inclusione sociale

In uno dei momenti più caldi del dibattito sull'immigrazione si è tenuta a Torino la presentazione del “Rapporto sulle disuguaglianze nei diritti e nelle condizioni di vita degli immigrati” pubblicato nel volume "Stranieri e disuguali". Ospite anche il Ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge, presenza significativa per creare un “ponte” fra politica ed esperti del settore.
Nel corso dell'incontro nazionale di studi delle Acli “Abitare la Storia”, svoltosi a Cortona dal 19 al 21 settembre, il Ministro del Welfare Giovannini ha avuto modo di parlare del Sostegno per l'inclusione attiva (SIA,) proposta che presenta diversi punti in comune col Reddito di Inclusione Sociale (Reis) presentato congiuntamente da Acli e Caritas nel luglio scorso.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha presentato la proposta per il SIA - Sostegno per l'inclusione attiva - ovvero forme di aiuto economico per coloro che si trovano in situazione di grave difficoltà erogate a condizione che i beneficiari stipulino con i servizi sociali locali un accordo che li vincoli ad attività che favoriscano la loro inclusione sociale.
Giovani contro anziani, un problema molto italiano – ma non solo – su cui è stato detto e scritto di tutto, fatto molto poco. Ma aldilà dei luoghi comuni e delle polemiche che spesso accompagnano il dibattito, quali sono queste diseguaglianze? E’ importante capirlo, perché ritrovare l’equilibrio e la coesione tra generazioni è una delle vie dirette per creare delle società solide e sostenibili, oltre che un aiuto per recuperare risorse e superare la fase nera della crisi economica.
Il progetto “Reis” (Reddito di Inclusione Sociale), presentato dalle Acli, costituisce un’interessante proposta per costruire anche nel nostro Paese un moderno sistema di sicurezza sociale. Un sistema non più riservato ai soli insiders, ma in grado di promuovere l'inserimento sociale degli esclusi. Maurizo Ferrera ci spiega perché.
Mercoledì 24 luglio le ACLI, in collaborazione con la Caritas italiana, hanno presentato la proposta per un “Patto aperto contro la povertà” fondato sulla collaborazione tra attori pubblici e Terzo Settore. Un'altra proposta per colmare quella lacuna che caratterizza il nostro Paese in materia di povertà ed esclusione sociale.