Glossario della digitalizzazione e dell’innovazione didattica

Dall'intelligenza artificiale alla peer education, passando dagli strumenti più innovativi fino ai metodi sperimentali: termini per orientarsi tra le trasformazioni che il digitale sta portando nella scuola italiana

Nell’ambito di Nova Schol@, progetto realizzato da Secondo Welfare con il supporto di Bolton Hope Foundation, abbiamo studiato e raccontato come la digitalizzazione possa essere la chiave per realizzare un modello di didattica innovativo, aperto, non convenzionale e capace di favore l’inclusione sociale. 

Durante questo percorso abbiamo incontrato tanti concetti interessanti che qualificano questa area di analisi così sfidante per il futuro del nostro Paese.  Li trovate di seguito. 

 

Intelligenza artificiale per innovare la didattica
L’intelligenza artificiale, spesso indicata come AI (acronimo dell’inglese artificial intelligence) è l’abilità di un computer di svolgere funzioni tipiche della mente umana: non solo capacità di calcolare o elaborare conoscenza, ma abilità che riguardano il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione spaziale e temporale, la creatività, l’intelligenza sociale, la capacità di comprendere un contesto e di risolvere problemi. L’intelligenza artificiale apprende, ragiona, si autocorregge e tramite questi processi realizza gli output richiesti simulando l’intelligenza umana.

Innovatori in prima linea
L’animatore digitale è una figura prevista in ogni scuola italiana dal PNSD – Piano Nazionale per la Scuola Digitale – allo scopo di promuovere innovazione e digitalizzazione all’interno degli istituti. È un docente che, insieme al Dirigente Scolastico e al Direttore Amministrativo, coordina le attività di innovazione digitale previste all’interno della scuola dal proprio PTOF – Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Nello specifico, si occupa di attività quali: formazione interna alla scuola, volta a diffondere la cultura e le pratiche innovative e digitali; coinvolgimento degli studenti nell’organizzazione di attività digitali; creazione di soluzioni innovative per la scuola coerenti con i bisogni scolastici.

Spazi innovativi per imparare
Le Aule Laboratorio Disciplinari sono una configurazione innovativa dello spazio scolastico: a differenza del setting indifferenziato della tradizionale “classe”, queste aule sono organizzate, progettate e allestite in base alle caratteristiche e alle necessità dettate da una specifica materia di studio. Il docente può dunque adeguare lo spazio (arredi, libri, materiali, device, ecc) ponendo l’accento sulle attività laboratoriali che in esso possono essere svolte. L’aula come spazio fisico non è riferita alla classe ma al docente: saranno gli studenti a spostarsi nella scuola a seconda della materia che dovranno seguire e non i docenti a cambiare aula. 

Aule Laboratorio Disciplinari è una metodologia che fa parte delle Idee di Avanguardie Educative.

Un movimento che cambia la scuola
Avanguardie Educative è un movimento di innovazione che mette a sistema le esperienze più significative di trasformazione della scuola italiana. Nato come iniziativa di INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, che indaga e sostiene le esperienze innovative in Italia) insieme a 22 scuole fondatrici che hanno sottoscritto il Manifesto Programmatico per l’Innovazione, ha come obiettivo l’individuazione, il supporto, la diffusione e la messa a sistema delle pratiche e dei modelli educativi che ripensano la Didattica, il Tempo e lo Spazio del “fare scuola”.  Avanguardie Educative è un movimento aperto a tutte le scuole che desiderano innovare la didattica, anche e soprattutto applicando le cosiddette “Idee di Avanguarie Educative” ovvero i percorsi di innovazione – e le metodologie didattiche – contenuti nel Manifesto

La famosa Didattica A Distanza
DAD è l’acronimo di “didattica a distanza” e indica la modalità di insegnamento svolta senza la presenza fisica in aula di studenti e docenti, ma tramite la mediazione di uno schermo e di dispositivi connessi a internet. La DAD permette dunque di creare una “classe virtuale” attraverso l’utilizzo di piattaforme che consentono la gestione delle lezioni. Questa modalità si è diffusa durante il 2020 in concomitanza con l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, che ha costretto a casa gli studenti (e gli insegnanti) per contrastare la diffusione del virus.

Argomentare e dibattere a scuola
Il Debate è una metodologia che consiste nel confronto tra due gruppi di studenti che sostengono e controbattono su un determinato argomento assegnato dal docente: un gruppo si schiererà come “pro” rispetto all’argomento (o all’affermazione) e un gruppo come “contro”. Il dibattito che nasce è una discussione formale, con regole e
timing definiti. Il Debate ha l’obiettivo di stimolare il pensiero critico e aperto, sviluppare competenze di public speaking, di ascolto, di autostima e autovalutazione. Durante il dibattito non si possono utilizzare supporti digitali.

Debate è una metodologia che fa parte delle Idee di Avanguardie Educative.

Didattica Digitale Integrata
DID è l’acronimo di “didattica digitale integrata” e indica la modalità di insegnamento che integra e commistiona lezioni a distanza con attività svolte in presenza: l’utilizzo quindi delle piattaforme digitali e del luogo fisico scolastico crea un
continuum tra l’aula virtuale e quella fisica. Un esempio di didattica digitale integrata può essere costituito dalla DAD.

La didattica ibrida
La Didattica Blended (o didattica ibrida) è quel tipo di insegnamento (e apprendimento) che ibrida e combina la didattica in presenza con quella a distanza individuando soluzioni di apprendimento e insegnamento innovative. Questa tipologia di didattica prende in considerazione “i luoghi di studio” in modo orizzontale e decentrato e li declina a seconda degli obiettivi didattici: ad esempio, l’approfondimento dei contenuti “teorici” può essere demandato allo studio autonomo attraverso lezioni frontali disponibili (in sincro o registrate) su piattaforme digitali mentre in aula possono tenersi lezioni che, attraverso varie metodologie come il
Debate, lavori di gruppo o il confronto tra pari (peer-to-peer),si incentrano sull’applicazione concreta delle teorie studiate o sull’esame di casi di studio rilevanti. Il focus, dunque, è sul coinvolgimento e sulla partecipazione degli studenti, al fine di realizzare dinamiche favorevoli all’apprendimento.

Studenti protagonisti
La Didattica per scenari è una metodologia che prevede l’utilizzo di percorsi di insegnamento in cui gli alunni, lavorando in team con precisi ruoli e responsabilità, realizzano attivamente prodotti di apprendimento (come eventi pubblici, blog, video, app, ecc). In questa metodologia il docente ha un ruolo decentrato, di accompagnatore. Gli studenti sono i protagonisti (si occupano di raccogliere informazioni, progettano, si confrontano) e creano il loro percorso di apprendimento sulla base dello scenario (cioè l’unità didattica “raccontata” o
Learning Story) che il docente propone, insieme a un set di attività (Learning Activities) e all’utilizzo delle tecnologie digitali.

Didattica per scenari è una metodologia che fa parte delle Idee di Avanguardie Educative.

Alfabetizzazione digitale a scuola
La Digital Literacy (o alfabetizzazione digitale) è l’abilità dell’individuo di utilizzare in modo appropriato le tecnologie informatiche (web e strumenti digitali) e di comprendere le informazioni e i contenuti digitali, inclusa la comprensione  delle regole e delle etichette di comportamento- la cosiddetta
netiquette – che si usano quando si sta sul web o si utilizza il digitale (ad esempio, nel rispetto degli altri utenti).

La classe capovolta
La
Flipped Classroom, o classe capovolta, è una metodologia che prevede l’inversione del classico assetto “lezione in aula – compiti a casa”. Il tempo passato a scuola in presenza viene utilizzato per attività collaborative, esperienze, dibattiti, laboratori. Il docente è quindi un facilitatore di quanto realizzano, attraverso l’interazione, gli studenti. La lezione “classica”, invece, grazie al digitale si sposta a casa: la libreria dei contenuti di studio è formata da video e risorse digitali utili per l’approfondimento e l’incremento della conoscenza, che viene messa in pratica direttamente in aula.

Flipped Classroom è una metodologia che fa parte delle Idee di Avanguardie Educative.

Dati per migliorare la scuola
L’
INVALSI Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione è l’ente di ricerca che ha il compito di predisporre ed effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e le abilità degli studenti, valutando la qualità dell’offerta formativa del sistema di istruzione, con attenzione anche alla rilevazione del contesto sociale da cui provengono gli studenti.
L’INVALSI è noto soprattutto per le cosiddette “Prove INVALSI” che vengono somministrate ogni anno in determinati gradi di istruzione: sono test standardizzati nazionali che rilevano gli apprendimenti e le competenze degli studenti nelle materie di Italiano, Matematica e Inglese. I dati raccolti dall’Istituto non si limitano però alle solo competenze, ma comprendono ad esempio anche informazioni sul background culturale e socio-economico degli studenti. Per questo possono contribuire a cambiare la scuola.

L’innovazione (anche) degli strumenti scolastici
LIM è l’acrononimo di Lavagna Interattiva Multimediale, una lavagna speciale dotata di una superficie interattiva utilizzata in aula che integra la visualizzazione e la presentazione – tipiche della lavagna tradizionale –  con le opportunità del digitale e della multimedialità. Tramite le mani o specifiche penne digitali, si può scrivere sulla lavagna, proiettare contenuti digitali, spostare immagini, salvare la lezione sul computer e metterla in condivisione con la classe. L’utilizzo della LIM favorisce l’apprendimento attraverso la stimolazione di processi di rielaborazione mentale delle informazioni e dei concetti trasferiti durante la lezione. L’insegnante grazie alla LIM è in grado di far convergere in modo più efficace l’attenzione degli studenti utilizzando metodi innovativi che supportano la spiegazione di concetti più complessi.

Rendere visibili pensiero e apprendimento
MLTV è l’acronimo di Making Learning and Thinking Visible: è una metodologia che si propone di valorizzare e mettere a frutto sia le conoscenze, le abilità e le competenze di tipo disciplinare che lo sviluppo del pensiero critico, creativo, logico-matematico, riflessivo, decisionale, sistemico. Utilizza le Thinking Routine (specifiche routine cognitive) che incoraggiano gli studenti a impegnarsi attivamente su un argomento, pensando oltre a ciò che conoscono e mettendo in connessione le conoscenze che hanno. Inoltre, riguarda le dinamiche di apprendimento tanto individuale quanto quello di gruppo, lo sguardo volto al futuro e la realizzazione di riflessioni concrete.

MLTV è una metodologia che fa parte delle Idee di Avanguardie Educative.

Educazione tra pari in classe
La
Peer Education (o educazione tra pari) è una metodologia di trasmissione della conoscenza che avviene tramite uno scambio tra membri di pari status (tra studenti) nella stessa classe. La strategia educativa che vi sottende è quella di attivare un processo esperienziale dove l’apprendimento passa anche attraverso la comunicazione e la sintonia tra i soggetti coinvolti, dove nelle occasioni di confronto e discussione lo studente è educatore attivo dei suoi pari in una dinamica di circolarità e collaborazione. La Peer Education ha lo scopo di accrescere non solo le abilità del singolo alunno ma anche di aumentarne l’autostima e prevenire comportamenti negativi, ad esempio legati al bullismo. Il docente ha l’opportunità di restare un passo indietro, osservando in modo più profondo le abilità e gli ostacoli di ogni studente nel confronto coi suoi compagni.

Un nuovo modo di insegnare e conoscere
La trasformazione digitale della didattica è quel processo di cambiamento dell’insegnamento che vede il digitale come “mezzo” per migliorare e ampliare l’apprendimento degli studenti e il trasferimento della conoscenza. In questo senso, le opportunità del digitale vengono sfruttate per generare nuove modalità didattiche, trovando soluzioni abilitanti alle necessità di insegnamento ma anche di apprendimento.

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