Nel 2024, l’8,2 % delle persone di età pari o superiore a 18 anni che hanno dichiarato di lavorare nell’Unione Europea era a rischio di povertà. Un fenomeno che ormai non riguarda più solo le persone che vivono in famiglie con bassa intensità lavorativa o senza occupazione, ma un numero crescente di individui che lavorano.
L’Italia, che come abbiamo scritto più volte ha un grave problema di “lavoro povero”, si posiziona al settimo posto tra gli stati dell’Unione, con un dato del 10,2%.
Tra gli altri paesi UE, il tasso più elevato è quello del Lussemburgo (13,4%), seguito da Bulgaria, Spagna, Romania, Grecia ed Estonia. Al contrario, il tasso più basso è stato del 2,8% in Finlandia.
I dati relativi ai lavoratori a rischio povertà sono raccolti da Eurostat nel rapporto “Key Figures on European living conditions 2025 edition”. La pubblicazione è disponibile in inglese sul sito di Eurostat.