Primo Welfare

Con il termine “primo welfare” ci riferiamo al sistema tradizionale di protezione sociale organizzato e gestito dallo Stato tra fine Ottocento e inizio Novecento per rispondere a rischi e bisogni sociali dei cittadini. Per questo esso è spesso indicato anche come “Welfare State” o “Stato Sociale”

Il primo welfare include una serie di politiche pubbliche e programmi “essenziali” – come pensioni, assistenza sanitaria, tutele contro la disoccupazione, istruzione, politiche per la famiglia, politiche abitative, etc. – che intendono garantire il benessere dei cittadini attraverso la redistribuzione delle risorse e la fornitura di servizi.

Il primo welfare rappresenta quindi la base del sistema di protezione sociale. Su di esso si innestano le evoluzioni e le integrazioni del secondo welfare, che coinvolge attori non-pubblici (Terzo Settore, aziende, corpi intermedi…) per rispondere ai rischi e bisogni in una logica sussidiaria e integrativa rispetto alle politiche pubbliche tradizionali.

Di seguito i nostri articoli in cui approfondiamo dinamiche e esperienze realizzate nel perimetro del primo welfare.

Una sentenza della Corte costituzionale obbliga l’amministrazione pubblica di Bruxelles a garantire modalità di accesso anche non digitali ai suoi servizi. Sportelli fisici, contatti telefonici o via posta sono infatti cruciali per includere le persone più fragili.
Antonio Monteleone ci propone alcune riflessioni su come il trasferimento di determinate attività o responsabilità possa essere un’opportunità per i sistemi sanitari. A condizione che questo avvenga a fronte di un’adeguata formazione e alla consapevolezza dei contesti operativi attuali.
Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza spinge la politica ad occuparsi di Long Term Care. L’Italia è in grave ritardo nel riformare efficacemente il settore. È urgente passare da un welfare della compensazione a un welfare dell’investimento.
Il declino della popolazione mondiale non è un disastro ma una trasformazione da gestire con intelligenza. Lo sostiene l’Economist, che indica come innovazione tecnologica, longevità e politiche di welfare inclusive possano rendere sostenibili sistemi nati durante l’espansione demografica.
Trasformare il Trattamento di fine rapporto in salario o usarlo per pensioni anticipate ne snaturerebbe la funzione. Ripercorrendo storia e funzioni dello strumento, il Presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello spiega perché la sua destinazione naturale resta la previdenza complementare.
Anche il nostro Laboratorio sarà presente con due sessioni dedicate alle trasformazioni dei sistemi sanitari e allo sviluppo del welfare aziendale. Si possono invare proposte di paper entro il 12 novembre 2025.
Bolzano e Palermo sono le due province in cui si fanno più figli. Perché due territori così diversi hanno dati simili? Per aiutarci a rispondere vanno letti correttamente i dati su fecondità, occupazione femminile e servizi per l’infanzia.
I programmi di ricerca e innovazione previsti dal PNRR mirano a promuovere una ricaduta della ricerca scientifica nell’economia reale. In questo quadro, iniziative formative dedicate ai ricercatori possono contribuire al trasferimento di tecnologia e competenze alla società, attuando un processo di diffusione e adozione dell'innovazione su larga scala. Ne abbiamo parlato con Loredana Monica Luzzi, Direttrice Generale della Società consortile Mnesys.