Opinioni

È quanto abbiamo capito partecipando al Social Enterprise Open Camp, che si è svolto la scorsa settimana in Piemonte. Un appuntamento ormai affermato per gli attori dell'economia sociale che da tutto il mondo si ritrovano annualmente in Italia per ascoltare, confrontarsi e imparare.
Nel capoluogo lombardo l’abitare è da tempo al centro del dibattito pubblico per le sue numerose implicazioni economiche, sociali, politiche e giudiziarie. In questo contesto le organizzazioni della società civile come si stanno muovendo? Quali difficoltà affrontano? E che soluzioni intravedono per rispondere a vecchi e nuovi bisogni? Facciamo il punto attraverso le voci di alcuni attori privilegiati.
In Italia la speranza di vita alla nascita è cresciuta a 83,4 anni ma quella in buona salute scende a 58,1. In pratica si vive in media con malattie croniche o disabilità per i 25 anni finali della vita. Proprio per questo la Long Term Care rappresenta una sfida sempre più cruciale per la sostenibilità del nostro sistema di protezione sociale.
Una sentenza sul salario minimo riaccende il progetto di un’Europa più giusta: diritti comuni, tutele condivise e nuovi strumenti per affrontare le crisi insieme.
Un inserto di Libération presenta la crescita di questo settore, che conta oltre 2,6 milioni di lavoratori impiegati, raccontando esperienze concrete e riflettendo sul ruolo di risparmiatori e investitori nel sostenerlo. Un’iniziativa realizzata insieme a FAIR, organizzazione francese che promuove la finanza a impatto sociale.
Si chiude il progetto PRIN volto a capire come il digitale possa favorire percorsi di citizen science per contribuire al benessere sociale e alla sostenibilità urbana. In questi due anni ha mappata tante best practice e sperimentato metodologie e strumenti: resteranno come patrimonio per il mondo della ricerca che si occupa di questi temi.
Per colmare il divario finanziario che ci separa dal raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile serve un cambio di paradigma. Partire dalla fiducia nelle organizzazioni che vengono supportate, finanziariamente e non, può essere la soluzione per liberare il potenziale del “capitale catalitico”.
Una sentenza della Corte costituzionale obbliga l’amministrazione pubblica di Bruxelles a garantire modalità di accesso anche non digitali ai suoi servizi. Sportelli fisici, contatti telefonici o via posta sono infatti cruciali per includere le persone più fragili.
Antonio Monteleone ci propone alcune riflessioni su come il trasferimento di determinate attività o responsabilità possa essere un’opportunità per i sistemi sanitari. A condizione che questo avvenga a fronte di un’adeguata formazione e alla consapevolezza dei contesti operativi attuali.
Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza spinge la politica ad occuparsi di Long Term Care. L’Italia è in grave ritardo nel riformare efficacemente il settore. È urgente passare da un welfare della compensazione a un welfare dell’investimento.
La città trentina sta sperimentando un nuovo modo di costruire le politiche giovanili, basato su ascolto, partecipazione e collaborazione tra giovani e istituzioni. In questo articolo un po' di riflessioni che possono offrire spunti utili a chi vuole rendere le comunità più aperte e inclusive.
Può essere la chiave per la costruzione di nuove infrastrutture civiche e benessere comunitario. Ma occorre riflettere sulla tensione tra missione e compliance per delineare vere traiettorie strategiche necessarie all'innovazione culturale dei sistemi di welfare locale.