lavoro

Il 7 agosto la Camera ha finalmente approvato il disegno di legge contenente le misure urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare quella giovanile, e della coesione sociale. Gli obiettivi? Aumento delle assunzioni a tempo indeterminato, miglioramento del funzionamento del mercato del lavoro e del sistema di tutele per i lavoratori.
Alti tassi di inattività, bassa fertilità, povertà fra i minori ai massimi in Europa: questo circolo vizioso affligge da almeno due decenni il nostro Paese. Una vera e propria trappola da cui è urgente uscire per imboccare il cammino di una crescita non solo women-friendly, ma anche capace di valorizzare competenze e talenti oggi trascurati e discriminati.
Si tratta di un evento che ci esporrà alla ribalta internazionale e che può diventare un vero e proprio volano di crescita. E’ dunque urgente creare le condizioni per sfruttare questa opportunità, soprattutto sul fronte dell’occupazione: la scadenza può essere occasione per affrontare congiuntamente tutte le sfide che contraddistinguono il nostro mercato del lavoro.
Enrico Letta ha invitato a Roma i Ministri del Lavoro e dell’Economia di Spagna, Francia e Germania: una combinazione inedita, volta a creare un raccordo più diretto fra politiche economiche e politiche fiscali con un obiettivo ambizioso: aumentare fin da subito le risorse UE per immetterle nell'economia.
Un rapporto stilato dal Consiglio d’Europa mette il nostro Paese al terzo posto per sovraffollamento delle carceri. Quali strade sono percorribili per risolvere questo problema? Una risposta interessante può venire dal lavoro all'interno dei penitenziari, che permetterebbe si sfoltire la popolazione carceraria e migliorare la qualità della vita di chi vive dietro le sbarre.
Contrariamente ai Paesi germanici e scandinavi, l'Italia non ha una consolidata tradizione formativa e il nostro sistema educativo è debolissimo per quel che riguarda i percorsi misti scuola-azienda. Quali misure occorreranno per avvicinarci al modello tedesco? Il punto di vista di Maurizio Ferrera.