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educazione

Lo spettacolo “Ottantaquattro pagine”, scritto dai detenuti del carcere di Torino, racconta la lettera di un giovane assassino che 100 anni fa ha cercato riscatto e perdono. Un’opera profonda e coinvolgente, dietro la quale c’è molto lavoro che merita di essere raccontato.
Per gestire il welfare di comunità servono una vasta gamma di conoscenze e competenze specifiche. Ma è anche necessario coltivare una filosofia del lavoro in rete che riconosca il valore della persona e delle sue attitudini all’interno delle attività di gruppo, nei tavoli e nelle dinamiche di partenariato.
Il prezzo del difficile equilibrio tra vita e lavoro in Italia è pagato soprattutto dalle donne. Gli uomini che si dedicano ai compiti di cura sono però in crescita: tra politiche insufficienti, buone pratiche e cambiamenti culturali, anche loro sono alla ricerca dell’unicorno della conciliazione.
Da alcuni anni il “mestiere di genitore” è diventato più complesso: le risorse temporali, economiche ed emotive necessarie sembrano sempre di più. Così come aspettative, stress e fatiche. E questo potrebbe avere conseguenze sulla scelta di fare altri figli.
Fuori dalle grandi città vita e lavoro si riescono a bilanciare meglio? Molto dipende dai servizi, come gli asili nido. Lo Stato infatti fatica a farli arrivare anche nelle aree meno abitate, ma dove partono è spesso merito degli attori del secondo welfare.
Il Fondo, cancellato di fatto dalla Legge di Bilancio 2025, dovrebbe continuare a funzionare grazie al decreto Milleproroghe. Ma le risorse stanziate sono poco più che simboliche. Ora ne vanno trovate di nuove.
Sfide come la povertà educativa e la digitalizzazione sono molto complesse e non colpiscono allo stesso modo il Nord e il Sud del nostro Paese. Per questo motivo negli ultimi anni le Fondazioni di origine bancaria hanno alimentato due Fondi innovativi che provano a colmare il divario. Come nel caso di Danisinni.
🎧 Nell'ottava puntata del podcast Intrecci raccontiamo la comunità educante del rione Danisinni a Palermo, che supporta i giovani della zona anche grazie al sostegno della filantropia.
Durante il primo appuntamento di WelCom i partecipanti al corso hanno lavorato insieme per definire le caratteristiche di questo profilo professionale. Spunti interessanti che, sulla base di esperienze dirette, aspettative e aspirazioni, aiutano a capirne a pieno l’importanza.