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Opinioni

Quando si imbatte in un giovane motivato, con una mente brillante, Maurizio Ferrera gli propone una bussola orientativa vecchia di due secoli, ma sempre attuale: quella di John Stuart Mill, un grande pensatore liberale del XIX secolo. Come tutte le bussole, anche quella di Mill ha quattro punti cardinali, che ciascun giovane (e non solo) dovrebbe considerare e calibrare al fine di realizzare al meglio il proprio progetto di lavoro e di vita.
È bastato un mese all'INPS per rivedere le proprie posizioni sul Reddito di Cittadinanza. A febbraio, in Senato, il presidente uscente Tito Boeri sottolineava alcune criticità della misura e sottostimava la platea dei beneficiari. A marzo alla Camera, in attesa del nuovo Commissario, la Direttrice Generale Gabriella De Michele ha invece sostanzialmente abbracciato tutti i contenuti della relazione tecnica del Decreto che regola la misura.
Com'è noto le politiche dell'attuale Governo per l'accoglienza dei Richiedenti Protezione Internazionale e per la gestione dei flussi migratori sono particolarmente controverse. In questo senso può essere utile leggere quanto disposto dalla Legge di Bilancio 2019 congiuntamente con il cosiddetto Decreto Sicurezza, che insieme rischiano di produrre nuovi costi economici e sociali di breve e lungo periodo.
La Legge di Bilancio 2019 prevede lo stanziamento di ingenti risorse per la lotta alla povertà ma non chiarisce la natura di gran parte degli interventi che saranno realizzati grazie ad esse. La fisionomia di molte misure, in primis il Reddito di cittadinanza, dovrà infatti essere stabilita da specifici provvedimenti normativi che il Governo dovrà varare nelle prossime settimane. Chiara Agostini ci aiuta a fare il punto.
Il 22 novembre a Roma lo studio legale Origoni&Partners ha organizzato il convegno "Social Impact Investing: nuovi modelli per un'economia sostenibile" con l'obiettivo di riflettere delle condizioni necessarie allo sviluppo di nuovi paradigmi di finanza a impatto sociale. Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di Federico Mento, Segretario Generale di Human Foundation, sul ruolo che l'Impact Investing può svolgere in questo momento storico.
L'Alleanza contro la povertà ha lanciato un nuovo invito al Governo ad aprire il dialogo sul disegno del Reddito di Cittadinanza. L'occasione è stata una conferenza stampa che si è tenuta a Roma, a cui è seguita la diffusione di un documento in cui si esprimono dubbi su come si sta configurando la misura. Particolarmente rilevante è la questione relativa alla regia della misura, che allo stato attuale non può essere affidata ai Centri per l'Impiego.
Programma 2121 è rivolto alle persone detenute nei penitenziari della Regione Lombardia e intende affrontare il tema della recidiva attraverso processi di inclusione sociale tramite il lavoro. Come spiegano Filippo Addarii e Marco Sebastianelli, tale progetto sta ridelineando l'approccio italiano all'innovazione sociale e il ruolo della finanza al suo interno, ponendo l'accento sull'identificazione di soluzioni imprenditoriali in grado di coinvolgere stakeholder pubblici e privati.
L'implementazione del Reddito di Inclusione sta richiedendo notevoli sforzi da parte di tutti i soggetti del welfare locale e per questa ragione modificarne l'impianto comporterebbe un notevole ed ulteriore dispendio di energie. Come procedere dunque nella costruzione del Reddito di Cittadinanza senza stravolgere quanto fatto finora? Vi proponiamo la riflessione di Cristiano Gori, docente dell'Università di Trento e referente scientifico dell'Alleanza contro la povertà.
Che cosa hanno in comune Milano, Ascoli Piceno, Palermo e Bari? Sono Comuni legati da una scommessa condivisa: aver puntato su politiche pubbliche di innovazione sociale. Una scelta programmatica, declinata con sfumature e risultati differenti, che però disegnano una mappa delle tante sperimentazioni in atto che, da Nord a Sud, stanno ridefinendo i modelli di intervento pubblico per la promozione dello sviluppo locale.
Il Reddito di cittadinanza promette di "abolire la povertà" in Italia, eppure uno strumento per sostenere chi si trova in condizioni di indigenza già esiste nel nostro Paese. Si chiama Reddito di Inclusione ed è una misura che, dopo un lungo lavoro di riflessione, confronto e implementazione, pare aver creato le condizioni ideali per sostenere adeguatamente chi si trova in povertà. In questo approfondimento Chiara Agostini e Lorenzo Bandera ci spiegano meglio di cosa si tratta.
Nel 2018 il congedo di paternità obbligatorio è stato aumentato da 2 a 4 giorni, favorendo la condivisione degli oneri di cura all'interno delle famiglie. Se non ci saranno interventi normativi, tuttavia, la misura andrà ad esaurirsi alla fine dell'anno. Una recente petizione online sottoscritta da alcuni docenti e professionisti che da anni si occupano a vario titolo di questa questione chiede a Governo e Parlamento di rendere la misura strutturale e di aumentarne la durata.
La paura intorno al fenomeno migratorio è comprensibile: ma è anche fondata? Gli immigrati ci sottraggono davvero risorse preziose? Sono domande a cui si può rispondere con dati precisi. Stabilire la verità dei fatti aiuta a contenere le emozioni, toglie di mezzo impressioni e illusioni. Se crediamo nella ragione e abbiamo una mente aperta, i fatti ci inducono a essere più pacati nelle nostre valutazioni. A dirlo è Maurizio Ferrera.
Non è facile interpretare i cambiamenti in corso, in particolare se l’obiettivo è esserne parte. Secondo Flaviano Zandonai, che affronta il tema sul blog Tempi Ibridi, stare dentro i processi di trasformazione significa infatti saper guardare con occhi nuovi una realtà così appiattita sul pensiero dominante che basta poco per illuminare, anche solo fugacemente, nuovi schemi di azione.
Secondo Maurizio Ferrera le polemiche del governo sui conti previdenziali, sui numeri dell’immigrazione e del mercato del lavoro tradiscono una preoccupante insofferenza verso quella "materia fattuale" che dovrebbe essere il punto di partenza di ogni provvedimento e che ne costituisce inesorabilmente anche il limite. Chi governa, infatti, non può prendersela coi dati né screditare le istituzioni serie che li producono e li analizzano.
È di questi giorni l'uscita del Rapporto Invalsi 2018, che annualmente scatta una fotografia dei livelli di apprendimento degli studenti italiani. Il rapporto si rivela infatti estremamente interessante per comprendere come affrontare, sia dal punto di vista dell'intervento che della ricerca valutativa e sociale, la povertà educativa in Italia, permettendo di fare anche alcune riflessioni sul ruolo che la valutazione dovrebbe giocare per affrontare questa sfida.
Riconoscere che quello del lavoro è soprattutto un bisogno fondamentale dell'uomo è decisivo tanto quanto la sua affermazione come diritto. E ciò per la semplice ragione che, come la storia insegna, i diritti purtroppo possono essere sospesi o addirittura negati; i bisogni, se fondamentali, no. I bisogni come reciprocità, fraternità, libertà, amore, non possono essere infatti rivendicati come diritti. Piuttosto, essi sono espressi come pre-requisiti di ogni ordine sociale. Ne riflette Paolo Venturi all'interno del blog Tempi Ibridi.
Secondo l'Istat nel 2017 la popolazione residente in Italia è diminuita di 105.472 unità rispetto all'anno precedente. Gli iscritti all'anagrafe sono stati infatti poco più di 458mila, il numero più basso nella storia del nostro Paese, mentre i morti sono stati quasi 650 mila. Una situazione determinata da problematiche strutturali di lungo periodo, ma anche da fattori contingenti sviluppati negli anni della crisi economica.
Vi proponiamo l'interessante dialogo tra Maurizio Ferrera, docente di Scienza Politica presso l'Università degli Studi di Milano, e Ellen Immergut docente tedesca di Politica Comparata presso l'Università Humboldt di Berlino, sul futuro dello Stato Sociale. Come emerso nel corso del confronto investire sul lavoro dei giovani e sull'integrazione degli immigrali è l'unico modo per assicurare la sostenibilità dei sistemi di solidarietà.
La povertà educativa è un tema sempre più al centro della riflessione e dell’azione di policy makers e organizzazioni del Terzo Settore. In questo quadro, la valutazione dell'impatto sociale diventa questione strategica nel comprendere come contrastare il carattere intergenerazionale del fenomeno, rivelandosi strumento di managment prima, durante e dopo l'elaborazione di un progetto.
L'evoluzione del welfare aziendale non è dovuta solo agli interventi di sostegno e d'incentivazione di fonte normativa. Negli ultimi mesi, infatti, si è aperta una fase nuova che sta conducendo le funzioni HR delle aziende e i provider delle piattaforme web che gestiscono i piani di welfare aziendale verso due ambiti disciplinari potenzialmente molto innovativi sul piano della condivisione e della co-progettazione degli interventi: la gamification e il design thinking. Ce ne parla Giovanni Scansani.