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Sono diversi i Paesi che negli ultimi anni hanno avviato la sperimentazione di strumenti finanziari, in particolare i cosiddetti social impact bond, per individuare nuove strade attraverso con cui rispondere ai problemi sociali. Il primo tentativo italiano ha come cornice Napoli, dove verrà intrapresa un progetto per affrontare il grave problema dei rifiuti che ormai da anni attanaglia la città.
L’OECD lo scorso mese ha pubblicato un corposo rapporto che affronta con una certa precisione il fenomeno dell’impact investing, cui come sapete abbiamo anche noi da tempo iniziato a dedicare qualche riflessione. L’aspetto particolarmente significativo di “Social Impact Investment. Building the Evidence Base” è la sua vocazione ad offrire indicazioni di policy agli stati membri dell’OECD e quindi anche all’Italia. Lo ha letto per noi Giulio Pasi riportando alcuni aspetti interessanti.
In occasione della Giornata Nazionale della Previdenza, tenutasi a Milano dal 14 al 16 maggio scorso, Assoprevidenza e Percorsi di secondo welfare si sono confrontati sulle sfide a cui è sottoposto il modello di welfare italiano, alla ricerca di soluzioni per tutelare persone e famiglie e trasformare le politiche sociali da voce di costo in fattore di crescita e investimento.
Padiglione Italia lancia due concorsi dedicati al mondo delle start up al femminile e ai progetti ad esse rivolti. WE-Progetti delle Donne e WE-Progetti per le Donne si collocano nell’ambito di WE–Women for EXPO, network che promuove il ruolo delle donne come motore di crescita e di cambiamento in tutto il mondo, grazie alla loro innata capacità di prendersi cura.
Secondo la Prima Indagine sul Rapporto fra assicurazioni e migranti, gli stranieri che si stabilizzano nel nostro paese tendono ad essere sempre più propensi all’investimento nei prodotti assicurativi. Prevale, dopo la RCA auto, l’assicurazione sulla vita ed è determinante la presenza dei figli.
Dal 24 gennaio al 1 febbraio si terrà a Milano il 3° Forum delle politiche sociali “Tutta la Milano possibile”. Un titolo che suggerisce una visione globale, omnicomprensiva, per quanto riguarda le politiche sociali, ma anche riguardo ai soggetti coinvolti: dall'associazionismo alla cooperazione, dall'impresa sociale al volontariato, dalla cultura al sapere, dalle forze sindacali a quelle economiche, che si "scambieranno" per ragionare assieme delle priorità e degli obiettivi capaci di alimentare un radicale cambiamento di orientamenti e pratiche per una città che sappia guardare al suo futuro e nella quale nessuno si senta escluso.
Una storia di welfare aziendale diversa, “scoperta” in Veneto e profondamente legata al suo territorio: è quella del Colorificio San Marco, leader nel settore delle pitture e vernici per l’edilizia professionale in Italia, che ha deciso di offrire un pacchetto welfare ai 150 dipendenti dei due stabilimenti italiani.
Per rispondere ai problemi dettati dalla dalla crisi Forlì sta cercando di rinnovarsi facendo leva sulla partecipazione di tutti gli attori sociali e delle comunità locali, mettendo a frutto l’esperienza dei Piani di Zona. Ne abbiamo parlato con Davide Drei, Assessore alle Politiche Pubbliche.
Può esistere il mercato nel welfare? Possiamo definirlo buono o cattivo? Il libro di Jane Gingrich "Making Markets in the Welfare State: The Politics of Varying Market Reforms" affronta proprio uno degli interrogativi più attuali e controversi del dibattito sul welfare state: l’ingresso dei privati come fornitori di servizi di welfare.