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Nel pieno della crisi Covid-19 si sono moltiplicate le iniziative di solidarietà e mutuo aiuto dei cittadini e tra i cittadini. Contrariamente a quanto si sarebbe potuto pensare, il distanziamento sociale non ha infatti inciso (almeno nel breve termine) sulla capacità di auto-organizzazione delle comunità, ma ha rappresentato in molti casi un incentivo alla mobilitazione.

Anche ad Alessandria, una delle province più colpite dalla pandemia, è emersa con forza l’importanza dell’attivismo civico, del volontariato e del coinvolgimento strutturato della società civile nella risposta al bisogno. Una risposta che è passata, e passa, dagli snodi tradizionali del volontariato cittadino, Caritas, Anfas, Auser, solo per citare i più noti, per arrivare a nuove forme di partecipazione che allo slancio civico integrano una forte componente di progettazione e digitale. È il caso della piattaforma www.covid19alessandria.help, promossa da un gruppo di organizzazioni del privato sociale aggregatesi intorno all’associazione lab121 (www.lab121.org) che, sulla base di una comune lettura del bisogno, hanno deciso di consolidare in uno spazio virtuale le informazioni di carattere istituzionale e non, le iniziative di solidarietà (dalla raccolte fondi alle azioni di mutuo aiuto) e i servizi attivi sul territorio durante l’emergenza. La piattaforma ad oggi ha registrato 40.000 pagine visualizzate e gestito quasi 200 segnalazioni da parte di cittadini orientando questi ultimi verso i Servizi territoriale o fornendo direttamente le informazioni necessarie.

La piattaforma www.covid19alessandria.help e il territorio

L’iniziativa – che ha visto, e vede, il coinvolgimento strutturato di 20 persone che hanno lavorato, e lavorano, quotidianamente allo sviluppo e all’aggiornamento del sito – si è progressivamente integrata con le azioni e le attività dei principali stakeholder pubblici del territorio in termini di risposta al Covid-19. Da un lato ha infatti contribuito il Comune di Alessandria che ha concesso il patrocinio gratuito e che ha incluso la piattaforma all’interno dei suoi servizi digitali (app Cittadino Digitale); mentre dall’altro è intervenuta anche l’Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo che, attraverso il coinvolgimento della Biblioteca Biomedica, ha fornito informazioni scientifiche sulla natura del virus, i suoi effetti, le varie tipologie di contagio (sul sito vi è una sezione dedicata “Le Parole del Covid”).

Un passaggio maturato sulla base di una situazione emergenziale, certo, ma che risulta fondamentale per gettare le basi della concreta operatività della piattaforma nella cosiddetta fase 2 (e probabilmente anche per la Fase 3) perché ne legittima il ruolo e l’interlocuzione con le Istituzioni e ne facilità il confronto con altri attori del privato sociale al fine di sviluppare strategie e sinergie a maggior impatto. Una fase 2 in cui si va necessariamente a riconfigurare il valore e il ruolo della piattaforma, che da canale di comunicazione certificato, diciamo così, si riposiziona in termini di infrastruttura di coordinamento e strumento di valorizzazione della partecipazione civica nella risposta ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione.

In questo senso, la piattaforma diviene un prototipo di innovazione sociale che ambisce a configurarsi come bene comune digitale e infrastruttura di interesse pubblico nella risposta ai bisogni dell’attuale congiuntura economico, sociale e sanitaria. Ciò viene fatto con la necessaria flessibilità per adattarsi a rinnovati contesti, a declinarsi alla luce delle specifiche esigenze territoriali delle comunità di riferimento e a favorire una governance condivisa tra Ente Locale e il variegato mondo del Terzo Settore al fine di favorire una più efficiente allocazione delle risorse e una maggiore sinergia tra il pubblico e il privato sociale.

Anche per raggiungere tali obiettivi, la progettualità si è dotata nelle ultime settimane di un nuovo strumento capace di arricchire la sua proposta di valore: il questionario “Alessandria come va?”, una survey sviluppata dal Comune di Reggio Emilia per indagare come l’emergenza sanitaria ha cambiata il modo di vivere, di lavorare e di relazionarsi dei cittadini. A breve, inoltre, il portale si andrà integrando con uno spazio di conversazione e confronto qualificato, un forum, dove raccogliere idee, spunti e riflessioni tra i diversi portatori di interesse per una possibile riprogettazione e ridefinizione di servizi e attività ad impatto sociale.

Quali prospettive per il futuro?

Obiettivi ambiziosi per di più in una congiuntura economica e sociale di grande complessità, e che mettono di fronte i Founding Fathers alle tradizionali sfide che ogni esperienza di innovazione sociale si trova ad affrontare: come assicurare la sostenibilità del progetto? Come scalarlo su numeri più significativi? Come assicurare una governance coesa ed efficace? Come misurarne l’impatto sociale? Domande che se sollecitano l’impegno e la progettualità delle organizzazioni coinvolte, chiamate per molti versi a uscire dall’autoreferenzialità e dalla tradizionale sudditanza nei confronti della Pubblica Amministrare tipica del Terzo Settore, rappresentano altresì una call to action alle Istituzioni e ai Servizi per consolidare quelle relazioni collaborative tra differenti stakeholder che rappresentano la condicio sine qua non per il definirsi di un ecosistema territoriale più aperto e prono all’innovazione.

Come ci ricorda la Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Claudia Fiaschi: “la sfida di questo tempo sarà quella di incorporare le esperienze innovative che hanno ridisegnato le forme di prossimità e solidarietà in questa emergenza, nelle pratiche del Terzo Settore che opera da sempre nelle comunità non disperdendo tre apprendimenti importanti: il valore della prossimità che in questo caso spesso ha coinciso con un welfare domiciliare, il valore della collaborazione tra attori come strada per un migliore impatto di ogni iniziativa, le tecnologie come strumenti in più al servizio della felicità pubblica".

In quest’ottica, il portale covid19alessandria.help, che ad oggi costituisce il solo esempio di declinazione territoriale della piattaforma comunitaria nazionale covid19italia.help promossa da attivisti e volontari con il supporto di Action Aid, può rappresentare una buona pratica di come gli elementi e le risorse territoriali possano essere valorizzati all’interno di cornici di senso globali e di come il digitale da elemento estrattivo possa declinarsi in chiave generativa e di creazione di valore sociale condiviso.