Rassegna Stampa
Rassegna 2W

Il secondo welfare sui giornali • 10 marzo 2022

Oggi sui giornali si parla di ius scholae in Parlamento e la Generazione Zero raccontata dalla Fondazione Bruno Visentini.

Rassegna 2W è un nuovo strumento con cui vogliamo segnalare gli articoli, gli approfondimenti e le opinioni più interessanti che escono sui giornali e che riguardano i temi legati al (secondo) welfare. Dove possibile – se disponibili online o accessibili attraverso altri canali – linkiamo le fonti. Altrimenti ci limitiamo a riportare brevemente i contenuti che riteniamo più significativi.

Compatibilmente con le tante cose che facciamo cerchiamo di pubblicare la Rassegna 2W ogni giorno, entro l’ora di pranzo. Prima che sul sito la trovate sui nostri social, sotto forma di card visuali (disponibili alla fine di questa pagina): pensiamo sia il modo migliore per veicolare rapidamente questo nuovo format, che vive di velocità. E intanto continueremo a pubblicare le rassegne dedicate a singoli articoli online, come abbiamo sempre fatto.

Speriamo così di stimolare ulteriormente il dibattito pubblico intorno al welfare che cambia. Buona lettura!


Il partito dello Ius Scholae
Carlo Bertini, La Stampa

La proposta di legge ribattezzata “Ius scholae” andrebbe a conferire la cittadinanza dopo un ciclo scolastico. Il testo è stato approvato ieri in commissione Affari Costituzionali. Hanno votato a favore Pd, 5Stelle, Leu, Iv, Forza Italia. La data del voto sugli emendamenti sarà fissata la prossima settimana.

Il 29% dei ragazzi vede il proprio futuro all’estero
Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore

Quasi 3 giovani su 10 vedono il proprio futuro fuori dall’Italia. 2 su 10 hanno un fratello o una sorella Neet. Il principale fattore di angoscia risiede nel ricercare un lavoro soddisfacente. Cresce l’attenzione sui percorsi di scuola-formazione e lavoro, considerati sempre più prioritari. È l’identikit della Gen Zero che emerge nell’indagine della Fondazione Bruno Visentini.

Il 2020, anno nero per i giovani in Italia
G.Pog, Il Sole 24 Ore

Secondo la Fondazione Bruno Visentini, il divario retributivo di genere tra i lavoratori dai 25 ai 34 anni è aumentato in modo considerevole passando dall’1,3% del 2007 al 4,6%. Anche tra gli occupati tra 15 e 29 anni, tra il 2019 e il 2020, si rileva un calo del 1,5% per i maschi che per le donne è più che triplo (-5%). Peggiora anche l’indicatore relativo a reddito, ricchezza e welfare.

 

Rassegna 2W 10.03.22