crisi

In termini di povertà e deprivazione economica, i minori stanno pagando il prezzo più alto della crisi. Un fenomeno che si lega soprattutto alle difficoltà economiche dei genitori, che sempre più spesso perdono il lavoro a causa dell'andamento dell'economia italiana. E' quanto emerso nel corso del seminario “Gli strumenti della contrattazione sociale per contrastare le nuove povertà: l’Isee e il portale AIDA Cisl” che ha provato a capire come il fenomeno della povertà stia cambiando nel quadro della crisi economica.
Il 19 giugno Piero Fassino e Chiara Appendino si sfideranno al ballottaggio delle elezioni amministrative per diventare il prossimo sindaco di Torino. Nel tentativo di andare oltre le polemiche degli ultimi giorni e fare chiarezza su temi cruciali come la tenuta del welfare cittadino e la lotta alla povertà, abbiamo ai candidati concederci un'intervista in cui esporre la propria visione su diversi aspetti legati alle politiche sociali. Il Sindaco uscente ci ha concesso una lunga intervista che vi proponiamo in vista del voto.
Il prossimo 9 giugno uscirà il volume “Il Reddito d’Inclusione Sociale (ReIS). Le proposte dell’Alleanza contro la povertà in Italia” scritto dai componenti del gruppo scientifico dell’Alleanza contro la Povertà in Italia. Il libro illustra i contenuti della proposta di ReIS presentata a ottobre del 2014 e ne approfondisce gli aspetti tecnici e attuativi, analizzando gli ostacoli da affrontare, le strade per superarli e le ragioni a favore di ciascuna scelta suggerita.
Il blocco della mobilità sociale è stato individuato da tempo come una delle principali manifestazioni della disuguaglianza italiana ed è anche arcinoto l’effetto che ha nell’allargare il gap generazionale. L’ascensore sociale quindi non sale più. Anche perché sono diminuiti i piani alti. Un fenomeno che è ben visibile anche nel sistema delle imprese del nostro Paese, connotato da problemi endogeni ed esogeni che hanno portato alla diminuzione delle posizioni alte a disposizione dei giovani manager italiani.
Nato a Milano nel 1958, laureato in Economia Aziendale alla Bocconi, lavora per oltre 25 anni nel settore privato come manager di grandi aziende. Nel 2009 diventa direttore generale del Comune di Milano per Letizia Moratti. Dal 2010 al 2016 è amministratore delegato di Expo 2015 S.p.A e dal 2013 Commissario unico per Expo. Ora è il candidato del centrosinistra per le elezioni di Milano. Abbiamo chiesto a Beppe Sala di raccontarci qual è il suo giudizio sulla situazione sociale della città e, soprattutto, quali scelte intende intraprendere in tema di welfare qualora diventasse sindaco. Ecco come ci ha risposto.
La diffusione di nuove forme di povertà, l'aumento della disoccupazione (soprattutto giovanile), l’afflusso di un numero crescente di migranti, la necessità di trovare nuovi strumenti per conciliare vita e lavoro, l'emergenza casa: sono solo alcune delle grandi sfide che Milano ha dovuto affrontare negli ultimi anni, mettendo alla prova la propria capacità di reazione e, soprattutto, di innovazione. Ne abbiamo parlato con Stefano Parisi e Beppe Sala, candidati a sindaco di Milano nelle ormai prossime elezioni amminsitrative.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha presentato un progetto anti-spreco che garantirà migliaia di tonnellate di latte alle organizzazioni che aiutano chi si trova in povertà alimentare. Da un lato l’operazione garantirà un prodotto fondamentale per i programmi di assistenza agli indigenti. Dall'altro andrà a sostenere i produttori di latte, che si trovano a fronteggiare una situazione di crisi del settore sempre più complicata.
In occasione di Expo Milano 2015, Franca Maino, Lorenzo Bandera e Chiara Lodi Rizzini hanno avviato un progetto di ricerca empirica intorno al problema della povertà alimentare nel nostro Paese, al fine di evidenziare le dinamiche perverse che lo alimentano ma anche di raccontare i tentativi per contrastarlo. Il frutto di questo lavoro è il volume "Povertà alimentare in Italia: le risposte del secondo welfare", edito da Il Mulino, che affronta di petto il fenomeno nel quadro della più generale crisi del welfare.
Nella nostra intervista a Ivano Abbruzzi, Presidente della Fondazione L’Albero della Vita, vediamo come l’advocacy può concretizzarsi anche nella promozione di un nuovo approccio alla lotta alla povertà. Questa fondazione, infatti, attraverso l’attività di ricerca e la progettazione di interventi rivolti ai minori, sta promuovendo una visione che mette al centro il potenziale delle famiglie povere e le considera come le principali protagoniste dei progetti di uscita dalla povertà.
Per Garanzia giovani si apre la stagione del bilanci: si avvicina infatti la scadenza dei due anni di vita del programma e si discute del rifinanziamento. Nel tirare le somme, scontiamo però l’assenza di una cultura della valutazione. Schemi mentali manichei hanno infatti accolto Garanzia giovani prima ancora del varo del programma. Abbiamo quindi bisogno di un nuovo punto di vista: il programma è un concentrato di risposte alla crisi ed il primo passo è stato fatto. Un riformismo paziente richiede di ripartire dai successi e di trarre lezioni dagli errori.
In una società ferma sul piano demografico e sociale, un’economia poco competitiva e un settore pubblico che per decenni ha trasferito risorse «al contrario», l’unica chance di arrestare il declino è investire per il lungo periodo. Ricerca, innovazione, infrastrutture, tecnologia. E soprattutto capitale umano: asili, scuole, università, formazione, servizi sociali per l’inclusione, la conciliazione, il sostegno all’occupabilità.
Nonostante i tagli alle risorse economiche ed umane e la presenza di rigidità normative, sono numerosi i Comuni che hanno intrapreso percorsi di rinnovamento del welfare locale basati sulla collaborazione con gli attori sociali territoriali. Uno di questi è il Comune di Cinisello Balsamo che, presa coscienza del peggioramento e dei cambiamenti delle forme di povertà, ha avviato un percorso che ha portato all’istituzione di un tavolo sulle povertà con importanti funzioni progettuali e di coordinamento.
Il baratto amministrativo si presenta come uno strumento relativamente semplice: cittadini che offrono prestazioni lavorative in cambio dell’appianamento di una morosità fiscale nell’ambito dei tributi comunali. Per quel che riguarda l’applicazione, tuttavia, non sono poche le questioni che inficiano questa apparente semplicità e, soprattutto, la normativa cui i Comuni fanno riferimento per lo sviluppo della misura risulta spesso interpretata in maniera errata.
A partire dalle riflessioni condotte nel corso dello scorso anno, e in coerenza con le Linee di Indirizzo del Piano Territoriale Unitario emanate nell’ottobre 2015 dal Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria del Piemonte, Compagnia di San Paolo ha deciso di rafforzare il proprio impegno nei confronti del mondo carcerario italiano con il Progetto Libero 2016. Sul sito della fondazioni sono disponibili le linee guida per partecipare all'iniziativa.
Italian public healthcare cannot provide all services requested by a new society that is increasingly demanding, because of the social and cultural changes. Furthermore the long-lasting-economic crisis has exacerbated the situation by contributing to the impoverishment of Italian families and by increasing the number of people who fit in the ‘grey slot’ and who do not have the means to access private healthcare. In this context, it is fundamental to start a fruitful collaboration between public and private actors in order to elaborate and strengthen health sector proposals directed at satisfying citizens’ needs.
«L’edificazione del Welfare State a livello nazionale e l’integrazione sempre più stretta tra i Paesi del vecchio continente sono stati gli obiettivi politici e ideali più salienti del secondo Novecento. Nell’ultimo ventennio queste due costruzioni istituzionali sono entrate in una crisi profonda e, quel che è peggio, sembrano aver imboccato una rotta di collisione». Michele Salvati recensisce "Rotta di collisione. Euro contro Welfare?", ultimo saggio di Maurizio Ferrera dedicato alla crisi dell'Unione Europea.
Le polisportive per l’integrazione sociale sono oggi diffuse in tutto il territorio nazionale e rappresentano una forma di “innovazione silenziosa” fondata sulla capacità tipica delle cooperative sociali, e più in generale delle organizzazioni del Terzo Settore, di coordinare risorse pubbliche, private e comunitarie per trasformare la capacità di risposta di una comunità alla domanda di integrazione di cui sono portatrici le persone con disagi psicosociali. Ce ne parlano Andrea Bernardoni e Antonio Picciotti.
Come salvaguardare alti standard di welfare in modo sostenibile, trasformando il “libro dei sogni” in politiche concrete e realizzabili? Quali sono i modelli e le idee innovative che possono offrire soluzioni? Qual è il contributo del Terzo Settore a questo processo? Sono queste le domande che aprono il percorso di Share2016, un laboratorio aperto di idee e buone pratiche per Torino, promosso da amministratori pubblici e persone appassionate di politica.
Il Servizio Sanitario Nazionale da solo non riesce più a dare una risposta alle crescenti esigenze di una società in rapida trasformazione. In questo contesto è necessario avviare una proficua collaborazione tra soggetti pubblici e privati per realizzare proposte di assistenza sanitaria integrativa tese a soddisfare i nuovi bisogni dei cittadini: tra questi attori ci le Società di Mutuo Soccorso che ricoprono un ruolo fondamentale nella costruzione del welfare sussidiario.
Meno welfare agli immigrati, anche quelli che provengono da altri Paesi UE. Con questa proposta, David Cameron ha lanciato da qualche mese un attacco alla libertà di movimento dei lavoratori, uno dei pilastri portanti del mercato interno e dell'intera costruzione europea. Le reazioni di Bruxelles e dei Paesi dell'Est sono state finora molto negative. Ma dalla parte del premier inglese potrebbe ora schierarsi uno strano «compagno di letto»: il Partito socialdemocratico tedesco.
Secondo Dario Di Vico, a differenza dei mesi scorsi, gli ultimi dati prodotti dall’Istituto nazionale di statistica vanno tutti nella stessa direzione: il tasso di disoccupazione scende, gli inattivi anche e il tasso di occupazione sale. È la prima volta che si registra questa uniformità e la novità va salutata sicuramente con soddisfazione. Due però sono le considerazioni da fare immediatamente per non peccare di parzialità.
Il 14 dicembre a Torino è andato in scena lo spettacolo di Teatro forum “Dindi, grana, spiccioli e altre quisquilie!”. La serata è il frutto di un percorso teatrale sul tema delle difficoltà economiche svolto nell’ambito del progetto Contiamo Insieme, sviluppato da ActionAid in partnership con l'Associazione TeatroContesto, il CEPSI, il Dipartimento di Psicologia dell'Università degli Studi di Torino e realizzato grazie alla collaborazione della Città Metropolitana di Torino e il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Torino la Compagnia di San Paolo ha presentato i risultati conseguiti da ZeroSei, programma nato con l’obiettivo di stimolare l’attenzione e l’interesse degli enti nazionali e locali verso le esigenze e le potenzialità dei bambini. In due anni di progetto sono stati coinvolti nelle attività circa 50.000 bambini e 30.000 famiglie attraverso interventi integrati volti alla promozione del benessere psico-fisico, dello sviluppo cognitivo, sociale, di competenze artistiche e relazionali.