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Offrire azioni di supporto ai giovani del territorio in difficoltà attraverso azioni basate su dati e evidenze empiriche. È l’obiettivo di Want to BI, progetto sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che riguarderà il territorio biellese e, appunto, i suoi giovani più fragili. Immaginato insieme a numerosi partner locali, Want to BI è stato costruito a partire dai dati emersi da “I giovani nel Biellese: istruzione, formazione e mercato del lavoro”, approfondimento tematico realizzato da Secondo Welfare nell’ambito di OsservaBiella, l’Osservatorio che dal 2020 monitora e ascolta il territorio biellese per favorire azioni di analisi e pianificazione territoriale condivisa.

Una logica condivisa

La logica condivisa del progetto, che rappresenta uno degli elementi distintivi di OsservaBiella, è evidente nelle modalità con cui ha preso forma l’iniziativa. Ma anche nella compagine che la realizzerà. Il progetto è infatti nato e cresciuto grazie al lavoro del “Tavolo di coprogettazione per il sostegno dei giovani a rischio di disagio, fragilità psicofisica e dispersione scolastica e per la prevenzione dell’aumento dei NEET” (di cui vi avevamo parlato qui) composto da enti pubblici e privati. Anche grazie all’accompagnamento del nostro Laboratorio, queste realtà prima hanno determinato un’idea progettuale e successivamente hanno realizzato una progettazione esecutiva individuando le azioni da attuare nel corso del biennio di durata del progetto.

Questa condivisione di obiettivi e azioni emerge anche guardando all’elenco degli enti scesi in campo per cercare di dare una risposta ai problemi dei giovani biellesi. La governance di progetto prevede infatti un Soggetto Responsabile, individuato in Fondazione Olly, già attiva nel campo del supporto ai giovani in difficoltà, che coordinerà una rete composta da: Consorzio I.R.I.S., Cissabo, Comune di Biella, IIS “G. Aulenti”, Liceo “A. Avogadro”, IIS “E. Bona”, Associazione ABC onlus, Fondazione Zegna, Big Picture Learning Italia Cooperativa Sociale, Cooperativa Tantintenti Società Cooperativa Sociale onlus, Cooperativa Sociale Anteo, Fondazione Marco Falco Onlus, Consorzio Sociale Il Filo da Tessere, Opificiodellarte, Hope Club, Niente da fare Biella e Città Studi Spa.

Come ha spiegato anche Piercarlo Zedda, Presidente della Fondazione Olly, “il progetto Want to BI ci sta  particolarmente a cuore sia per la modalità di coprogettazione che vede una rete di partner pubblici e privati mettere a disposizione e integrare competenze diverse ma complementari, sia per i destinatari del progetto, i giovani biellesi, in particolare ragazze e ragazzi dai 17 ai 24 anni, a rischio disagio sociale e/o dispersione scolastica/professionale”.

Gli obiettivi fissati

Want to BI, grazie al contributo di questo gruppo di lavoro, intende raggiungere numerosi obiettivi tra cui:

  • sperimentare logiche di intervento condivise e un approccio e un metodo cooperativo coordinando e innovando i processi;
  • attivare forme di comunicazione capaci di parlare a tutti i giovani e le giovani;
  • sperimentare un metodo integrato, con la possibilità di rispondere non solo alle esigenze collegate alla fragilità, ma di attivare percorsi di crescita, intercettando i soggetti in un’ottica di prevenzione del disagio;
  • sostenere nuove esperienze che valorizzino le esistenti, ma possano anche supportare e integrare il sistema dei servizi con la costruzione di un modello di accompagnamento su misura delle esigenze dei singoli destinatari;
  • sostenere famiglie e adulti con competenze educative nel supporto dei giovani anche al fine di sensibilizzare sul tema del disagio giovanile e della salute mentale;
  • potenziare il protagonismo delle famiglie nei processi di sostegno dei giovani;
  • attivare una comunità capace di mettere le esigenze dei giovani, in particolare in difficoltà, tra le priorità di intervento;
  • promuovere la responsabilizzazione e la partecipazione attiva dei giovani;
  • incentivare la relazione tra giovani, territorio e comunità, favorendo forme di scambio intergenerazionale.

Le azioni previste

Sulla base di questi obiettivi, la progettazione esecutiva prevede 6 azioni da realizzare nei prossimi 24 mesi:

  1. Coordinamento e governance territoriale sui temi del disagio giovanile e della salute mentale attraverso tavoli di confronto e di pensiero.
  2. Comunicazione e introduzione di nuovi linguaggi collegati ai giovani attivando una collaborazione con associazioni giovanili del territorio e giovani creators.
  3. Mappatura territoriale di bisogni, luoghi, servizi, che metterà a sistema e integrerà le attività già avviate con il progetto Cascina Oremo, con particolare attenzione ai destinatari di progetto ragazzi e ragazze dai 17 ai 24 anni.
  4. Costruzione di percorsi “su misura” rivolti a ragazzi e ragazze fragili, prevedendo un metodo condiviso tra gli aderenti al progetto e un patto di corresponsabilità sul percorso di accompagnamento alla fragilità.
  5. Young Ambassador per la realizzazione di attività trasversali (formazione/sensibilizzazione) che possano incentivare i giovani a mettersi a disposizione dei pari in condizione di fragilità.
  6. Attività a favore della comunità educante di supporto e di sensibilizzazione sui temi delle fragilità e della salute mentale.

Le risorse a disposizione

Il Presidente Michele Colombo ha spiegato che “la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella oggi più che mai, di fronte alle numerose manifestazioni di disagio che vediamo quotidianamente emergere anche nel nostro territorio, ritiene che i giovani vadano aiutati a superare le proprie fragilità con strumenti concreti e professionali, ma soprattutto con una rete territoriale coesa e capillare che possa intercettare e prevenire il disagio”.

Proprio per questo la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, oltre ad aver creato le condizioni necessarie allo sviluppo condiviso del progetto, ha stanziato 160.000 dei 200.000 euro che andranno a finanziare il progetto. È importante sottolineare come queste risorse, in particolare per quel che riguarda il 20% a carico della rete progettuale, permetteranno di sostenere la governance di progetto e la mappatura degli spazi e dei servizi per i giovani.

Accanto allo sviluppo di azioni, come dimostra OsservaBiella nelle sue diverse sfaccettature e diramazioni – qual è, appunto, Want to BI – per sostenere la comunità educante è fondamentale raccogliere dati e informazioni, oltre che realizzare strutture, che permettano di affrontare i bisogni emergenti nella maniera più efficace e completa. Rientra in questa logica anche l’attività di monitoraggio e valutazione prevista all’interno del progetto.

Il ruolo di Secondo Welfare

Come detto, il nostro Laboratorio ha curato il citato approfondimento tematico di OsservaBiella sui giovani e ha accompagnato il successivo lavoro di coprogettazione svolto dal tavolo territoriale da cui è poi nato il progetto. Ci fa piacere segnalare che nei prossimi due anni Secondo Welfare accompagnerà anche il monitoraggio e la valutazione di Want to BI.