povertà

L'Osservatorio statistico dell'Inps ha pubblicato il terzo monitoraggio del Reddito di Inclusione, relativo ai primi nove mesi di funzionamento delle misura. Il rapporto, che si basa sulle domande trasmesse all'istituto dai comuni di residenza dei richiedenti, contiene i dati relativi all'accesso al REI e alcune informazioni sui nuclei familiari beneficiari. In questo articolo Chiara Agostini analizza i principali dati contenuti nel documento.
Il Governo ne parla solo per annunciare che sarà sostituito dal Reddito di Cittadinanza, ma il Reddito di Inclusione per adesso è vivo e vegeto. Questa misura, che si articola in un beneficio economico e in servizi alla persona, ha rappresentato un primo passo per l'Italia nella costruzione di un sistema universalistico di contrasto alla povertà. Per questo è necessario dargli continuità. Lo spiega Chiara Agostini in un articolo uscito su "L'Economia", inserto del Corriere della Sera.
Secondo Maurizio Ferrera, quello che più sorprende del percorso di progettazione del Reddito di Cittadinanza è l'assoluta mancanza di interlocuzione con la società civile. In particolare, secondo Ferrera, sarebbe mancato un dialogo tra il Governo e l'unica associazione che ha qualche titolo a parlare in nome degli italiani poveri, visto che è quella che ha promosso la prima misura veramente universale (il ReI, Reddito di Inclusione): l'Alleanza contro la Povertà.
Per combattere la povertà occorre combattere a monte la mancanza di reddito, attraverso un ventaglio di politiche preventive, riparative e compensative. Puntare tutto sul Reddito di Cittadinanza vuol dire aggirare i reali problemi da cui dipende il fenomeno della povertà e puntare tutto sull'ultimo passo: il sussidio. A sostenerlo è Maurizio Ferrera, Docente presso la Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell'Università di Milano e supervisore scientifico del nostro Laboratorio.
Il Reddito di cittadinanza promette di "abolire la povertà" in Italia, eppure uno strumento per sostenere chi si trova in condizioni di indigenza già esiste nel nostro Paese. Si chiama Reddito di Inclusione ed è una misura che, dopo un lungo lavoro di riflessione, confronto e implementazione, pare aver creato le condizioni ideali per sostenere adeguatamente chi si trova in povertà. In questo approfondimento Chiara Agostini e Lorenzo Bandera ci spiegano meglio di cosa si tratta.
L'Alleanza contro la povertà in Lombardia ha lanciato un appello affinché la Regione completi al più presto la stesura del Piano regionale volto a recepire il Piano nazionale contro la povertà, che andrebbe a sbloccare 32 milioni di euro stanziati per rafforzare i progetti personalizzati previsti dal Reddito di Inclusione. Nell'attuale situazione di stallo i beneficiari del REI rischiano di vedersi sospeso l'assegno mensile erogato dall'Inps.
Il governo ha annunciato che il Reddito di Cittadinanza sarà solo per gli italiani. Ma lo slogan "prima gli italiani" spesso si scontra con obblighi costituzionali che prevedono pari trattamento per chi soggiorna regolarmente in Italia da lungo tempo. In questo articolo, uscito all'interno del portale LaVoce.info, Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini e Chiara Tronchin riflettono sulla questione prendendo in considerazione leggi, ricorsi e sentenze che regolano tale materia.
In vista della prossima Legge di Bilancio l'Alleanza contro la povertà ha presentato alcune proposte al Governo. L'Alleanza, in particolare, chiede all'Esecutivo di compiere scelte decisive e di dotare il Paese di una misura di contrasto alla povertà assoluta in grado di offrire risposta a tutti coloro che si trovano in tale condizione. E per raggiungere questo obiettivo bisogna ripartire dal Reddito di Inclusione piuttosto che implementare nuove misure come il Reddito di Cittadinanza.
Lo scorso luglio, l'Istituto Nazionale Previdenza Sociale ha pubblicato il secondo monitoraggio del Reddito di Inclusione, al misura nazionale di contrato alla povertà, relativo al primo semestre di funzionamento delle misura. Il rapporto contiene i dati relativi all'accesso al REI e alcune informazioni sui nuclei familiari beneficiari. In questo articolo Chiara Agostini analizza sinteticamente i principali risultati emersi dalla rilevazione.
Il Decreto legislativo che ha attuato il Reddito di Inclusione (REI) ha previsto che alcune funzioni relative alla progettazione dei servizi di contrasto alla povertà e alla marginalità siano di competenza esclusiva regionale. Le Regioni sono state quindi chiamate a disciplinare, attraverso appositi interventi di programmazione, le modalità di collaborazione e cooperazione tra i servizi. Dopo aver analizzato il Piano regionale dell'Emilia Romagna, in questo articolo ci concentriamo su quello del Piemonte.
Il numero delle persone che soffrono la fame è tornato a crescere, tornando ai livelli di un decennio fa: nel 2017, 821 milioni, vale a dire una persona su nove, sono state colpite dal fenomeno. A denunciare l'emergenza planetaria è l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sulla malnutrizione, "Food Security and Nutrition in the World", pubblicato congiuntamente dalla Fao e da altri organismi internazionali.
Recentemente è uscito il volume numero 2/2018 di Politiche Sociali/Social Policy, rivista quadrimestrale edita da Il Mulino che costituisce un punto di riferimento privilegiato per la conoscenza, l'analisi e il confronto sui sistemi di welfare e le politiche sociali italiane ed europee. Il volume contiene due approfondimenti curati dai nostri ricercatori: il primo, di Valentino Santoni, si concentra sulle opportunità legate alla digital health nel campo del welfare aziendale, mentre il secondo, di Chiara Agostini, analizza il processo che ha portato all'introduzione del Reddito di Inclusione.
Il Decreto legislativo 147/2017 che ha attuato il Reddito di Inclusione (REI) ha previsto che alcune funzioni relative alla progettazione dei servizi di contrasto alla povertà e alla marginalità siano di competenza esclusiva regionale. Le istituzioni regionali sono state quindi chiamate a disciplinare, attraverso appositi interventi di programmazione, le modalità di collaborazione e cooperazione tra i servizi. In questo articolo vi raccontiamo l'esperienza avviata dalla Regione Emilia Romagna.
L'impresa sociale "Con i bambini", nell'ambito del Bando Nuove Generazioni, ha selezionato e approvato "Batti il cinque!", progetto presentato da una rete di Fondazioni di comunità operanti in diverse zone della Penisola per affrontare le problematiche legate alla povertà educativa. È la prima volta che Fondazioni comunitarie appartenenti a territori diversi creano una rete di così ampie dimensioni per intervenire in maniera coordinata su una tematica comune.
Maurizio Ferrera, riprendendo come metafora il noto quadro "Il Quarto Stato" di Pellizza da Volpedo, si concentra su coloro che sono al giorno d'oggi ai margini della nostra società: i precari. Secondo Ferrera, questa condizione di marginalità è dovuta essenzialmente a tre dinamiche: l'instabilità lavorativa, l'assenza di protezione sociale e il tenue legame con la cittadinanza.
Il 31 luglio 2018 a Milano Cisl Lombardia e Felceaf hanno siglato un accordo per aiutare le famiglie lombarde ad affrontare i cambiamenti in atto nel sistema di welfare nazionale e regionale. Grazie a tale intesa su tutto il territorio regionale sarà sviluppata una sinergie tra la rete dei 50 consultori di Felceaf e le 400 sedi di Cisl in Lombardia, con l'obiettivo di creare un collegamento operativo per affrontare i bisogni emergenti.
"Fatto per Bene" è il bando promosso da Compagnia di San Paolo per contrastare la povertà nella sua manifestazione concreta: l’insufficienza di beni alimentari di qualità e, in generale, di beni di prima necessità in Liguria e Piemonte. Per diffondere i contenuti dell'iniziativa è stato recentemente messo online un video che spiega in maniera semplice e diretta gli obiettivi e le modalità di funzionamento.
L'Europa, spesso richiamata a proposito del rigore nei conti pubblici, ha svolto un ruolo importante nello spingere il nostro Paese ad adottare politiche significative di contrasto alla povertà. Anche grazie all'azione dell'Unione Europea, infatti, l'Italia si è finalmente dotata di un piano nazionale di contrasto alla povertà e di una misura - il ReI (Reddito di Inclusione) - ti stampo universalistico. Per approfondire questa questione, vi proponiamo questo articolo uscito nel numero 2/2018 di Welfare Oggi.
È di questi giorni l'uscita del Rapporto Invalsi 2018, che annualmente scatta una fotografia dei livelli di apprendimento degli studenti italiani. Il rapporto si rivela infatti estremamente interessante per comprendere come affrontare, sia dal punto di vista dell'intervento che della ricerca valutativa e sociale, la povertà educativa in Italia, permettendo di fare anche alcune riflessioni sul ruolo che la valutazione dovrebbe giocare per affrontare questa sfida.
La Commissione d'inchiesta parlamentare sulle periferie ci ha fornito una fotografia impietosa: tanti quartieri ghetto ai confini delle aree urbane, ma anche forme di disagio a "macchia di leopardo" in centri storici e aree insospettabili. Negli ultimi anni il Pubblico ha iniziato a muoversi per affrontare la situazione, ma occorre puntare sull'alleanza con privati e Terzo Settore per affrontare la sfida. Ne parla Davide Illarietti all'interno della nuova inchiesta di Secondo Welfare per Corriere Buone Notizie.
Le periferie spesso anticipano tendenze e questioni sociali emergenti a livello nazionale, come cambiamenti demografici, nascite delle subculture e aumento della deprivazione. In generale le energie che vengono da queste aree si presentano come altamente distruttive ma la politica, insieme ai corpi sociali, ha la possibilità di favorirne una dimensione positiva e costruttiva. Ne riflette Chiara Lodi Rizzini nell'ambito dell'inchiesta realizzata da Secondo Welfare per Corriere Buone Notizie.
Secondo gli annunci del Governo, il reddito di cittadinanza dovrebbe prendere avvio con la Legge di Stabilità per il 2019, che si discuterà in autunno. Ad oggi, però, non sono ancora chiari quelli che sono gli obiettivi e le compatibilità finanziarie di tale strumento. Secondo Maurizio Ferrera il rischio è che, senza un progetto coerente, il reddito di cittadinanza sarà l'ennesimo fallimento del welfare all'italiana: trasferimenti a perdere, facili prede di interessi e pratiche clientelari.
Nel 2017, le persone in povertà assoluta erano 5 milioni e 58 mila, pari a 1 milione e 778 mila famiglie. La povertà assoluta cresce sia se consideriamo le famiglie, sia se consideriamo le persone. In termini percentuali le famiglie in povertà sono il 6,9% del totale delle famiglie residenti (dal 6,3% nel 2016), gli individui sono invece l'8,4% del totale dei residenti (contro il 7,9% del 2016). Entrambi questi valori sono i più alti degli ultimi dodici anni (dal 2005).
L'Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo ha presentato il Bilancio di Missione relativo all'attività 2017. Attraverso i suoi nove progetti istituzionali l'ente strumentale ha investito sul territorio torinese complessivamente 14,8 milioni di euro, che hanno permesso di sostenere, direttamente o indirettamente oltre 13.000 persone, di cui quasi 10.000 in condizione di povertà assoluta. I progetti hanno riguardato tre linee di intervento: contrasto della povertà, prevenzione della povertà, inclusione e reinserimento.