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Primo Welfare / Famiglia

Secondo un'indagine di Uecoop quasi il 40% di chi si licenzia lo fa per prendersi cura dei figli

I ritmi di vita quotidiani, gli impegni, la mancanza di tempo extra lavorativo e l'incertezza sul futuro stanno allargando l'area dei bisogni delle famiglie. Pesano l'assenza di una rete familiare e i costi dell'assistenza.
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In Italia un genitore su tre (36%) che si licenzia dal posto di lavoro lo fa per incompatibilità fra i propri impegni di lavoro e le esigenze di cura dei figli. È quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) realizzata sui dati dell’Ispettorato del lavoro. In particolare i ritmi di vita quotidiani, gli impegni, la mancanza di tempo extra lavorativo e l’incertezza sul futuro starebbero allargando l’area dei bisogni delle famiglie. A questo si deve poi aggiungere l’assenza di una rete familiare, i costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter e la mancanza di posti nelle scuole materne pubbliche.

Sarebbero quindi circa 50mila le mamme e i papà che nel 2018 hanno deciso di dare le dimissioni a causa di: assenza di parenti di supporto (27%), l’elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter (7%) o il mancato accoglimento dei figli al nido (2%)”.

Tale situazione – sottolinea Uecoop – porta sempre più spesso le imprese italiane ad adottare politiche di welfare aziendale e azioni legate alla flessibilità organizzativa. Come spesso vi ricordiamo attraverso il nostro lavoro, soprattutto grazie alla spinta del Legislatore, nel corso degli ultimi anni la crescita delle prestazioni di welfare tra le realtà produttive italiane è crescita molto. Per approfondire dati e analisi su tale fenomeno vi rimandiamo al nostro Quarto Rapporto sul secondo welfare "Nuove alleanze per un welfare che cambia", e in particolare ai capitolo "Welfare aziendale e contrattazione: sfide e opportunità per le parti sociali" e "Il mercato del welfare aziendale: l’intermediazione e il ruolo dei provider".

Per leggere il comunicato stampa di Uecoop