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Come spesso vi abbiamo raccontato (ad esempio qui e qui), la normativa del welfare aziendale contiene al suo interno svariate soluzioni: si va dalle prestazioni e gli interventi più vicini alla sfera dei bisogni sociali (come la sanità integrativa, la previdenza complementare e il rimborso delle spese scolastiche e dell’assistenza a familiari anziani e non autosufficienti) per arrivare alle misure più legate al tempo libero e ai cosiddetti fringe benefit.

All’interno di questi ultimi ambiti c’è quello dei viaggi, il quale consente ai lavoratori e alle lavoratrici di spendere parte del proprio conto welfare per acquistare biglietti o prenotare strutture per le loro vacanze. Nel recente passato sono nate anche alcune società che si propongono di agevolare i dipendenti nella scelta di soluzioni di viaggio e attività ricettive: tra queste c’è Salabam, realtà che propone servizi B2B interfacciandosi con le piattaforme dei principali provider di welfare aziendale.

“L’interesse che registriamo per i nostri servizi di prenotazione on-line sui portali welfare dimostra che il viaggio e la vacanza sono ormai considerati dalle famiglie italiane parte integrante del loro benessere”, ci spiega Diego Furlani, COO e co-founder della società. “Ma Salabam non è un normale sito di prenotazioni”, continua Diego Furlani. “La nostra flessibilità tecnologica e le competenze del nostro staff ci hanno permesso di esaltare nel nostro servizio, l’usabilità da un lato e la sicurezza dall’altro.”

“Usabilità e facilità d’uso sono essenziali perché le aziende propongono questo servizio ai loro dipendenti che, non sempre, sono abituati agli acquisti on-line. Allo stesso tempo le imprese tengono tantissimo a fornire un servizio sicuro e affidabile ai loro collaboratori: rispondiamo a questa esigenza con un mix di tecnologia e intervento umano che si traducono in controlli continui sulle prenotazioni effettuate dagli utenti e una preselezione delle strutture che presentiamo. Questa preselezione è basata su qualità e professionalità”, conclude Furlani.

Tempo libero e fringe benefit nei piani di welfare aziendale

Tali tipologie di intervento, pur non evidenziando una chiara ragione sociale come altre prestazioni di welfare aziendale, consentono una maggiore spendibilità dei conti welfare dei lavoratori. Alcune categorie di dipendenti, come ad esempio i più giovani, possono infatti non avere specifiche necessità legate alla sfera della genitorialità o al sostegno a genitori anziani. Le spese legate al tempo libero rendono così maggiormente fruibile il welfare di natura aziendale.

Inoltre, come vi abbiamo raccontato anche qui, in un periodo come quello attuale in cui molte attività economiche del settore turistico hanno ridotto drasticamente il proprio volume di affari a causa della pandemia e del lockdown, questo genere di risposte consente di avere nuove opportunità per far ripartire l’economia di alcuni comparti. Anche se non vi sono evidenti finalità sociali, dunque, le prestazioni che rientrano nella normativa del welfare aziendale legate al tempo libero possono rappresentare delle soluzioni interessanti per imprese e lavoratori, in particolare in ottica di miglioramento del clima aziendale e dei rapporti, fidelizzazione e attaccamento.