Quello dell’immigrazione è uno dei temi più ricorrenti e divisi nel dibattito nazionale, soprattutto alla luce dei numerosi e importanti cambiamenti che riguardano il sistema pubblico di accoglienza.

Attraverso il Focus immigrazione e accoglienza si intende analizzare questi mutamenti, volgendo un’attenzione particolare alle conseguenze sui sistemi di governance sviluppati nei diversi territori. Sulla base dell’analisi dei dati e del confronto con gli esperti, il Focus si propone di monitorare gli sviluppi e le involuzioni di questo sistema ma anche individuare le buone pratiche. In particolare, l’obiettivo è approfondire i nodi problematici che connettono le diverse aree d’intervento delle politiche di welfare – l’accoglienza, la formazione, l’inclusione sociale, abitativa, sanitaria e lavorativa -, i punti deboli e di forza della governance interistituzionale, la sperimentazione di soluzioni innovative che rafforzino circoli virtuosi tra il sistema di accoglienza e il welfare locale nel suo complesso.

Il Focus è realizzato alla luce del coinvolgimento di Percorsi di secondo welfare nel Progetto Interreg Italia-Svizzera “MINPLUS. Modello di governance territoriale per l’accoglienza e l’integrazione dei Richiedenti Protezione Internazionale”. Il suo obiettivo accrescere la capacità di programmazione e controllo da parte delle istituzioni locali a livello transfrontaliero, dell’uso efficace ed efficiente delle risorse, sociali ed economiche, indirizzate alla governance territoriale dell’accoglienza e integrazione dei migranti richiedenti protezione internazionale, con particolare attenzione per i minori stranieri non accompagnati.

Molto spesso giovani donne migranti che raggiungono il nostro Paese con il miraggio di un lavoro "normale" e ben remunerato diventano vittime di reati molto gravi, come lo sfruttamento della prostituzione. Per questo, diverse organizzazioni sono impegnate in progetti che mirano all'integrazione e all'inserimento socio-lavorativo di donne vittime di tratta. Paolo Moroni ci racconta delle esperienze avviate dall'Associazione Liberazione e Speranza e dall'Agenzia Formativa Filos sul territorio di Novara.
Trovate online il rapporto di ricerca del progetto Interreg Italia-Svizzera MINPLUS curato dalla Diretrice di Percorsi di secondo welfare, Franca Maino, insieme al nostro ricercatore Orlando De Gregorio. Il rapporto si intitola "La governance dell'accoglienza di richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati. Buone pratiche dal Canton Ticino al Piemonte" e raccoglie contributi su studi di caso realtivi a sistemi di accoglienza realizzati tra l'Italia e la Svizzera.
Lo SPRAR di Vogogna nasce nel 2017 a seguito di un Protocollo di intesa sottoscritto, da quattro comuni situati nella media Valle dell’Ossola nel Nord del Piemonte. Si tratta di un'esperienza di accoglienza diffusa in comuni montani, come altre realizzate in italia, che viene qui ricostruita nelle sue origini e nella sua storia. Ce ne parlano Paolo Moroni e Luca Bergamasco sulla base delle interviste realizzate nell’ambito del progetto Interreg Minplus.
L'inaspettata e tremenda emergenza sanitaria che sta vivendo il nostro paese rende ancora più evidente l’irrazionalità dello smantellamento delle buone pratiche di accoglienza diffusa ed evidenzia ancora di più le criticità determinate dalla concentrazione dei migranti in grandi strutture. Questa crisi impatta sul sistema di accoglienza in una fase delicata determinata dai cambiamenti seguiti al Decreto Legge 113/2018
In Canton Ticino la decisione di creare un luogo di ospitalità specifico per minori stranieri richiedenti asilo, giunti soli e senza una figura adulta di riferimento, è stata presa all'inizio del 2015, anno in cui, in Svizzera, il numero di profughi non ancora maggiorenni era quasi raddoppiato rispetto a quello precedente. Ce ne parla Paolo Moroni sulla base delle interviste realizzate nell'ambito del progetto Interreg Italia Svizzera Minplus.
La Diocesi di Novara è impegnata nell'ambito dei percorsi di integrazione dei migranti attraverso "Rifugiato a casa mia". Il progetto si propone di fornire una risposta per l'accoglienza di secondo livello, ovvero quella prestata ai migranti che al termine del periodo di accoglienza istituzionale hanno concluso il loro percorso di riconoscimento dello status di rifugiato. Ve ne parliamo nell'ambito delle ricerche in corso per il progetto Minplus.
I corridoi umanitari sono una proposta concreta per affrontare la questione delle migrazioni evitando le morti in mare, l’immigrazione illegale e il traffico di esseri umani. Sono una via legale e sicura per coloro che arrivano, ma anche per chi accoglie. A spiegarlo è Daniela Sironi, Responsabile della Comunità di Sant'Egidio, in questo articolo ripreso dal sito del progetto Interreg Italia Svizzera Minplus.
"Finanza inclusiva" è un progetto promosso dalla Onlus L'Africa Chiama di Fano e finanziato dalle risorse provenienti dal Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami). Il suo obiettivo è quello di migliorare l'accesso dei migranti che vivono in Emilia Romagna, Marche e Abruzzo ai servizi e ai prodotti finanziari, promuovendo percorsi formativi sui temi dell'educazione economico-finanziaria e dello sviluppo imprenditoriale.
Una tappa delicata e fondamentale dei percorsi di accoglienza e integrazione dei richiedenti asilo è indubbiamente quella che riguarda i percorsi di formazione e di inclusione lavorativa dei migranti. Proprio per questo, in questo articolo vi raccontiamo alcune esperienze interessanti realizzate nel novarese attraverso la collaborazione tra pubblico e Terzo Settore.
Il 31 gennaio in Valle di Susa, a Rubiana, si è svolto un evento per raccontare i risultati del progetto "Doman Ansema" rivolto a ragazzi stranieri giunti in Italia come minori stranieri non accompagnati. Si è trattata di un'occasione per celebrare l'interculturalità del territorio e per raccontare ai cittadini le esperienze di accoglienza e integrazione in corso.
Le esperienze di accoglienza e di integrazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati raccontano storie di persone provenienti da diversi continenti, che si trovano a condividere luoghi e percorsi. Proprio per questa ragione la qualità dell'approccio relazionale e la creazione di un sistema basato sulla fiducia sono dinamiche decisive per chi lavora "in prima linea" nel mondo dell'accoglienza. Ne parla Luca Bergamasco.
Vi segnaliamo l'inizio di un percorso formativo per operatori e volontari dedicato ai temi dell’accoglienza e dell’inclusione socio-lavorativa dei migranti. Il corso, dalla durata di 32 ore, è gratuito in quanto promosso nell'ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera MINPLUS, in cui anche il nostro Laboratorio è coinvolto. Le lezioni si svolgeranno in Piemonte, a Novara.
La manovra economica per il 2020 stanzia risorse aggiuntive per il Fondo per l'Accoglienza dei MSNA, dando maggiore concretezza alle previsioni della Legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati. Non si intravede tuttavia una vera svolta sul fronte delle politiche sull'immigrazione, nonostante i dati sugli effetti del Decreto Sicurezza siano sempre più allarmanti.
In Svizzera e in Cantone Ticino uno dei punti di forza del percorso di integrazione dei rifugiati è rappresentato da due progetti pilota finanziati a livello confederale dalla Segreteria di Stato per la Migrazione: i "Pre-tirocini di integrazione" e "Apprendimento precoce della Lingua". In questo terzo approfondimento dedicato al sistema di accoglienza della confederazione elvetica vi raccontiamo come si sviluppano queste progettualità.
Il 16 dicembre a Roma sono stati presentati i risultati del progetto MEP, Modelling Employability Process For Refugees, realizzato da Fondazione Adecco e UNHCR, l'Agenzia ONU per i Rifugiati. L'iniziativa ha permesso l'inclusione lavorativa di 50 rifugiati e ha finanziato la formazione di alcuni operatori dei progetti di accoglienza della rete SIPROIMI su alcune metodologie innovative di orientamento di gruppo rivolte a rifugiati con vulnerabilità.
Continuano i nostri approfondimenti sul sistema di accoglienza della Confederazione Elvetica e del Canton Ticino, realizzati nell'ambito del progetto Minplus. In questo secondo articolo, Luca Bergamasco e Paolo Moroni ci spiegano la struttura del modello svizzero, evidenziando come questo sia caratterizzato da tempistiche certe e da un approccio incentrato sulla promozione dei percorsi di integrazione dei minori stranieri non accompagnati.
Minplus, progetto Interreg Italia-Svizzera, ci ha offerto l'occasione di approfondire le politiche di accoglienza di rifugiati e migranti ammessi provvisoriamente in Svizzera e Canton Ticino. La Confederazione Elvetica ha infatti recentemente avviato importanti investimenti sul fronte dell'integrazione, sviluppando misure e politiche a cui anche l'Italia potrebbe guardare con interesse. Ce ne parlano Paolo Moroni e Luca Bergamasco.
In Val d'Ossola il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali gestisce direttamente l'accoglienza sul territorio puntando a garantire la continuità dei percorsi di inclusione. Allo scopo di comprendere meglio il funzionamento del sistema di prima e seconda accoglienza in questo contesto, nell'ambito del progetto MINPLUS abbiamo realizzato alcune interviste che vi proponiamo in questo approfondimento curato da Luca Bergamasco e Paolo Moroni.
Pur essendo realizzato in un territorio di provincia, quello guidato dal Comune di Jesi rappresenta il terzo progetto di accoglienza più grande d'Italia per numero di titolari di protezione accolti e per numero di Comuni coinvolti. Valentino Santoni ci racconta questa esperienza dove attraverso il sistema SPRAR/SIPROIMI sono state avviate interessanti collaborazioni e un complesso network multiattore.
Ad aprile 2019 in Valle di Susa ha preso il via "Doman Ansema", progetto in cui soggetti pubblici e privati radicati nel territorio lavorano insieme per accompagnare all'autonomia minori stranieri non accompagnati e migranti neo-maggiorenni. L'articolo, a cura di Orlando De Gregorio, è tratto dalle interviste realizzate nell'ambito delle attività di ricerca sulla governance dell'accoglienza del progetto Interreg Minplus.