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I provider di welfare aziendale sono società private che si occupano di sostenere le imprese nelle varie fasi di ideazione, implementazione e monitoraggio di interventi o piani di welfare. Attualmente esistono varie realtà inseribili all’interno del mercato dei provider di welfare: le società di servizi, le software-house e le piattaforme on-site, le società di brokeraggio assicurativo e alcune società definibili spurie.

Percorsi di secondo welfare ha deciso di dedicarsi a questo tema realizzando una ricerca – i cui dati saranno pubblicati all’interno del Terzo Rapporto sul secondo welfare in Italia – e degli approfondimenti sulle realtà italiane più rilevanti. Lo scopo della ricerca, che si è svolta tra dicembre 2016 e febbraio 2017, è stato quello di indagare e analizzare i cambiamenti avvenuti all’interno del mondo dei fornitori di servizi di welfare dopo l’introduzione delle novità previste dalla Legge di Stabilità 2016.

In questo approfondimento (che segue quelli su Edenred, Easy Welfare, Eudaimon, Willis e Day) andremo a conoscere DoubleYou attraverso l’intervista con Gianmarco Garzella, Operations Manager di DoubleYou.


Alla luce delle novità previste dalla Legge di Stabilità 2016 ritiene che sia cresciuto l’interesse delle aziende verso l’implementazione di piani di welfare nell’ultimo anno?

Il panorama normativo italiano in materia di lavoro è in costante e rapida evoluzione, condizionato dai cambiamenti nelle politiche sociali volti a fronteggiare la crisi del welfare di primo livello e dalla necessità di rilanciare la competitività delle imprese italiane. In particolare, l’anno 2016 ha segnato un punto di svolta essenziale per il mercato in cui opera DoubleYou, ponendo basi sostanziali per la diffusione del welfare aziendale e della cultura del benessere al lavoro. La legge di stabilità 2016, reintroducendo l’applicazione della tassazione agevolata sui premi di produttività, ha sancito per la prima volta nel contesto normativo la facoltà per il lavoratore di sostituire in tutto o in parte la corresponsione di tali somme premiali con beni e servizi in natura interamente esclusi dalla formazione del reddito di lavoro dipendente.

Alla norma ha dato seguito la circolare dell’Agenzia delle Entrate del giugno 2016, che arriva a sostanziare l’utilizzo del termine flexible benefit e delinea i meccanismi di conversione e allocazione del premio da parte del lavoratore in risposta alle proprie esigenze di welfare.

Ancora, la legge di stabilità 2017 ha offerto ulteriori significativi spunti per lo sviluppo del nostro mercato, innalzando i limiti e le soglie di applicazione della disposizione agevolativa sui premi e introducendo nuove fattispecie. Non ultimo, si registra un forte fermento della contrattazione e delle iniziative concertate con le seconde parti, a conferma della vitalità e dell’interesse verso il tema del welfare e delle sue declinazioni anche più vicine al vivere comune.

Quali sono le misure e i servizi di welfare che mettete a disposizione alle aziende? In che modo vengono erogati?

DoubleYou offre alle imprese un ampio pacchetto di soluzioni. Il welfare è un argomento multidisciplinare che coinvolge tematiche di carattere organizzativo, fiscale, previdenziale, di comunicazione interna ed esterna all’azienda, di responsabilità sociale.

Ci sono molti modi di fare ed erogare welfare: certamente la formazione ai referenti aziendali e la sensibilizzazione dei lavoratori costituiscono i pilastri su cui si poggia il successo di questo tipo di iniziative, ovvero il soddisfacimento dei bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie e la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Rivolgersi a un provider esterno come DoubleYou consente all’azienda di capitalizzare l’esperienza che il provider stesso ha maturato in contesti e settori anche molto diversi tra di loro, rendendo più efficiente il processo di apprendimento organizzativo, la diffusione della conoscenza a tutti i livelli aziendali e il coinvolgimento delle risorse umane.

DoubleYou ha inoltre sviluppato una piattaforma web – che si chiama Welfare.it – che consente all’azienda di comunicare e rendere disponibili ai propri lavoratori dipendenti e ai loro familiari una serie innumerevole di servizi, convenzioni e iniziative di welfare, disponibili tramite il nostro network. Tra questi, ad esempio, vi sono affiliazioni con palestre, centri medici, asili nido, campus estivi, ludoteche, prenotabili con pochi click sulla piattaforma. Ma l’azienda può anche veicolare messaggi di sensibilizzazione e promuovere campagne di informazione su temi quali i danni arrecati dal fumo, il benessere al lavoro, la prevenzione delle malattie cardiovascolari e così via.

Relativamente alla vostra società e al vostro ruolo di provider, avete introdotto delle modifiche alla luce della Legge di Stabilità 2016?

Welfare.it è estremamente flessibile e in continuo aggiornamento. Come già anticipato, la legge di Stabilità 2016 ha consentito la conversione facoltativa del premio di risultato in beni e servizi in natura che non costituiscono reddito di lavoro dipendente. Questa possibilità ha dato notevole impulso a quella parte del welfare aziendale che va sotto il nome di flexible benefit, ovvero all’attribuzione di un valore monetario equivalente ai diversi servizi di welfare e alla successiva fruizione da parte del lavoratore nell’ambito del proprio premio di risultato. L’esperienza è molto simile a quella di un marketplace, dove l’utente si orienta tra le maglie della normativa fiscale in modo molto semplice e immediato.

La stessa norma ha introdotto la possibilità di fruire di beni, prestazioni, opere e servizi welfare mediante i documenti di legittimazione – vouchers – cartacei o elettronici. Questi documenti attribuiscono al titolare il diritto a fruire di una prestazione o di un servizio ben identificato, per l’intero valore nominale e senza integrazioni monetarie. Il voucher è molto efficace perché riduce i costi di transazione e i tempi di risposta alla domanda di servizi da parte dei dipendenti.

Quali sono le prestazioni più richieste dalle imprese sulla base della vostra esperienza?

Le prestazioni più richieste dalle imprese seguono innanzitutto le indicazioni che i lavoratori forniscono durante le indagini sociodemografiche che conduciamo in fase di costruzione del piano welfare. Possono esserci poi, durante la gestione operativa del piano, alcuni miglioramenti in corsa, per rispondere in modo efficace alle richieste che ci pervengono di giorno in giorno.

Per approfondire, le richieste dei lavoratori dipendono dal contesto aziendale e territoriale, dal settore, dall’anzianità media della popolazione e da moltissimi altri fattori. Vi sono aziende ove i lavoratori hanno più propensione ad anticipare i consumi (ad esempio, chiedendo il rimborso delle spese di istruzione dei propri figli), mentre altre ove i lavoratori li rinviano al futuro (ad esempio, effettuando versamenti alla previdenza complementare). Certamente, l’area di interesse trasversale è quella del “carrello della spesa”, ovvero buoni spesa e carburante, seppur limitata all’importo massimo annuale di 258,23 euro per ciascun lavoratore.