Finanza Sociale

Il 28 giugno nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Torino, Oltre Venture, fondo italiano di social venture, ha annunciato il suo ingresso nella compagine sociale di SocialFare, Centro per l’Innovazione Sociale italiano. Le due realtà hanno siglato un accordo che consentirà di mettere a fattor comune l'esperienza di SocialFare nello sviluppo, accompagnamento e accelerazione di business idea e start-up a impatto sociale e quella di Oltre Venture nel campo della finanza sociale.
Il workshop “Investimenti a impatto sociale: analisi e opportunità”, organizzato da Itinerari Previdenziali e Assoprevidenza ha confermato come gli investitori istituzionali siano ormai pronti a recepire strumenti di impact investing e come, intorno a questo filone della finanza, seppure ancora alle prime battute in Italia, si stiano consolidando quella vitalità e quella massa critica tali per farlo decollare e sviluppare ulteriormente. Sul piano degli strumenti, delle potenzialità del mercato e dei player.
UBI Banca ha emesso il prestito obbligazionario solidale “UBI Comunità per Save the Children” per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro. UBI Banca devolverà a Save the Children un contributo pari allo 0,50% del valore nominale delle obbligazioni sottoscritte, che sarà destinato al sostegno dei 16 "Punti Luce" istituiti da Save the Children in territori privi o carenti di opportunità educative per minori e finalizzati a contrastare la povertà educativa.
Opinions on impact investing and particularly on social impact bonds can significantly differentiate themselves, because the approach assumed to understand the impact investing phenomenon play a crucial role in identifying the nature and the functions of impact investing as well. For this reason, it is useful to attentively review the contents and the topics recently reported by Rangan and Chase in the Stanford Social Innovation Review, together with two answers that follow it.
Banca Esperia lancia “Duemme Banco Alimentare” il fondo con devoluzione a scopo filantropico che andrà a sostenere le attività della Fondazione Banco Alimentare Onlus. Attraverso questo fondo gestito da Duemme SGR i sottoscrittori potranno realizzare rendimenti analoghi a quelli dei migliori prodotti presenti sul mercato e, allo tempo stesso, sostenere in modo continuativo l’attività filantropica di una realtà che ogni giorno aiuta migliaia di persone in povertà alimentare.
Nel novembre scorso è stato presentato il Project Finance ad Impatto Sociale di UBI Banca, uno schema che prevede il finanziamento di circa 8 milioni di euro a Torino Sociale Cooperativa Sociale Onlus (TSC Onlus) per la riqualificazione di una sua Residenza Sanitaria per gli Anziani e il sostegno a un progetto orientato a potenziare l’assistenza agli anziani per costituire una rete di servizi a favore della comunità locale. Giulio Pasi ci porta alla scoperta dei nessi che legano questa iniziativa del Gruppo UBI coi sempre più discussi social impact bond.
Tra le diverse offerte che Duemme SGR offre ai propri clienti c’è quella di investire in fondi con devoluzione a scopo filantropico. La società per la gestione del risparmio di Banca Esperia ritiene che questi siano «strumenti con caratteristiche di spiccata innovatività per il mercato italiano, frutto di partnership perfezionate con i primari enti benefici italiani». Al momento esistono due fondi di questo tipo: il primo è legato alla realtà di San Patrignano, il secondo è a sostegno del Comitato Maria Letizia Verga.
Sul tema dell'impact investing e di social impact bond c’è chi si dimostra entusiasta e chi invece fortemente scettico. Giulio Pasi procede ad una attenta rassegna dei contenuti e degli argomenti riportati in un breve saggio di Rangan e Chase sulla Stanford Social Innovation Review, insieme alle due risposte che lo accompagnano, una a firma di Overholser e l’altra offerta da Palandjian e Shumway.
Qualche settimana fa il Sole 24 Ore ha pubblicato un'interessante riflessione sui saving cost bonds. Per dare seguito alla positiva provocazione contenuta nell’articolo, laddove si provava a definire i termini di uno strumento utile a superare «la miopia bilancistica», proviamo a sviluppare una breve riflessione che contestualizzi lo strumento proposto e lo ricolleghi al discorso da tempo avviato sullo stretto rapporto tra impact investing e welfare.
L’innovazione sociale, come ogni tipo di innovazione, presenta un tasso di fallimento particolarmente elevato. Dei vari tentativi di produrre innovazione, pochissimi giungono a termine e possono contemporaneamente essere considerati di successo. Esattamente in quest’ottica è sorto il modello dei social impact bonds, uno strumento innovativo che pretende di fare innovazione.
Mentre in Italia, come spesso capita, si cavalca in modo un po’ superficiale l’entusiasmo altrui e si annuncia che sarebbe tempo di bilanci per i «social impact bonds che funzionano davvero», all’estero si anima sempre di più il dibattito su questo nuovo strumento, la cui efficacia resta tutt’altro che pacifica. A dimostrarlo è il caso del SIB sviluppato per il carcere newyorkese di Rikers Island.
Il tema dell'impact investing non può più essere trascurato, nemmeno in Italia. Per questo vorremmo proporre qualche osservazione in tema di metriche e misurazione dell’impatto sociale. Non si tratta di pensieri originali e frutto di studi diretti. Piuttosto è una prima reazione rispetto ad un dibattito complesso, e talvolta anche un po’ autoreferenziale, in cui verrà posta più attenzione al metodo che non al contenuto.
Come emerge dal working paper sulla Cooperativa Giotto, esistono realtà imprenditoriali sui generis i cui risultati “sociali” sono “dimostrabili” attraverso strumenti empirici. Proviamo dunque a capire meglio i meriti dei soggetti capaci di coniugare impatto sociale e sostenibilità economica, e quali obiettivi potrebbero raggiungere grazie alla finanza sociale.
A Richmond, California, è in corso la sperimentazione di un social impact bond in un ambito diverso dai quelli “classici”. Qui l'amministrazione locale, la fondazione comunitaria e diversi attori del territorio stanno sviluppando un sistema per contrastare il problema del degrado urbano attraverso uno strumento innovativo non necessita di misurazioni o metriche sofisticate.
Nei mesi scorsi ci siamo occupati delle ricerche di Lester Salamon su filantropia e impact investing. Vista l'importanza del tema e l'attenzione posta alle diverse dimensioni dello stesso, proponiamo un indice commentato agli approfondimenti pubblicati sul nostro sito, così da rendere più agevole e immediato un primo e sommario confronto col lavoro di Salamon.
Sono diversi i Paesi che negli ultimi anni hanno avviato la sperimentazione di strumenti finanziari, in particolare i cosiddetti social impact bond, per individuare nuove strade attraverso con cui rispondere ai problemi sociali. Il primo tentativo italiano ha come cornice Napoli, dove verrà intrapresa un progetto per affrontare il grave problema dei rifiuti che ormai da anni attanaglia la città.
L’OECD lo scorso mese ha pubblicato un corposo rapporto che affronta con una certa precisione il fenomeno dell’impact investing, cui come sapete abbiamo anche noi da tempo iniziato a dedicare qualche riflessione. L’aspetto particolarmente significativo di “Social Impact Investment. Building the Evidence Base” è la sua vocazione ad offrire indicazioni di policy agli stati membri dell’OECD e quindi anche all’Italia. Lo ha letto per noi Giulio Pasi riportando alcuni aspetti interessanti.