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Unire le forze per affrontare i problemi più urgenti della città, in special modo quelli che riguardano le periferie. È questo il senso di un recente incontro tra Comune di Torino e Diocesi, in cui sono state gettate le basi per un protocollo di collaborazione che permetta una maggiore sinergia tra gli attori pubblici ed ecclesiastici che nel capoluogo piemontese si occupano di welfare. L'obiettivo è garantire una maggiore inclusione sociale, evitando il più possibile forme di assistenzialismo.
Attraverso lo sviluppo della cosiddetta amministrazione condivisa è possibile favorire un rapporto paritario tra l'ente locale e i cittadini, orientato ad agevolare l'implementazione di attività e misure nell'ottica della sussidiarietà orizzontale. Graziano Maino ci offre alcuni spunti di riflessione su sviluppo, strutturazione e prospettive dei Regolamenti di amministrazione condivisa, che negli ultimi anni sono stati adottati in diverse città italiane.
Continuano i nostri approfondimenti sulle fondazioni di partecipazione che operano in Emilia Romagna. Paolo Pantrini in questo contributo ci racconta nascita e sviluppo della Fondazione Dopo di Noi Correggio "Verso Casa", nata grazie all'associazionismo famigliare del territorio che, in collaborazione con le istituzioni pubbliche locali, vuole dare una risposta ai bisogni emergenti legati al "durante e dopo di noi" promuovendo servizi alternativi all'offerta esistente.
A partire da un progetto realizzato nella periferia ovest di Pavia, Marco Cau propone un modello di intervento semplice, adottabile e adattabile per sviluppare un’azione di rigenerazione partecipata di un luogo outdoor. Un percorso, della durata di dodici mesi, volto a ridefinire le periferie come luoghi di innovazione e sperimentazione: ecosistemi dove partnership cross-sector inconsuete fanno germogliare e crescere progetti trasversali.
Anche a Roma è partita la sperimentazione della Nuova Carta Acquisti. A fine aprile è stata pubblicata la graduatoria definitiva e, nel mese di maggio, Poste Italiane ha erogato le prime carte. Attualmente, l’amministrazione è impegnata nella somministrazione dei questionari di valutazione rivolti ai beneficiari. A breve, partiranno anche i progetti personalizzati. La sperimentazione prende il via al termine di un lungo e complesso lavoro che ha visto l’amministrazione di Roma Capitale impegnata nella gestione delle 8.263 domande raccolte.
Il nuovo numero della rivista edita da Maggioli si caratterizza per un ampio dossier sulla riforma del terzo settore, ma anche per il fatto di entrare nel merito di tante questioni che hanno acceso il dibattito di questi mesi in tema di welfare: dal “Dopo di noi” al Codice degli appalti, dalla “buona accoglienza” dei richiedenti asilo al carcere. Uno strumento che come sempre offre politiche, esperienze e strumenti per chi opera quotidianamente nel sociale.
La Fondazione Dopo di Noi Bologna ONLUS è una realtà del terzo settore promossa da un gruppo di genitori con figli con disabilità, accomunati dal problema del "dopo di noi". Questa fondazione di partecipazione da diversi anni è impegnata nella realizzazione di un innovativo sistema di residenzialità diffusa, che consente alle persone con disabilità di costruirsi una vita indipendente e autonoma fuori dalle tradizionali strutture di assistenza.
Forum Terzo Settore Lombardia e della Città di Milano, CSVnet Lombardia e Ciessevi Centro di Servizi per il Volontariato Città Metropolitana di Milano hanno presentato il documento “La Sfida della Riforma del Terzo Settore”, con il quale intendono portare all'attenzione del Governo le istanze del terzo settore lombardo. Il documento è frutto di oltre un anno di lavoro caratterizzato da momenti di confronto e dibattito che hanno coinvolto le principali organizzazioni della regione.
All'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano è stato presentato l'ultimo numero della rivista "Politiche Sociali", interamente dedicato al terzo settore e agli spunti che vengono dalla recente riforma approvata dal parlamento. L'incontro di presentazione è stata un'occasione di approfondimento e confronto tra accademici e politici sul ruolo svolto dal terzo settore nel sistema di welfare italiano.
Fondazione Cariplo ha recentemente deciso di rafforzare il rapporto con le Fondazioni Comunitarie che tra il 1998 e il 2007 ha contribuito a costituire e sviluppare in Lombardia e in alcune province piemontesi. Abbiamo chiesto a Filippo Petrolati, referente in Fondazione Cariplo del progetto per le Fondazioni di Comunità, di raccontarci nel dettaglio la nuova strategia triennale che punta a valorizzare questi protagonisti della filantropia comunitaria nei diversi contesti locali.
La Fondazione Le Chiavi di Casa ONLUS è stata promossa nel 2005 a Granarolo dell'Emilia, in provincia di Bologna, da un gruppo di genitori con figli con disabilità, già impegnati nel mondo dell'associazionismo locale. La Fondazione nasce per costruire il "durante e dopo di noi" valorizzando le competenze dei giovani maggiorenni con disabilità e implementando soluzioni di vita indipendente in partenariato con l'ente pubblico.
Welfare Point è un luogo dove, grazie ad operatori specializzati, è possibile conoscere i servizi di welfare presenti sul territorio, orientando e accompagnando i cittadini verso le soluzioni più adatte ai loro bisogni. Nata a Cittadella, in provincia di Padova, questa "agenzia di innovazione sociale" mira a fornire servizi innovativi, sostenibili e adeguati ai bisogni della comunità locale. Una realtà cui le persone possono fare riferimento per individuare risposte capaci di fronteggiare i cambiamenti sociali ed economici in atto.
Yepp è un progetto internazionale che promuove la partecipazione dei giovani alla vita delle comunità, una forma di cittadinanza che attiva chi la pratica e il territorio. Simone Ricci, membro dell'Associazione Yepp Italia, su Welfare Oggi spiega funzionamento e obiettivi del metodo Yepp, che nel nostro Paese coinvolge oltre 80 comuni, 6 fondazioni, circa 150 associazioni e realtà locali, 24 centri di aggregazione e oltre 2.000 ragazzi.
Il 19 giugno Piero Fassino e Chiara Appendino si sfideranno al ballottaggio delle elezioni amministrative per diventare il prossimo sindaco di Torino. Nel tentativo di andare oltre le polemiche degli ultimi giorni e fare chiarezza su temi cruciali come la tenuta del welfare cittadino e la lotta alla povertà, abbiamo ai candidati concederci un'intervista in cui esporre la propria visione su diversi aspetti legati alle politiche sociali. Il Sindaco uscente ci ha concesso una lunga intervista che vi proponiamo in vista del voto.
Dopo un lungo iter parlamentare la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare” che introduce nuovi strumenti per la tutela delle persone con disabilità grave rimaste senza genitori (o tutori) o con questi non più in grado di occuparsene. Il provvedimento mira a mantenere la persona con disabilità grave in un contesto famigliare valorizzando le risorse della famiglia ed evitando così l’istituzionalizzazione.
Nato a Milano nel 1958, laureato in Economia Aziendale alla Bocconi, lavora per oltre 25 anni nel settore privato come manager di grandi aziende. Nel 2009 diventa direttore generale del Comune di Milano per Letizia Moratti. Dal 2010 al 2016 è amministratore delegato di Expo 2015 S.p.A e dal 2013 Commissario unico per Expo. Ora è il candidato del centrosinistra per le elezioni di Milano. Abbiamo chiesto a Beppe Sala di raccontarci qual è il suo giudizio sulla situazione sociale della città e, soprattutto, quali scelte intende intraprendere in tema di welfare qualora diventasse sindaco. Ecco come ci ha risposto.
La diffusione di nuove forme di povertà, l'aumento della disoccupazione (soprattutto giovanile), l’afflusso di un numero crescente di migranti, la necessità di trovare nuovi strumenti per conciliare vita e lavoro, l'emergenza casa: sono solo alcune delle grandi sfide che Milano ha dovuto affrontare negli ultimi anni, mettendo alla prova la propria capacità di reazione e, soprattutto, di innovazione. Ne abbiamo parlato con Stefano Parisi e Beppe Sala, candidati a sindaco di Milano nelle ormai prossime elezioni amminsitrative.
La sperimentazione della Nuova Carta Acquisti intendeva rivolgersi a quanti si trovavano in condizione di povertà economica a causa della recente perdita di lavoro, intercettando quindi le cosiddette “nuove povertà” piuttosto che rivolgersi ai poveri di lungo periodo. Su questo punto, l’esperienza realizzata nel Comune di Bari è stata particolarmente positiva. In questo Comune, infatti, la misura è riuscita a coinvolgere con successo utenti in precedenza sconosciuti ai servizi sociali.
In che modo un Comune può aiutare le organizzazioni di volontariato a realizzare le proprie attività? Si può immaginare che, nonostante l'attuale situazione dei conti pubblici, l’ente locale possa finanziarle attraverso il proprio bilancio? Una amministrazione può sostenere in maniera efficiente ed efficace i volontari anche senza risorse finanziarie aggiuntive? Graziano Maino propone alcune considerazioni a partire da queste domande, con l'intento di avviare una riflessione più ampia sul tema.
La scorsa settimana l'Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo - ente strumentale della Fondazione torinese - ha presentato il proprio Bilancio di Missione relativo alle attività svolte nel 2015. Il documento mostra come lo corso dell'anno, proseguendo sulla strada tracciata dal Progetto di Programma Pluriennale del 2014, l'organizzazione si sia focalizzata su un obiettivo giudicato prioritario in questo frangente storico: il contrasto alla riproduzione intergenerazionale della povertà.
È stata presentata venerdì 20 maggio la call for ideas del programma Attiv-aree, dedicato alla valorizzazione delle aree interne, dunque di importanza strategica in un paese come il nostro, in cui rappresentano il 60% del territorio. Un bando che nasce dal tentativo di comprendere come invertire quel trend negativo di perdite demografiche, economiche e di servizi, che si traducono in perdita di benessere per i cittadini.
Con l’esame delle Commissioni riunite Trasporti e Attività Produttive riprende l’iter della proposta di legge sulla "Disciplina delle piattaforme digitali per la condivisione di beni e servizi e disposizioni per la promozione dell'economia della condivisione" o Sharing Economy. Una materia controversa su cui legiferare, poiché caratterizzata dalla difficile ricerca di un punto di equilibrio tra una regolamentazione che garantisca leale concorrenza e tutela dei consumatori e la necessità di lasciare sufficiente libertà a un settore estremamente diversificato al suo interno.
Il prossimo giugno a Milano nascerà Cariplo Factory, un grande polo per l’innovazione digitale che favorirà il lavoro dei giovani, in particolare attraverso la strada dell’autoimprenditorialità. Fondazione Cariplo ha investito nel progetto ben 10 milioni di euro, con l’obiettivo di creare almeno 10.000 job opportunities nei prossimi 3 anni. In questo articolo vi spieghiamo ragioni, caratteristiche e obiettivi di questa interessante iniziativa, che dice molto sulla nuova strategia adottata dalla fondazione milanese.
In occasione di Expo Milano 2015, Franca Maino, Lorenzo Bandera e Chiara Lodi Rizzini hanno avviato un progetto di ricerca empirica intorno al problema della povertà alimentare nel nostro Paese, al fine di evidenziare le dinamiche perverse che lo alimentano ma anche di raccontare i tentativi per contrastarlo. Il frutto di questo lavoro è il volume "Povertà alimentare in Italia: le risposte del secondo welfare", edito da Il Mulino, che affronta di petto il fenomeno nel quadro della più generale crisi del welfare.