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Primo Welfare / lavoro

Coronavirus e smart working: arrivano alcuni chiarimenti

Le aziende situate in Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli, Emilia Romagna e Liguria potranno adottare il lavoro agile in via semplificata fino al 15 marzo
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Come vi abbiamo raccontato qui, attraverso l’approvazione del Decreto "Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19" dello scorso 23 febbraio il Governo ha introdotto la possibilità per le imprese situate nelle zone a rischio contagio da Coronavirus-Covid 19 di applicare in maniera automatica il lavoro agile, anche in assenza di un accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro. 

Il 25 febbraio, con un ulteriore Decreto, l’Esecutivo ha fornito alcune precisazioni in merito alle modalità e le prassi che le aziende dovranno seguire per avviare lo smart working in questa modalità semplificata. In particolare, il documento stabilisce che tale intervento potrà essere adottato dalle organizzazioni con sede in Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Liguria. In assenza di un prolungamento della situazione emergenziale, tale possibilità sarà valida fino al 15 marzo 2020.

Inoltre, il Decreto stabilisce la possibilità di attivare la modalità di lavoro agile semplicemente inviando l’informativa sulla sicurezza al lavoratore: non sarà invece necessario inviare l’accordo al Ministero, come invece è stabilito dalla legge 81/2017 che regolamenta la materia.

Grazie a queste opportunità, approvate ad hoc per questa situazione emergenziale, è auspicabile che alcune realtà produttive possano proseguire almeno le attività più importanti. Come evidenziato da molti infatti l’attuale condizione rischia – tra le altre cose – di generare un impatto negativo sul fronte economico e produttivo per tutto il nostro Paese. Pur non essendo la soluzione definitiva al problema, lo smart working rappresenta uno strumento immediatamente disponibile: si tratta – come abbiamo già sottolineato qui – di una "sfida nella sfida" in quanto chiede a tutti i soggetti coinvolti un impegno concreto e un’apertura all’innovazione.


Riferimenti

Decreto 25 febbraio 2020, Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. (20A01278)