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Povertà e inclusione

Tradizionalmente nel nostro Paese la lotta alla povertà ha trovato poco spazio nelle agende politiche dei Governi che si sono succeduti negli anni della Seconda Repubblica. Di conseguenza, gli strumenti di policy per il contrastare le situazioni di maggior indigenza sono rimasti estremamente deboli. In questo quadro, tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un rinnovato impegno dell’attore pubblico nel campo del contrasto alla povertà che, dopo un lungo percorso, ha portato l’Italia a dotarsi per la prima volta di misure strutturali in questo campo. Funzionano? Sono efficienti? Come si potrebbero migliorare?

Percorsi di secondo welfare vuole contribuire a sostenere il dibattito e far conoscere le azioni che le istituzioni pubbliche e gli attori del secondo welfare stanno sviluppando per contrastare la povertà. In questo senso, il Focus supovertà e inclusione mira a realizzare un costante monitoraggio:

  1. del fenomeno della povertà, attraverso la rassegna dei principali rapporti pubblicati in materia;
  2. delle azioni pubbliche volte ad implementare le misure di contrasto all’indigenza;
  3. delle iniziative che vedono protagonisti gli attori del secondo welfare.
In un contesto sociale già molto complesso il Covid-19 ha accelerato una "pandemia sociale" che ha determinato l’emergere di nuovi bisogni e l’acuirsi di importanti disuguaglianze. Una recente ricerca ha analizzato tale complessità con l’obiettivo di mettere in luce l’impatto dell’emergenza sanitaria sul tessuto socio-economico capitolino, nonché di sondare l’efficacia del circuito assistenziale a contrasto della povertà attivato negli ultimi mesi.
Oggi la povertà è determinata da un insieme di fattori che si sommano con intensità variabile e che colpiscono anche chi tradizionalmente non era considerato vulnerabile. Tanto che ormai anche avere un’occupazione non è più sufficiente per evitare lo scivolamento in situazioni di indigenza. Di fronte alle nuove sfide di questa povertà multidimensionale, tuttavia, manca una capacità di presa in carico multidimensionale da parte delle istituzioni. Ecco perché bisogna investire in questo ambito, a partire dal fronte valutativo.
Le risorse che arriveranno da Bruxelles nei prossimi anni rappresentano un'opportunità importante per creare nuove condizioni di crescita e sviluppo per contrastare l'aumento della povertà. Ma bisognerà evitare sprechi e intervenire per migliorare le misure già esistenti che oggi funzionano male, a partire dal Reddito di Cittadinanza. Ne parliamo su Buone Notizie.
Secondo Maurizio Ferrera in questo momento non ci servono sterili contrapposizioni di principio ma un buon «tagliando» basato su un pacato sapere empirico. Per farlo bisogna ripensare criteri e soglie di accesso e affrontare il nodo dell'inserimento lavorativo. Ma senza sviluppo economico nessuna misura può fare miracoli.
Da sempre i protagonisti attivi del volontariato incoraggiano una maggior sensibilizzazione solidale verso coloro che ne hanno più bisogno. A seguito della pandemia i Centri di Ascolto Caritas hanno conosciuto un iniziale smarrimento, trovando però in seguito nuove modalità di interazione e nuove risorse per il volontariato. Ce ne parla Antonella Di Fabio dell’Osservatorio delle Povertà della Caritas Diocesana di Torino.
Tor Bella Monaca è un quartiere di Roma del VI Municipio in cui vivono all’incirca 28mila persone. La condizione di disagio sociale mostra apertamente come lo sviluppo nella capitale venga incentivato in maniera disomogenea.