Uno studio su Milano, Napoli e Torino mostra come l’interazione tra leadership comunale, ruolo delle comunità diasporiche e risorse private abbiano plasmato risposte molto diverse all’emergenza.
Il declino della popolazione mondiale non è un disastro ma una trasformazione da gestire con intelligenza. Lo sostiene l’Economist, che indica come innovazione tecnologica, longevità e politiche di welfare inclusive possano rendere sostenibili sistemi nati durante l’espansione demografica.
Secondo Neodemos, le quote non coprono il calo demografico: servirebbe almeno triplicare gli arrivi e valorizzare anche ricongiungimenti e protezione internazionale.
In questi giorni è stata lanciata la campagna di comunicazione “Che Italia!”, che descrive un Paese plurale, in movimento, abitato da nuove italiane e nuovi italiani con background migratorio che ogni giorno contribuiscono a costruirlo e arricchirlo. Vi raccontiamo come è nata questa iniziativa, a cui Percorsi di secondo welfare ha contribuito attivamente.
La rivista di Acri, l'associazione che riunisce le Fondazioni di origine bancaria, esplora il tema attraverso cinque diverse prospettive: Conoscere, Fare, Immaginare, Vedere e Raccontare.
Alessandro Rosina, su lavoce.info, analizza le radici della crisi iniziata negli anni Ottanta e indica due strategie indispensabili per invertire la rotta: sostenere le nuove generazioni e valorizzare l’immigrazione.
Il nuovo rapporto di Ero Straniero denuncia le inefficienze del sistema, tra cui procedure lente, ostacoli burocratici e migliaia di persone lasciate senza documenti e senza lavoro.
La società civile svolge un ruolo fondamentale, fornendo servizi sanitari a chi cerca di passare dall'Italia alla Francia. Scopriamo come raccontando quanto accade a Ventimiglia e Oulx, le due città simbolo della migrazione di transito su questo confine.
Una prospettiva di genere su quel che accade al confine tra Italia e Francia può aiutare a comprendere meglio le difficili condizioni vissute da chi è in transito verso altri Paesi.
È il tema di "Tra i bianchi di scuola" il nuovo libro della scrittrice e attivista culturale Espérance Hakuzwimana. Una lettera aperta a chi è stato, è e sarà studente o insegnante nella scuola italiana.
A destra il tema delle nascite è usato per rafforzare posizioni valoriali. A sinistra invece si fatica inserirlo concretamente nelle agende politiche progressiste. E così si sviluppano misure fuori fuoco, insufficienti e inefficaci per affrontare un problema che intanto si fa sempre più complesso.
I risultati del sondaggio realizzato da EMG Different per CasAmica ODV rivelano che sempre più pazienti si spostano verso il Nord in cerca di assistenza sanitaria, con quasi il 70% che sceglie Lazio e Lombardia come destinazioni principali.
Nell'ambito di un progetto europeo che mira a cambiare la narrazione sulle migrazioni, Secondo Welfare ha realizzato una survey per comprendere le caratteristiche dell'italianità.
Maggiori ingressi regolari di lavoratori stranieri possono migliorare la situazione demografica del nostro Paese? Si, anche perché il decreto flussi è uno strumento vecchio e inefficiente. Ma da soli non bastano
Nel Sesto Rapporto sul secondo welfare, in uscita tra due settimane, abbiamo raccolto alcune esperienze significative di coprogettazione in Italia: tra queste l’iniziativa di ActionAid per coprogettare servizi pubblici insieme alle lavoratrici agricole nell’arco ionico.
Un recente volume curato da Maurizio Ambrosini approfondisce uno dei temi più dibattuti e divisivi degli ultimi anni. Un utile contributo per alimentare il dibattito pubblico oltre la retorica.
Gli 82.705 posti riservati a persone immigrate per lavorare in Italia sono andati esauriti in pochi minuti. Ero Straniero denuncia le problematicità della procedura e l'inadeguatezza delle quote previste. Secondo Coldiretti servirebbero 100.000 addetti solo nel settore agricolo.
Proponiamo un estratto del volume "Le migrazioni femminili in Italia. Percorsi di affermazione oltre le vulnerabilità", edito dal Centro Studi e Ricerche IDOS e dall’Istituto di Studi Politici “San Pio V”, che affronta il tema delle migrazioni dal punto di vista del genere.
Un forte consenso e alcune novità avevano generato aspettative elevate per il modo in cui sono state accolte le persone in fuga dall’invasione russa. A un anno dallo scoppio del conflitto, come è andata davvero? Facciamo un primo bilancio.
Il rapporto "Centri d’Italia 2022" racconta di un sistema focalizzato sull'emergenza (che non c'è) e incapace di programmare l'integrazione. La mancanza di trasparenza e informazione da parte delle Istituzioni favorisce letture distorte della realtà.
A partire dall'esperienza di una realtà torinese che ha avviato un percorso di accoglienza, andiamo a capire che cosa c'è "in fondo" ai corridoi umanitari.
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