lavoro

Il Presidente Obama ha convinto alcune delle più grandi imprese del Paese a cambiare le proprie modalità di selezione del personale così da evitare discriminazioni nei confronti dei disoccupati di lunga durata, il cui numero resta ancora molto alto nonostante la ripresa, seppure timida, dell’economia statunitense.
Sono numerosi i temi sociali toccati da Barack Obama nel discorso sullo Stato dell’Unione. Il Presidente ha avanzato alcune proposte che stanno già generando grandi aspettative, ma che comportano anche diverse incognite. Obama dovrà infatti fare i conti con i Repubblicani che mantengono ancora la maggioranza della Camera dei rappresentanti.
La crisi è sempre più forte anche nei Paesi europei più avanzati, che contro ogni aspettativa vanno scoprendosi “affamati” e costretti a rimettere in discussione l’efficacia del proprio modello di welfare, ma anche di lavoro. Tra coloro che soffrono la fame, infatti, sono sempre più numerosi i working poor. Ecco cosa succede in Francia, Germania e Regno Unito.
Pochi giorni fa l’Eurostat ha pubblicato nuovi dati relativi alla situazione occupazionale nei 28 Paesi dell’Unione. In base a queste rilevazioni il tasso di disoccupazione nel nostro Paese supererebbe di un punto abbondante la media UE, e già questo basterebbe per non stare tranquilli, ma i dati che fanno veramente tremare i polsi sono quelli relativi alla fascia di popolazione che, pur desiderando di lavorare, non possiede né è in cerca di un impiego.
Sono passati quattro mesi dalla presentazione della proposta del Sostegno per l'inclusione attiva (SIA) elaborata da un gruppo di esperti presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Dello schema di reddito minimo di cui si parlava nel documento originale poco o nulla è rimasto dopo il vaglio della legge di Stabilità. Chiara Saraceno ci parla del SIA, di quel che voleva e poteva essere.
Quali sono i settori economici su cui puntare per guadagnare competitività e al tempo stesso espandere la domanda di lavoro? Dove e come e si possono creare nuovi impieghi? Se Matteo Renzi vuole dire e fare qualcosa di innovativo sul tema del lavoro è anzitutto a queste domande che dovrà dare risposta il Jobs Act.
Dal 2008 a oggi risultano oltre due milioni e mezzo i lavoratori in forte difficoltà occupazionale nel nostro Paese, ma la copertura dei nostri ammortizzatori sociali è fra le più basse in Europa. Come possiamo uscire da questa emergenza economica e sociale? Nell'immediato si potrebbero realizzare tante piccole cose concrete, ma per cambiare davvero serve una strategia che guardi lontano.
Si dice che Natale è tempo di regali ma soprattutto di “buone azioni”. Per chi volesse dare ai propri regali un valore sociale, fino al 24 dicembre sarà aperto a Torino “Marte, cose buone da dentro”, il temporary shop dove verranno messi in vendita prodotti realizzati dai detenuti degli istituti penitenziari piemontesi.
Il Comune di Milano ha istituito la giornata del “lavoro agile”, un’iniziativa finalizzata a verificare l’impatto dell’introduzione di modelli organizzativi flessibili su lavoratori, imprese e ambiente. Ma che cos’è il lavoro agile? Vi presentiamo questa innovativa tipologia che presenta molteplici benefìci ma che in Italia fatica a decollare.
Una garanzia per i giovani al di sopra dei 25 anni. E' questa la richiesta promossa dal gruppo Giovani Italiani Bruxelles e sostenuta da alcuni Eurodeputati italiani. L’obiettivo dell’appello è quello di influenzare l'applicazione della Youth Guarantee al contesto italiano prevedendo per l’Italia una estensione della garanzia giovani fino ai 29 anni d'età
A distanza di poco tempo dalla firma dell’accordo sul progetto Anticipazioni Ammortizzatori Sociali tra Fondazione Welfare Ambrosiano, imprese e sindacati, sono già state avviate le prime erogazioni che, oltre a dimostrare l’utilità di queste forme di aiuto, ci danno importanti informazioni sullo stato della crisi nella città di Milano.
Il 12 novembre si è svolto a Parigi il secondo summit dei leader europei sulla disoccupazione giovanile. Dal vertice sono arrivate rassicurazioni circa l'impegno dei diversi Paesi membri e dell'Unione per contrastare un fenomeno che, seppur con intensità diverse, sta ormai attraversando tutta Europa.
La legge Biagi, approvata dal Parlamento esattamente dieci anni fa, ha segnato un punto di svolta decisivo per il mercato del lavoro italiano. La mancata attuazione di parte della riforma, che mirava a un mercato del lavoro più dinamico e omogeneo, ha creato una dualizzazione del sistema a tutto svantaggio delle fasce economicamente più vulnerabili.
Hanno scatenato un forte dibattito i dati sulle competenze principali degli adulti pubblicati in questi giorni dall’Ocse. L’Italia ne esce molto male, agli ultimi posti in molti settori. Ma i dati da soli ci dicono poco, vanno contestualizzati, per capire se e perché siamo davvero un popolo di “somari” e individuare le scelte future per correggere questo trend.
A Milano una tre giorni per creare un dialogo tra i giovani che vivono, studiano e lavorano a Milano, le istituzioni e le realtà del territorio. L'evento ha rappresentato l'avvio di un percorso che punta a creare politiche innovative che siano partecipate e in grado di cogliere i cambiamenti della società, superando la retorica.
La Fondazione Welfare Ambrosiano vara ufficialmente il fondo destinato a sostenere i lavoratori di Milano e provincia che si trovano in cassa integrazione. Il progetto è stato presentato il 16 settembre presso la Camera di commercio di Milano dal sindaco Giuliano Pisapia, che in forza del suo ruolo istituzionale ricopre la carica di Presidente della Fondazione.
Il 7 agosto la Camera ha finalmente approvato il disegno di legge contenente le misure urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare quella giovanile, e della coesione sociale. Gli obiettivi? Aumento delle assunzioni a tempo indeterminato, miglioramento del funzionamento del mercato del lavoro e del sistema di tutele per i lavoratori.