L’allarme di migliaia di giovani confinati ai margini della vita economica, politica e sociale delle nostre comunità è sintomo di una situazione di disagio diffuso e che preoccupa. Ci sono territori, più di altri, in cui l’isolamento dei giovani è ampiamente percepibile. C’è chi abbandona la scuola, chi non studia e non lavora, chi decide di partire perché lì, dove è nato e cresciuto, non ci sono chance di vita, opportunità di realizzarsi, di cercare un futuro stabile e sostenibile. Sono territori dove si concentrano e verificano alcune, o a volte tutte, condizioni di fragilità che rendono spesso inadeguato il contesto per i bambini e i ragazzi che li abitano incidendo sulla loro possibilità di apprendere, coltivare i propri talenti, fare esperienze di vita, esplorare la realtà che li circonda.
Di questo e molto altro discuteremo il 14 ottobre nell’ambito di “Tra vecchie e nuove povertà. La sfida dell’educazione e dei territori per ricucire il Paese”, un incontro pubblico organizzato dalla Fondazione Feltrinelli e pensato per rispondere a due domande: come allestire opportunità di emancipazione per i giovani, soprattutto per coloro che vivono in territori fragili e marginali? È possibile partire dall’educazione per riattivare nelle ragazze e nei ragazzi la fiducia di apprendere e scommettere sul proprio futuro?