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Lo scorso 27 maggio, presso il Teatro alla Scala di Milano, si è svolta la cerimonia di consegna dei premi e delle borse di studio erogate nell’ambito del progetto Diventerò, che festeggia i 5 anni di attività. Promosso da Fondazione Bracco, Diventerò è un programma pluriennale finalizzato ad accompagnare i giovani di talento nel loro iter formativo e professionale promuovendo percorsi innovativi di consolidamento tra il mondo accademico e quello del lavoro articolati in 3 ambiti di intervento multidisciplinari: ricerca, percorsi formativi e imprenditorialità.


I risultati dei primi 5 anni

In 5 anni si sono candidati al progetto 1.095 giovani tra i 19 e i 35 anni, neolaureati in cerca di occupazione o impegnati in un percorso formativo. Tra questi sono stati 235 i partecipanti selezionati, di cui più della metà sono donne (56%), a conferma delle migliori performance delle ragazze nei percorsi di studio rispetto ai ragazzi. Tra i partecipanti italiani (62% del totale) il Nord Italia è la principale area di provenienza (80% dei candidati italiani), mentre cresce la presenza degli stranieri (38% del totale).

Il progetto ha dato risultati molto positivi in termini di promozione dell’occupabilità: secondo i dati riportati nel corso dell’evento, il 65% dei partecipanti ha trovato un impiego (contro il 35% antecedente alla partecipazione al progetto), e di questi il 62% con un contratto di lavoro dipendente. In particolare, la percentuale degli occupati si attesta al 50% per coloro che hanno partecipato ai bandi di formazione (era il 25% prima del progetto) e al 63% per coloro che hanno partecipato ai bandi di formazione e vincitori di borsa di studio (erano il 35%). L’86% dei giovani ricercatori intervistati dichiara inoltre che è stato possibile portare avanti e concludere la propria ricerca grazie al progetto Diventerò.

Accanto all’occupabilità, Diventerò ha costituito anche un’occasione di crescita personale. In particolare, il 23% dei partecipanti intervistati ha dichiarato di aver riscontrato un miglioramento del benessere personale, mentre coloro che hanno un’elevata autostima sono saliti dal 12% al 33%, e quelli che avevano poca autostima (47%) sono calati al 19%. Il 70% degli intervistati dichiara inoltre di aver aumentato la propria autonomia e indipendenza nel prendere decisioni. Infine, l’80% dei vincitori di borse di studio, ricerca e percorsi formativi dichiarano di aver proseguito con gli studi e la ricerca. Di questi, il 58% riconosce che è stato possibile grazie alla partecipazione al progetto Diventerò.

Risultati possibili con un investimento di oltre 1 milione e 300 mila euro in cinque anni, e un costo medio di circa 5.500 euro a partecipante. Una cifra consistente in termini complessivi ma che, se osservata a livello del singolo individuo, indica che un investimento tutto sommato contenuto – 5000 euro – ma ben indirizzato, si possono ottenere risultati significativi.


Fondazioni di impresa e giovani

Già nel 2015 lo studio Fondazioni d’impresa per i giovani: come far crescere il vivaio aveva rilevato un impegno crescente da parte delle fondazioni di impresa e di famiglia nei progetti a favore dei giovani. A partire da una ricognizione delle iniziative realizzate da 49 soggetti – vale a dire oltre un terzo (37%) delle Fondazioni d’impresa operative in Italia secondo l’Istat – lo studio riporta che tra il 2011 e il 2014, in un periodo di particolare debolezza della posizione giovanile nel mercato del lavoro, sono state 334 le iniziative rivolte ai giovani, per un importo totale di quasi 49 milioni di euro, equivalente a circa l’1,2% della spesa pubblica per politiche a supporto del lavoro giovanile.

In particolare, l’indagine ha censito 184 progetti che hanno coinvolto complessivamente 56 mila giovani. “Pur essendo di nicchia – si legge nel rapporto – gli interventi delle Fondazioni presentano molti elementi d’interesse per le politiche pubbliche.

Gli interventi censiti evidenziano soprattutto il coinvolgimento di gruppi generalmente poco considerati dalle politiche pubbliche, l’attivazione di nuove modalità e settori d’intervento e un forte radicamento territoriale congiunto all’attivazione e al consolidamento di nuove reti di attori”.