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Recensioni

ActionAid ha pubblicato la decima edizione del rapporto “L’Italia e la lotta alla povertà nel mondo”. Marco de Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia, presenta i principali contenuti. In tutti questi anni ActionAid ha monitorato i flussi di Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) e le politiche di contrasto alla povertà in Italia, due binari paralleli e non concorrenziali tra loro, utili a promuovere una visione organica e ampia sul contrasto alla povertà.
Il tema delle tutele del lavoro autonomo è al centro del volume “Libertà e lavoro dopo il Jobs Act. Per un garantismo sociale oltre la subordinazione”, di Giuseppe Allegri e Giuseppe Bronzini. Gli autori storicizzano all’interno delle lotte di classe la posizione del lavoro autonomo e indipendente di oggi, facendoci comprendere come esso sia portatore non soltanto di rivendicazioni economiche e di tutela ma anche di una visione progressista e innovativa delle relazioni di lavoro tout court. La recensione è a cura di Vittorio Sergi.
Il Quaderno di approfondimento "La residenzialità per gli anziani: possibile coniugare sociale e business?", curato da Assoprevidenza e Itinerari Previdenziali, affronta il tema della residenzialità per anziani proponendo due azioni per affrontare la sfida dell'invecchiamento: l’introduzione di una copertura di LTC obbligatoria e la possibilità di coniugare sociale e business attraverso il mercato.
Quando si parla di welfare privato si fa riferimento anche alle organizzazioni ecclesiali e al contributo della Chiesa Cattolica al contrasto alla povertà e all’accoglienza. Ma è giusto che determinati servizi sociali siano svolti da un’organizzazione religiosa come la Chiesa Cattolica? Se si, che peculiarità devono avere? Cerca di rispondere a questi interrogativi Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana di Torino, nel volume “Per carità e per giustizia”, qui recensito da Paolo Pantrini.
«L’edificazione del Welfare State a livello nazionale e l’integrazione sempre più stretta tra i Paesi del vecchio continente sono stati gli obiettivi politici e ideali più salienti del secondo Novecento. Nell’ultimo ventennio queste due costruzioni istituzionali sono entrate in una crisi profonda e, quel che è peggio, sembrano aver imboccato una rotta di collisione». Michele Salvati recensisce "Rotta di collisione. Euro contro Welfare?", ultimo saggio di Maurizio Ferrera dedicato alla crisi dell'Unione Europea.
“Io non mi arrendo. Bambini e Famiglie in lotta contro la Povertà” è il titolo della ricerca realizzata dalla Fondazione Emanuela Zancan e promossa dalla Fondazione L’Albero della Vita. Lo studio ha approfondito la condizione di vita delle famiglie fragili con figli minori e si è posto l’obiettivo di cogliere la multidimensionalità dei problemi che interessano le famiglie in povertà approfondendo la questione dell’utilità degli aiuti ricevuti e della mancanza di aiuti di cui invece le famiglie avrebbero bisogno.
Franca Maino e Giulia Mallone hanno curato, per la casa editrice ESTE, un volume sul welfare aziendale nelle piccole e medie imprese pubblicato a dicembre 2015. Il manuale, disponibile sul sito di ESTE, include numerosi contributi di studiosi e professionisti che hanno approfondito le tematiche più rilevanti per quanto riguarda la diffusione del welfare aziendale nel tessuto produttivo del nostro paese.
Il tema dell’impact investing è ormai centrale nel dibattito sul futuro del welfare. E così, seppur con un certo ritardo rispetto ad altri Paesi, finalmente anche in Italia si iniziano a vedere valide riflessioni che possono contribuire a identificare gli strumenti di finanza sociale più adeguati al nostro contesto nazionale. Un significativo apporto in tal senso è fornito da un recente saggio curato da Stefano Zamagni, Paolo Venturi e Sara Rago, pubblicato nell’ultimo numero della rivista Impresa Sociale.
É stato pubblicato il nuovo working paper del Laboratorio di Politica Comparata e Filosofia Pubblica (LPF) del Centro Einaudi. Curato da Beatrice Magni e Francesca Pasquali, “Giustificare il welfare state. Ragioni a confronto” offre diversi spunti interessanti a coloro i quali si occupano di politiche sociali, poiché mira a definire ed approfondire le ragioni di carattere normativo che determinano l’intervento pubblico sul fronte del welfare.
Il volume "NEET. Giovani che non studiano e non lavorano" di Alessandro Rosina, docente dell’Università Cattolica di Milano, vuole fornire ai non esperti del settore alcuni strumenti per approfondire il fenomeno dei NEET, che da qualche anno al centro delle riflessioni sulla condizione giovanile e sul mercato del lavoro italiano. Il testo si presenta come un’agile compendio del dibattito italiano sul tema e fornisce al lettore alcuni agevoli punti di accesso per approfondirne i diversi aspetti della questione.
Il Rapporto "I Profili del volontariato italiano. Un popolo che si impegna per una società più coesa", promosso da Fondazione Volontariato e Partecipazione e Banco Popolare, è il frutto della necessità di avere dati attendibili e scientificamente rilevanti sul volontariato nel nostro Paese. Sebbene questo sia un fenomeno di una certa importanza, non esistevano rilevazioni significative a livello nazionale. Da qui lo sviluppo di un articolato lavoro di ricerca, che attraverso i dati raccolti mostra un quadro composito e particolareggiato del volontariato italiano.
Il volontariato e l’associazionismo sono un’importante componente della società italiana, in particolar modo a livello locale, dove spesso collaborano con le varie amministrazioni in diversi settori delle politiche pubbliche. Per rilevare le caratteristiche e le criticità dell’associazionismo cittadino, il Comune di Milano, in partenariato con il CSV, ha promosso una ricerca che abbiamo recensito per voi.
Nelle società più ricche la crescita dell’occupazione da sola non è sufficiente a contrastare il fenomeno della povertà. In tali contesti le politiche di lotta alla povertà dovrebbero pertanto consistere in un mix di interventi volti ad esempio all’aumento del numero di lavoratori per famiglia e alla compensazione del costo dei figli attraverso politiche fiscali e trasferimenti monetari.
L’OECD lo scorso mese ha pubblicato un corposo rapporto che affronta con una certa precisione il fenomeno dell’impact investing, cui come sapete abbiamo anche noi da tempo iniziato a dedicare qualche riflessione. L’aspetto particolarmente significativo di “Social Impact Investment. Building the Evidence Base” è la sua vocazione ad offrire indicazioni di policy agli stati membri dell’OECD e quindi anche all’Italia. Lo ha letto per noi Giulio Pasi riportando alcuni aspetti interessanti.
“Attori e territori del welfare. Innovazioni nel welfare aziendale e nelle politiche di contrasto all’impoverimento”, nasce a partire dall’attività svolta a Bologna dal Tavolo Tematico fareWELfare. Un progetto che ha l’obiettivo di favorire il dialogo continuativo e sistematico tra i diversi attori pubblici e privati che operano nell’area del welfare e delle politiche sociali sul territorio bolognese.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha pubblicato "Alla prova della crisi. L'innovazione sociale in provincia di Cuneo: secondo rapporto". L'indagine, sviluppata in collaborazione con IRES Piemonte, ha cercato di comprendere se, come e perché le strategie seguite dalla Fondazione negli ultimi anni - sviluppate in un'ottica di innovazione sociale - abbiano generato frutti per il territorio.
L’Osservatorio Sociale Europeo ha di recente pubblicato i risultati della ricerca "Providing Welfare through Social Dialogue”, incentrata sul “welfare occupazionale volontario” (WoV), ovvero sulle prestazioni sociali fornite su base volontaria in seguito a un accordo bilaterale fra le parti sociali o un’iniziativa unilaterale intrapresa dai datori di lavoro.
Negli ultimi vent'anni, a seguito delle diverse riforme sociali e del mercato del lavoro susseguitesi nel tempo, nel nostro Paese si è creata una società sempre più duale. Da una parte c'è chi gode di tutti i diritti, dall’altra chi al contrario non può godere di forme significative di protezione sociale. E' questo il presupposto del libro "La maggioranza invisibile" di Emanuele Ferragina.
UBI Banca, con il supporto scientifico del Centro Studi AICCON, ha pubblicato la terza edizione dell' “Osservatorio UBI Banca sulla Finanza ed il Terzo Settore”, indagine volta ad approfondire diversi aspetti legati al fabbisogno finanziario del Terzo Settore. La ricerca si è concentrata in particolare sulla situazione delle cooperative sociali e su quello delle fondazioni.
Uno sguardo critico al diversity management. E’ la proposta di Maria Cristina Bombelli e Alessandra Lazazzara in un articolo interessante nel contenuto ma anche del metodo: finora, infatti, i contributi scientifici pubblicati in Italia in materia di diversity si sono limitati per lo più a passare in rassegna le best practice aziendali senza valutarne l’efficacia o verificarne l’implementazione.
E' stato pubblicato il rapporto sui servizi educativi per la prima infanzia dell’Emilia-Romagna il quale conferma che, con poco più di 1.000 nidi d’infanzia e 38.278 posti, la regione si mantiene in linea con gli obiettivi europei, nonostante si registri per la prima volta dopo molti anni un calo dei bambini iscritti (-2,7%).
Che la famiglia sia il pilastro del welfare italiano è noto, ma anche l’associazionismo familiare sta acquisendo una rilevanza crescente, nonostante la sua conoscenza sia limitata. Per colmare questa lacuna, l’Assessorato al Welfare della Regione Umbria ha promosso la ricerca “L’associazionismo familiare in Umbria: cura, dono ed economia del bene comune”.
“Perdere e ritrovare il lavoro. L’esperienza della disoccupazione al tempo della crisi” è un volume di M. Ambrosini, D. Coletto e S. Guglielmi edito da Il Mulino che raccoglie i risultati della prima indagine realizzata in Italia sulla disoccupazione in età adulta. Svolta da un’équipe del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano, la ricerca parte dalla constatazione che, se oggi si parla molto di più della disoccupazione, poco si sa, invece, dei disoccupati. Generalmente, infatti, le analisi statistiche ce ne illustrano le caratteristiche sociografiche, ma non ci parlano del loro vissuto, delle ripercussioni, delle risorse a cui fanno riferimento, delle risposte che cercano di elaborare.