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Collaborare e partecipare

Coprogrammare e coprogettare: alcune considerazioni sugli approcci partecipativi

Impresa Sociale propone un approfondimento che si rivolge a chi è impegnato nel promuovere, ideare e governare percorsi partecipativi nell’ambito dei processi previsti dai procedimenti di coprogrammazione e coprogettazione.
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Graziano Maino e Marco Cau hanno pubblicato su Impresa Sociale un contributo che si rivolge a chi è impegnato nel promuovere, ideare e governare percorsi partecipativi nell’ambito dei processi previsti dai procedimenti di coprogrammazione e coprogettazione. È una questione particolarmente significativa per Secondo Welfare che dedica a questi argomenti il suo Sesto Rapporto (che sarà pubblicato in autunno), a cui non a caso hanno contribuito anche Maino e Cau.

Il loro pezzo per Impresa Sociale affronta in modo concreto questioni metodologiche relative alla partecipazione: spunti per assicurare la facilitazione nelle varie fasi di sviluppo; opportunità di disporre di format per attivare, rendere piacevole, interessante e fruttuosa la partecipazione; indicazioni per curare le scritture operative che sostengono e fanno avanzare il confronto tra gli attori coinvolti.

Se la costruzione del bene comune è la finalità che orienta i processi partecipativi, spiegano gli autori, allora è necessario identificare forme e pratiche concrete per rendere effettiva la partecipazione della comunità. Il design della partecipazione richiede l’allestimento di contesti accessibili, accoglienti. I processi di coprogrammazione e di coprogettazione richiedono attori competenti, consapevoli e responsabili, da un lato di individuare e di servirsi di approcci e tecniche appropriate e dall’altro di considerare criticamente le metodologie per adattarle e migliorarle.

 

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Foto di copertina: Impresa Sociale