Dossier

Il Centro Medico Santagostino è un poliambulatorio medico inaugurato nel 2009 e promosso da Oltre Venture, società di investimento ispirata alla Venture Philantrhopy. Scopo del progetto è affermare un modello sanitario innovativo, che offra prestazioni specialistiche a prezzi accessibili e di elevata qualità, cioè una soluzione che colmi il gap tra costi elevati del mercato e mancanza di offerta da parte del pubblico.
Che la povertà in Italia sia drasticamente in aumento è ormai chiaro per tutti. Ma chi sono i poveri oggi? Capirlo è fondamentale, al fine di potere implementare politiche di contrasto veramente efficaci. Se ne è discusso a Parma, al convegno "Nuovi poveri: la crisi e le capacità di risposta".
Lo stabile di via Scarsellini 17 è frutto di un accordo tra Comune di Milano e due dei maggiori consorzi edilizi del capoluogo lombardo. Il complesso, che per metà è soggetto a regole di edilizia convenzionata, rappresenta un buon esempio di cohousing, ovvero la condivisione di alcuni spazi tra residenti e comunità, e mira allo sviluppo di un'innovativa rete di cooperazione che coinvolga attivamente i condomini dello stabile. Un'interessante modello che, nella sua semplicità, può rappresentare un'importante opportunità in questo frangente storico.
Con la crisi economica torna la povertà abitativa, un problema che deve essere affrontato attraverso l’uso di strumenti nuovi, tra cui il social housing, politica abitativa ancora poco diffusa, ma con un grande potenziale di aspetti virtuosi. Come dimostra Parma Social House, un ambizioso progetto che dovrebbe portare alla costruzione di 852 alloggi a prezzo sostenibile.
Il contratto di rete è una forma di cooperazione interaziendale attraverso cui più imprese uniscono competenze e risorse allo scopo di investire in ricerca e sviluppo e accrescere la propria competitività sul mercato mantenendo, al contempo, autonomia e identità. I vantaggi della rete non si riducono allo sviluppo e alla crescita, ma possono produrre impatti positivi anche in tema di welfare, ad esempio nel settore della sanità e della formazione, con ricadute importanti sull’intero territorio.
Il welfare aziendale è oggi un “tassello” che integra risorse, prestazioni e servizi che il welfare state pubblico non può assicurare. Ma è davvero per tutti? Se è vero che le grandi imprese si avvicinano sempre più spesso al welfare aziendale, cosa succede ai lavoratori delle numerose PMI che costituiscono l’ossatura produttiva del nostro Paese? Riproponiamo un articolo pubblicato su Vita Magazine di febbraio.
Dopo aver raccontato l’esperienza di GIUNCA di Varese, continuiamo a parlare di reti d’impresa nate per fornire servizi di welfare ai propri dipendenti. In occasione di uno degli incontri di formazione su welfare aziendale e conciliazione famiglia-lavoro organizzati nell’ambito della Rete Territoriale di Conciliazione di Pavia, abbiamo incontrato le protagoniste della costituzione della Rete del BioNetwork di Pavia.
E’ stato sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil insieme alle Associazioni datoriali dell’industria, dell’artigianato, del commercio e dei servizi, l’accordo che istituisce il Fondo di garanzia per lavoratori in difficoltà. L’obiettivo è tutelare il reddito dei lavoratori collocati in cassa integrazione erogando anticipatamente le indennità.
A cinque anni dall’istituzione del SEIF, il Social Enterprise Investment Fund, il Department of Health britannico ha affidato al Third Sector Research Centre e all’Health Services Management Centre il compito di valutare l’efficacia del programma che dal 2007 distribuisce grants per sviluppare l'impresa sociale nel settore della sanità.
Si parla di Motech. L’offerta di servizi che, come spiega Maurizio Ferrera, sfruttano la tecnologia più avanzata per “prendersi cura” delle persone. “Motherly technology”, insomma. Lo spirito imprenditoriale femminile al servizio della società, per fornire quei “servizi dolci” che le donne tradizionalmente svolgono in famiglia. Si può, partendo dal recente intervento di Ferrera, arrivare a una più puntuale classificazione dei servizi motech di cui abbiamo bisogno? Una lista non esaustiva, destinata a crescere e a coprire tutte le esigenze della vita quotidiana. Dalle più importanti di natura sociale e sanitaria, a quelle che non rientrano necessariamente nell’area del welfare.
E’ stato presentato lo scorso 18 settembre il rapporto annuale del CNEL sul mercato del lavoro. Il Rapporto 2011-2012 ripercorre da un lato i cambiamenti intervenuti nella struttura produttiva e nel mercato del lavoro nazionali, e dall’altro tenta di offrire una previsione delle linee di tendenza per i prossimi anni.
L’esecutivo guidato da Mario Monti ha accompagnato la severa riforma fiscale a provvedimenti mirati a modificare la legislazione in materia di lavoro e competitività dei servizi. Interventi che, non lasciando inalterato il sistema di welfare, influiscono inevitabilmente sul costo sociale della crisi finanziaria. Questo è lo scenario descritto dal recente studio pubblicato da Swiss Re, che presenta un'analisi del contesto macro-economico, demografico e sociale del paese al fine di aprire alla discussione circa le sfide e le prospettive di sviluppo del settore assicurativo in Italia.
La maternità spinge ancora le donne a non lavorare o abbandonare l’impiego, e costituisce la maggiore causa di discriminazione sul lavoro e di licenziamento. Un problema che non dipende solo dalla mancanza di servizi per l’infanzia, ma anche da condizionamenti culturali e motivi economici, come l’eccessiva onerosità delle rette degli asili rispetto ai livelli salariali. Se nel Mezzogiorno una giovane su tre è un Neet, not in education, employment or training, ben un quarto delle giovani donne fino a 29 anni non studia, non partecipa a un percorso formativo e non lavora. Con l’avvio della programmazione dei fondi europei 2007-2013 la Regione Puglia ha scelto di investire sull’esigibilità dei diritti sociali di tutti i cittadini, e in particolare delle cittadine pugliesi. Con l’obiettivo di dimostrare che gli investimenti “produttivi” generano nuova e buona occupazione, e concorrono a determinare le condizioni di attrattività del territorio.
Il progetto di Italia Lavoro La.Fem.Me - Lavoro Femminile nel Mezzogiorno è nato con l'obiettivo di incentivare l'occupazione femminile attraverso la sperimentazione di misure di conciliazione famiglia-lavoro nelle aziende delle quattro regioni italiane dell’Obiettivo Convergenza.
Il 7 giugno 2012 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Piano nazionale per la famiglia, il primo tentativo in Italia di fornire un quadro complessivo e alcune linee di indirizzo omogenee in merito alle politiche familiari, superando la frammentazione delle (poche) esperienze in atto.
Dal 2010 Regione Lombardia considera la conciliazione tra famiglia e lavoro uno degli obiettivi primari del proprio intervento. Tra le iniziative avviate in tal senso segnaliamo l'esperienza positiva della rete di Lecco, che ha portato alla pubblicazione di un interessante studio sul mercato del lavoro femminile.
Come affrontare la crisi economico-finanziaria e occupazionale che investe il nostro paese ormai dal 2008? Una strada è trovare delle soluzioni a livello locale che rispondano da vicino alle richieste ed esigenze dei cittadini e dei territori. Le Fondazioni bancarie, che hanno come riferimento un bacino territoriale ben definito, spesso si candidano a offrire risorse e a sostenere e promuovere progetti di innovazione. Sotto questo profilo la Fondazione CRC ha messo a punto una serie di misure molto interessanti, così come risulta anche dal Rapporto annuale 2011, recentemente presentato a Cuneo.
Compact è l'accordo, siglato nel 1998 dal governo di Tony Blair, che regola i rapporti tra la pubblica amministrazione inglese e le organizzazioni del Terzo settore in materia di politiche sociali. “Compact” significa letteralmente “patto”, “accordo”, ma è anche il termine con cui nel Regno Unito si fa riferimento al documento (e alle sue successive modifiche) e, contemporaneamente, al sistema di governance, politics e social policies sviluppatosi seguendo i principi in esso contenuti.
Un volume di entrate stimato in 67 miliardi di euro, 235 mila organizzazioni, 488 mila lavoratori impiegati. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca di Unicredit Foundation sul valore economico del Terzo Settore in Italia.
Una panoramica della situazione italiana in materia di politiche di conciliazione, dall’attuale normativa di riferimento, considerando le proposte della recente riforma del lavoro del Ministro Fornero, fino a presentare il piano pensato dal Ministro Riccardi per favorire e migliorare la conciliazione famiglia-lavoro.
Le numerose iniziative realizzate in ambito di conciliazione tra vita familiare e lavorativa dalla Regione Lombardia riflettono un significativo cambio di approccio rispetto al tema del welfare: l’amministrazione lombarda ha iniziato a lavorare per il progressivo coinvolgimento dei tanti soggetti, pubblici e privati, che operano sul territorio.