-2019: continua quindi la crescita del fenomeno. Persistono però alcune difformità legate alla dimensione aziendale, al settore produttivo delle aziende e al territorio in cui queste hanno la loro sede.
Anche a causa della pandemia di Coronavirus il tema del work-life balance è tornato al centro del dibattito pubblico. Allo scopo di approfondire la questione, in questo contributo vi presentiamo i risultati del rapporto "Rebalance", che analizza il ruolo della contrattazione collettiva e degli accordi tra le parti sociali nella promozione di politiche di conciliazione vita-lavoro e di sostegno alla genitorialità nei principali Paesi UE.
La riapertura delle scuole, le difficoltà a garantire a tutti il diritto allo studio, i rischi connessi al possibile aumento della povertà e delle disuguaglianze, la garanzia di condizioni di lavoro sicure. Sono solo alcune delle questioni che con il progressivo allentamento delle misure di lockdown appaiono sempre più urgenti. Ne abbiamo parlato con Paola Gilardoni, Segretaria regionale di Cisl Lombardia.
A Milano la Fondazione Welfare, in collaborazione con PerMicro, lancia un nuovo progetto destinato alle partite IVA per facilitare, sostenendo formazione e aggiornamento professionale, corsi di specializzazione e certificazioni, ma anche l’acquisto di attrezzature, macchinari, tecnologie informatiche avanzate, gli investimenti materiali e immateriali di chi vuole avviare o sviluppare un’attività autonoma
Nell'attuale condizione di emergenza parlare di welfare aziendale non è facile. Il mondo del lavoro e della contrattazione si sta (giustamente) concentrando soprattutto su altre tematiche. Ci sono però alcune imprese che hanno fatto uno sforzo per introdurre piani e prestazioni di welfare volti a mitigare gli effetti della pandemia. In questo articolo vi parliamo di alcune di queste esperienze.
In conseguenza dell'emergenza legata al Coronavirus Covid-19, lo scorso 14 marzo le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil e le associazioni datoriali Confindustria e Confapi hanno sottoscritto un accordo allo scopo di consentire ai lavoratori e alle imprese di proseguire l'attività lavorativa in sicurezza. Il protocollo consentirà inoltre alle imprese di tutti i settori di far ricorso agli ammortizzatori sociali.
In Provincia di Oristano è nato un accordo territoriale finalizzato a promuovere una maggiore integrazione tra le offerte del welfare pubblico e quelle del welfare aziendale e contrattuale. Il progetto, tra i primi di questo genere realizzato in una regione del Sud, prevede la creazione di una piattaforma accessibile dai cittadini e dai dipendenti delle imprese e la presenza di sportelli territoriali che forniranno informazioni e servizi di counselling.
Quanto è cresciuto negli ultimi anni il mercato legato ai beni e ai servizi per i dipendenti delle imprese? Chi sono e cosa fanno i provider di welfare aziendale? Quali possono essere le ricadute per il territorio e l'economia locale? Quali i rischi e le criticità? Abbiamo riflettuto di questi temi in un'inchiesta pubblicata lo scorso 4 febbraio su Corriere Buone Notizie. Qui trovate l'articolo di contesto di Paolo Riva.
Il welfare aziendale è un fenomeno in forte crescita. Sono infatti sempre di più le imprese che adottano misure e servizi per i propri collaboratori e le loro famiglie. Proprio per questo è sempre più importante concentrarsi su quello che può essere l'impatto sociale delle politiche di welfare di natura occupazionale. Ne parla Federico Razetti a commento della nostra inchiesta pubblicata su Corriere Buone Notizie.
Secondo una ricerca realizzata dalla società di consulenza Nomisma e promossa da CGIL, nelle imprese in cui si adottano politiche di welfare aziendale solo la metà dei lavoratori fruisce di tali prestazioni. Ciò sembrerebbe dipendere da una scarsa conoscenza del tema, ma anche dalla presenza di servizi che non sarebbero in grado di intercettare i reali bisogni sociali. Per questo è sempre più importante coinvolgere il sindacato e adottare azioni di ascolto e orientamento.
L'Osservatorio Ocsel di Cisl ha pubblicato il nuovo Rapporto relativo alla contrattazione di secondo livello. Stando ai dati del documento, nel 2018 quasi il 40% degli accordi aziendali e territoriali prevedeva misure di welfare aziendale: si tratta di un incremento di oltre 15 punti percentuali rispetto al 2016. Permangono però alcune differenze tra le imprese. In questo articolo analizziamo i contenuti del Rapporto.
Il nuovo Rapporto di Percorsi di secondo welfare racconta del ruolo sempre più importante di aziende, parti sociali ed enti del Terzo Settore per il welfare italiano, ma anche di un perimetro di attività che si sta ampliando attraverso interventi ibridi e inediti. E che per vincere le sfide sociodemografiche il protagonismo dei corpi intermedi deve continuare a rafforzarsi.
A Milano, presso il Centro Congressi di Fondazione Cariplo, sarà presentato "Nuove alleanze per un welfare che cambia. Quarto Rapporto sul secondo welfare", il nuovo report di ricerca curato del nostro Laboratorio. Il volume analizza le principali dinamiche sociali in atto nel Paese ponendo particolare attenzione a esperienze innovative messe in campo a vario titolo da imprese, parti sociali, corpi intermedi e enti del Terzo settore.
The tenth edition of “Luci sul Lavoro” took place in Montepulciano from the 11th to the 13th of July 2019. The yearly festival is organized by EIDOS (Istituto Europeo di Documentazione e Studi Sociali). The aim of the festival is to focus the attention of policy-makers and different stakeholders on the multiple challenges that the labour market faces nowadays. The title of this year’s festival was ‘Between sustainability and innovation: which future for the labour market?’.
La contrattazione sociale di prossimità è un fenomeno che fa riferimento a quell'insieme di accordi realizzati su base locale da istituzioni, sindacati e associazioni territoriali e finalizzati a fornire risposte innovative alla problematiche sociali di uno specifico contesto. Recentemente Fnp Cisl Lombardia ha pubblicato un report in cui sono analizzati dati interessanti riguardanti la Regione Lombardia, che da sola conta quasi la metà degli accordi di prossimità.
Nell'Alto Milanese le parti sociali hanno dato vita ad un accordo territoriale volto a mettere in connessione l'offerta dei servizi pubblici e la domanda di prestazioni di welfare aziendale. In particolare, sono stati creati dei "pacchetti" di servizi offerti dalle società pubbliche locali a cui i dipendenti delle imprese possono accedere attraverso il loro "conto welfare". Un'interessante esempio di sviluppo del cosiddetto welfare aziendale territoriale.
Assolombarda e Cgil, Cisl e Uil del territorio milanese hanno sottoscritto un accordo volto a promuovere la cultura della partecipazione dei lavoratori all'interno della vita aziendale. L'obiettivo è quello di rispondere alle esigenze portate dall'innovazione tecnologica, favorendo allo stesso tempo la diffusione di pratiche e azioni di welfare aziendale e conciliazione vita-lavoro.
Negli ultimi anni il sistema delle Acli ha avviato numerose azioni allo scopo di promuovere l’occupazione e fornire un sostegno a coloro che si trovano senza lavoro. Tali progetti, attivati grazie all'Enaip, al Patronato e su iniziativa delle sedi territoriali, hanno fornito risposte interessanti sul piano della formazione, l'orientamento e l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Ce ne parla Valentino Santoni.
Le rappresentanze sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno presentato i contenuti di una proposta condivisa con cui sarà avviata la discussione sul rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore metalmeccanico, in scadenza il 31 dicembre 2019. Tra le richieste c'è anche un rafforzamento del welfare aziendale e la creazione di una infrastruttura tecnologica con cui i lavoratori possano usufruire di prestazioni sociali realizzate da realtà del loro territorio.
Secondo un recente rapporto pubblicato da Cgil e Fondazione Di Vittorio, che analizza le dinamiche legate alla contrattazione di secondo livello, nel 2017 il welfare aziendale era presente nel 27% degli accordi aziendali, in netto aumento rispetto agli anni precedenti. Secondo la Confederazione dei lavoratori però, permangono forti iniquità nella sua distribuzione. Proprio per questo il sindacato può giocare un ruolo decisivo. Ce ne parla Valentino Santoni.
Da alcuni anni Cisl offre informazioni sugli accordi territoriali realizzati su base locale da istituzioni, sindacati e associazioni di varia natura per rispondere alle problematiche sociali più rilevanti. Recentemente sono stati resi noti alcuni dati riguardanti queste forme di contrattazione sociale "di prossimità" che, secondo il sindacato, riguardano oltre 1.500 Comuni e, potenzialmente, 20 milioni di persone. Ne abbiamo parlato con il Segretario confederale Andrea Cuccello.
Recentemente si è tornati a parlare molto dei costi legati al welfare aziendale. Un articolo di Repubblica ha proposto una stima del "valore" del welfare aziendale derivante dalla trasformazione del premio di risultato intorno ai 3 miliardi di euro, con una conseguente perdita per lo Stato di oltre 800 milioni di euro in tre anni. Ma come si è arrivati a tali cifre? Possono essere considerate attendibili? Federico Razetti e Valentino Santoni ci spiegano che la questione è più complessa di come appare.
Nel mese di aprile il Ministero dell'Economia ha reso pubblici i dati relativi alla tassazione dei redditi dei lavoratori dipendenti avvenuta per l'anno 2017. Attraverso un'analisi di tali dati, l'Ocsel, l'Osservatorio sulla contrattazione di secondo livello di Cisl, ha estrapolato alcune tendenze relative alla diffusione di alcuni strumenti contrattuali, come i premi di risultato e il welfare aziendale. In questo contributo vi presentiamo alcuni dei principali risultati.