Digitale

Si chiude il progetto PRIN volto a capire come il digitale possa favorire percorsi di citizen science per contribuire al benessere sociale e alla sostenibilità urbana. In questi due anni ha mappata tante best practice e sperimentato metodologie e strumenti: resteranno come patrimonio per il mondo della ricerca che si occupa di questi temi.
Una sentenza della Corte costituzionale obbliga l’amministrazione pubblica di Bruxelles a garantire modalità di accesso anche non digitali ai suoi servizi. Sportelli fisici, contatti telefonici o via posta sono infatti cruciali per includere le persone più fragili.
Percorsi di Secondo Welfare insieme a Nomisma ha realizzato un documento in 10 punti per affrontare la desertificazione commerciale dei territori. Uno strumento che propone un quadro concettuale condiviso con un approccio sociale e orientato alle comunità.
Il percorso del progetto Padova Social Welfare District, inizialmente sostenuto dal Fondo per l’Innovazione sociale, dice molto delle sfide legate a welfare e digitale. In questi anni, non tutto è andato secondo i piani del Comune veneto, ma sono stati raggiunti risultati interessanti. E non è detto che in futuro non arrivino nuovi fondi…
Grazie al supporto dell’Università di Firenze, il progetto Non Profit Digital Leaders misurerà l’impatto che le proprie attività formative avranno sulle organizzazioni partner. Un modo per verificare la validità dell’approccio e cercare di scalarlo a vantaggio di tutto il sistema non profit italiano.
Sono molte le sfide che il sistema sanitario, ormai irreversibilmente digitale, è oggi chiamato ad affrontare per continuare a rispondere ai bisogni delle persone. In questo quadro il ricorso alla blockchain può offrire risposte coerenti con l’idea di secondo welfare.
Una guida dedicata alla ricerca nei contesti digitali descrive i vantaggi che un ricorso integrato a metodi quantitativi e qualitativi può offrire alle fondazioni che desiderano basare i propri interventi sui dati e sulle prospettive provenienti dalle comunità in cui operano.
Il nostro Paese avanza in maniera disomogenea, e più lentamente degli altri Stati membri, verso gli obiettivi posti dall'Unione Europea per la digitalizzazione da raggiungere entro il 2030.
L’enorme potenziale dalla IA impone un approccio rigoroso: le scelte che incidono sulla salute delle persone devono infatti essere guidate da etica, trasparenza e controllo di appropriatezza. Anche per questo, secondo Antonio Monteleone, l'affidabilità dei sistemi IA richiede costante supervisione umana per garantire che dati e algoritmi siano ben gestiti, efficaci e sicuri.
L’adozione delle AI non è neutra e porta con sé un insieme di dicotomie che vanno individuate e rese visibili per tentare di risolverle. Questo vale anche e soprattutto in ambito sociale. Giorgio Merlo ci aiuta ad approfondirne alcune per capire come si possa governare questo grande cambiamento in atto.
La rivista Welfare e Ergonomia ha aperto una Call for Paper per il numero 1/2026, che ospiterà riflessioni, analisi e casi di studio su innovazioni, sfide e trasformazioni digitali nel campo del welfare. Studiosi e ricercatori possono mandare le proprie proposte entro il 25 settembre 2025.
Il progetto Non Profit Digital Leaders punta a formare oltre 5.000 volontari e operatori grazie alla guida dei cosiddetti Digital Leaders, che governeranno i processi per portare nuove conoscenze e competenze all’interno delle proprie organizzazioni. Parte del loro percorso di crescita sarà legato a una Comunità di pratica guidata da Tebat
Negli ultimi tre anni nell’ambito del programma ReadyForIT sono stati sperimentati gli Income Share Agreement, strumenti che supportano la formazione di giovani in difficoltà economica grazie a “investitori in capitale umano”. Abbiamo parlato di questi strumenti innovativi, e del loro impatto sulla logica di azione della Fondazione, con la Direttrice Generale Simona Torre.