Welfare socio-culturale

Lo sviluppo di condizioni di reale benessere, autonomia ed equità oggi passa sempre più spesso anche dalla dimensione culturale. Un migliore accesso al sapere, il superamento del divario digitale, il contrasto all’analfabetismo funzionale, la diffusione opportunità di informazione, l’aggiornamento delle conoscenze, la partecipazione momenti di coesione e di interazione “civica” sono infatti sempre più importanti per formare cittadini coscienti delle sfide che deve affrontare la nostra società.

Per questo abbiamo iniziato a parlare di esperienze di welfare socio-culturale, in grado cioè di tenere insieme le diverse e numerose declinazioni della cultura con la tutela del benessere complessivo della persona al fine di permetterne un empowerment solido e continuativo.

In questo senso appare particolarmente significativa la nascita e lo sviluppo di luoghi come biblioteche, centri culturali e poli museali in grado di generare e rafforzare questa sinergia. Spazi di aggregazione per le comunità, luoghi dove studiare, sperimentare la promozione del lavoro agile e sostenere misure di conciliazione o, ancora, laboratori in cui costruire processi di inclusione per individui e gruppi che corrono il rischio di restare ai margini della società.

Ve le raccontiamo in questa sezione.

La città trentina sta sperimentando un nuovo modo di costruire le politiche giovanili, basato su ascolto, partecipazione e collaborazione tra giovani e istituzioni. In questo articolo un po' di riflessioni che possono offrire spunti utili a chi vuole rendere le comunità più aperte e inclusive.
Può essere la chiave per la costruzione di nuove infrastrutture civiche e benessere comunitario. Ma occorre riflettere sulla tensione tra missione e compliance per delineare vere traiettorie strategiche necessarie all'innovazione culturale dei sistemi di welfare locale.
Costruire momenti di accoglienza dedicati può aiutare a trasformare il disorientamento in un'esperienza che crea appartenenza, con effetti positivi anche sulle organizzazioni che li promuovono.
Le iniziative di risparmio incentivato possono offrire maggiori opportunità ai giovani provenienti da famiglie in difficoltà. L’esperienza della Fondazione Ufficio Pio, con i programmi Percorsi, Will e Will Torino.
Questa piattaforma digitale sviluppata da Riverrun favorisce la nascita di archivi partecipativi comunitari nei luoghi marginali d’Italia, utilizzando la memoria come volano di riattivazione sociale e invenzione di una nuova collettività. Ora vuole arrivare ovunque serva riaccendere la voce di un luogo.
L’ultima tappa dei nostri approfondimenti sul progetto “Insieme per il Bosco” realizzato a Seveso ci porta alla scoperta di pratiche artistiche socio-ecologiche realizzate in uno dei luoghi simbolo del disastro dell’Icmesa del 1976.
Andiamo a conoscere meglio il progetto nato sul territorio di Seveso e Meda per raccoglie memorie collettive attraverso pratiche, relazioni socio-ecologiche e apprendimento sociale. Con l’obiettivo di leggere con uno sguardo diverso il disastro dell’Icmesa del 1976 e le sue conseguenze sulla comunità.
Il numero 1/2025 della Rivista Solidea esplora le trasformazioni sociali, urbane e culturali e immagina i possibili scenari in cui ci troveremo a vivere nei prossimi anni. Tra i contribuiti c'è anche un articolo di Percorsi di secondo welfare, in cui si riflette sul futuro del welfare italiano
Continuano le riflessioni nate nell’ambito di “Insieme per il Bosco”, progetto che raccoglie memorie collettive fatte di pratiche, relazioni socio-ecologiche e apprendimento sociale sul territorio che nel 1976 venne colpito dal disastro dell’Icmesa.