Pillole
Primo Welfare / lavoro

Lavoro povero in Italia: il report del Forum Disuguaglianze e Diversità

Il documento ha analizzato l’andamento della distribuzione salariale in Italia, le caratteristiche di lavoratori e lavoratrici a basso reddito e le tipologie lavorative che possono risultare a forte rischio di povertà.
Salva pagina in PDF

L’Italia è l’unico dei Paesi OCSE in cui c’è stata una riduzione del salario medio tra il 1990 e il 2020 (circa 3 punti percentuali) e nello stesso periodo sono aumentate le disuguaglianze salariali. A essere colpiti sono soprattutto donne, giovani nella fascia 16-34 anni e residenti al Sud, ed in generale quanti hanno un contratto di lavoro part-time.  È quanto emerge dal Rapporto“I lavoratori e le lavoratrici a rischio di bassi salari in Italia” del Forum Disuguaglianze e Diversità, che utilizzando diverse banche dati analizza l’andamento della distribuzione salariale in Italia, le caratteristiche del lavoro a basso reddito e le tipologie lavorative che possono risultare a forte rischio di povertà lavorativa.

Il Report mostra che l’aumento dei lavoratori e delle lavoratrici a basso salario dipende da due fattori: il salario orario e il tempo di lavoro. Per quanto riguarda il primo fattore, ha sicuramente inciso il cambiamento nella struttura occupazionale avvenuto negli ultimi trent’anni anni il mancato rispetto dei minimi tabellari fissati dai contratti collettivi nazionali. Per quanto riguarda il secondo, hanno inciso le numerose riforme di deregolamentazione contrattuale, che hanno permesso la moltiplicazione delle tipologie di contratti atipici e spesso precari, e la forte diffusione del part-time. Il documento analizza poi nel dettaglio due categorie a forte rischio di povertà: i lavoratori delle piattaforme e i cosiddetti falsi lavoratori autonomi, i quali combinano spesso gli aspetti più negativi del lavoro autonomo e di quello dipendente, dando vita a figure spesso dipendenti a tutti gli effetti ma che devono fronteggiare costi del lavoro più elevati e possiedono molti meno diritti.

Secondo il Forum Disuguaglianze e Diversità il lavoro povero richiede di agire su più fronti. Occorre un salario minimo decente, contrastando, anche grazie al rafforzamento della contrattazione collettiva, sia la concorrenza al ribasso dei salari sia la frammentazione delle categorie contrattuali. Occorre più lavoro: la bassa intensità lavorativa è all’origine della povertà di tanti lavoratori. E occorre porre fine alla moltiplicazione delle forme contrattuali non standard nonché rivedere il sistema degli ammortizzatori sociali e degli eventuali sostegni al reddito di chi resta lavoratore povero.

 

Scarica il rapporto

 

Foto di copertina: Markus Spiske, Pexels